5223 Le reazioni all'arresto del Presidente della Regione Abruzzo, Del Turco

20080715 19:56:00 redazione-IT

Alcune reazioni dopo l’operazione della Guardia di Finanza di Pescara che ha postato all’arresto del Presidente della Regione Abruzzo e di altri 15 tra politici ed amministratori accusati di aver percepito tangenti per 16,5 milioni di Euro.

Inchiesta Abruzzo, se le accuse sono fondate è chiusa l’esperienza di governo e si torni subito al voto
(di CLAUDIO FAVA – Coordinatore Nazionale SD)

In questi anni la questione morale avrebbe dovuto rappresentare il discrimine necessario di ogni esperienza di governo, locale e nazionale: è stato grave averla frettolosamente archiviata, a destra come nel centrosinistra.
Negli ultimi mesi episodi di intreccio perverso tra politica e affari hanno prepotentemente riportato all’attenzione dell’opinione pubblica il tema della legalità nella gestione della cosa pubblica: siamo ben oltre il livello di guardia. A tutto ciò le forze sane che ancora ci sono nella politica devono farsi sentire per un’operazione di trasparenza e di rinnovamento profondo.

Di fronte a questa emergenza democratica il problema non sono i giudici che conducono le indagini, bensì i fatti per cui vengono incriminati i politici: è inaccettabile che Berlusconi colga ogni occasione per scagliarsi contro la magistratura.

Nel caso specifico abruzzese se risultassero fondate le accuse mosse contro il presidente della Regione Del Turco ed alcuni suoi collaboratori, (oltre che ad esponenti politici locali del PD e del centrodestra) Sinistra Democratica riterrà conclusa l’esperienza di governo del centro sinistra in Abruzzo e chiederà il ritorno immediato al voto.

Roma, 15 luglio 2008

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L’ABRUZZO NELLA BUFERA
(di Gianni Melilla)

Le ultime due Giunte regionali (la prima di centro destra, a guida AN, la seconda di centro sinistra, a guida PD) escono terremotate dall’inchiesta della Procura di Pescara.
Sono indagati il Presidente della Giunta, gli assessori alla Sanità attuale e passato, altri assessori e consiglieri regionali, parlamentari, imprenditori, dirigenti e funzionari pubblici regionali.
Le accuse sono gravi e partono dalle due cartolarizzazioni del debito sanitario (la prima fatta dal centro destra, la seconda dal centro sinistra).
Emerge una realtà inquietante. Il doveroso rispetto della presunzione di innocenza delle persone indagate è fuori discussione. E’ francamente scioccante il coinvolgimento di una personalità come Ottaviano Del Turco. Sono il primo ad augurarmi che possa, insieme a tutti gli altri indagati, dimostrare la sua innocenza.
Il quadro accusatorio che emerge è drammatico. Si parla di tangenti per 15 milioni di euro sparsi a destra e a manca da uno dei maggiori imprenditori della sanità privata abruzzese.
La scossa nell’opinione pubblica è potente. Si parla di scioglimento del Consiglio regionale, per la prima volta nella storia delle Regioni italiane a statuto ordinario.
Ma la cosa che colpisce di più in questa vicenda, al di là della trasversalità politica che accomuna negativamente le giunte regionali di centro destra e centro sinistra, è l’assoluta discrepanza tra la condizione disastrata della sanità abruzzese (con tickets, tagli ai servizi, tasse al massimo consentito) e questo sistema di privilegi e illegalità che si trascina da così tanti anni.
Il rapporto tra cliniche private e politica è inquinato e va sanato nell’interesse dei cittadini che rischiano di pagare il prezzo di una crisi istituzionale devastante dal punto di vista sociale, economico e morale.
Questa vicenda va capita, spiegata e verificata in tutti i suoi dettagli per costruire insieme ai cittadini un progetto politico nuovo in cui il rigore amministrativo si accompagni alla trasparenza e all’intransigenza etica.
Per questo è importante tornare dai cittadini per ridare piena legittimità alle istituzioni democratiche.

*Coordinatore regionale Sinistra Democratica

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Segreteria Regionale CGIL
COMUNICATO STAMPA

La CGIL Abruzzo esprime grande sconcerto per le gravissime notizie riguardanti l’arresto del Presidente della Giunta Regionale, di alcuni Assessori e altre figure di spicco della Regione.

La gravità delle accuse mosse, al di là delle responsabilità dei singoli, che auspichiamo la Magistratura accerti rapidamente, delineano un quadro drammatico per la vastità delle implicazioni e per gli elementi di continuità con amministratori della precedente Giunta di centro-destra.

Il riproporsi di una nuova questione morale che investe il Governo della Regione dopo sedici anni apre una nuova lacerazione tra i cittadini, la politica e le istituzioni.

La CGIL ha condotto una battaglia per portare a trasparenza i conti della sanità e il ripristino delle regole.

Questa battaglia, ancor più oggi, non deve essere dispersa e vanificata nell’interesse generale dell’Abruzzo, dei lavoratori, cittadini e pensionati, che non possono ulteriormente pagare le conseguenze di una gestione dissennata della sanità abruzzese.

La crisi politica che oggettivamente si è aperta ha bisogno di una rapida soluzione e di un periodo transitorio che non comprometta le possibilità di sviluppo e di riorganizzazione della Regione Abruzzo a partire dalla sanità.

Pescara lì, 14.07.2008 Segretaria CGIL Abruzzo

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Coord. Prov. Sinistra Democratica Chieti
15 luglio 2008.

“Le accuse mosse contro il presidente della regione Del Turco, alcuni suoi collaboratori, gli esponenti regionali e locali del Partito Democratico e del Centro Destra, in una situazione continuata e reiterata di corruzione e di mala politica, risultano ormai consolidate da innumerevoli prove addotte dalla magistratura (che addirittura ha “deciso di agire prima che sia troppo tardi”) e dalla Guardia di Finanza. Il clima politico generale appare ormai trasversalmente ammorbato e lo sgomento è evidente in tutta la collettività abruzzese, non solo per la regione ma anche per svariate giunte azzerate per corruzione in questi ultimi anni.

La questione morale ridiventa finalmente una delle discriminanti fondamentali per un ritorno rapido al voto e per un programma di alleanze che possa ridare fiducia nell’avvenire della nostra regione e nelle istituzioni in generale. Una giunta tecnica e dimezzata nella continuità non rappresenta una soluzione efficace. Ma sta anche al popolo abruzzese individuare le forze sane e le persone pulite che ancora ci sono nella politica e avere il coraggio di un profondo rinnovamento, cioè quelle forze che non solo non sono implicate nei fatti, ma che li hanno sempre denunciati. In questo senso Sinistra Democratica ritiene conclusa l’esperienza di governo di questo centro-sinistra in Abruzzo.”

Antonio D’Orazio

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COMUNICATO STAMPA DELLA FEDERCONSUMATORI ABRUZZO

Bene la Magistratura. Mentre il deficit strutturale della spesa sanitaria, andava raddoppiando di anno in anno, grazie alla lunga rincorsa presa dal 2001 in poi, in Abruzzo c’era chi governava pensando ad altro, senza intervenire su meccanismi perversi che hanno portato a togliere risorse allo sviluppo, per finanziare una pessima sanità. Le responsabilità penali sono personali chi ha commesso reati è chiamato a chiarire, a rispondere e a difendersi dalle accuse obbiettivamente pesanti, ma una cosa è certa: le cifre estorte, così come sono state illustrate dal Procuratore della Repubblica di Pescara, Dott. Nicola Trifuoggi, corrispondono a quanto richiesto in Ticket e balzelli, dalla Regione Abruzzo, per coprire una parte del deficit, compresa la spesa Farmaceutica. Le vittime sono gli utenti ed i consumatori, certo, ma, oggi, capiamo anche il perché della mancata risposta alla nostra richiesta di annullamento della tassa odiosa. Servivano risorse per fare altro, ed insieme ad Irap, ex-Irpef e Bollo auto ai massimi livelli, per continuare a nutrire un sistema vorace ed illegale. La Federconsumatori Abruzzo ha già denunciato il malessere che gli utenti ed i consumatori abruzzesi stanno vivendo oggi, la stanchezza di chi continua ad essere sottoposta a continui salassi per sostenere una sanità inefficiente, con strutture e tecnologie sempre di più bassa qualità, con servizi negati e a liste di attesa sempre più allungate. È necessario uscire dall’equivoco prodotto dai territorialismi, dai campanilismi e dalle clientele politiche, per dare vita ad una reale politica della medicina sul territorio e alla prevenzione, ridurre la rete ospedaliera, restituendola alle funzioni di centri di alta tecnologia ed al ruolo di erogatori di servizi per acuti, trasformare i piccoli ospedali in centri di erogazione di servizi sanitari di eccellenza e di servizi extra-ospedalieri. Ma la puntata non si è ancora conclusa perché dobbiamo ancora scoprire il danno provocato da politiche tariffarie, messe in atto dalla Giunta regionale, per la retribuzione dei servizi, nel pubblico e nel privato, che introducono al riavvio dei viaggi della speranza ed alla dequalificazione del sistema sanitario abruzzese. La situazione abruzzese è però divenuta drammatica:

1) la trattativa con il Governo Nazionale, per riacquisire il controllo della spesa sanitaria;

2) le risorse tagliate dal Governo Nazionale alle infrastrutture ed allo sviluppo;

3) le risorse comunitarie, comprese quelle dedicate al sistema del sapere e della formazione

sono situazioni che non possono essere lasciate al loro destino. Sarebbe un danno irreparabile. Elezioni certo, nel contesto sono una necessità democratica, ma lasciare un po’ di spazio alla fantasia, affinché il chiarimento politico della situazione, non provochi ulteriori danni a discapito degli abruzzesi. È necessario un governo di questa emergenza. La Politica, quella con la P maiuscola, non può solo giocare ai distinguo, al lucro elettorale ed al rimpallo delle responsabilità. La storia ci ha insegnato che nessuno è esente da responsabilità, magari graduate, ma dentro un sistema che richiede interventi di riforma della politica e del suo rapporto con i cittadini. Per la Federconsumatori devono essere prima esaminati al meglio i danni che stanno incombendo sull’Abruzzo e, poi, una volta risolti, attraverso la partecipazione e la chiarezza, chiedere ai cittadini un nuovo mandato per un governo responsabile.

Il Presidente della Federconsumatori Abruzzo
(Dott . Franco Leone)

Pescara 15 luglio 2008

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Comunicato Stampa

ACERBO – PRC: DEL TURCO, COMMISSARIARE IL PD ABRUZZESE.
ASSORDANTE IL SILENZIO DI VELTRONI E MARINI SU ARRESTI.
Roma, 14 luglio 2004.

Non mi unisco al coro di solidarietà nei confronti degli arrestati della politica regionale abruzzese. Difficilmente questi possono apparire nel ruolo di martiri. Come prevedibile il coro è bipartisan, come trasversale è stato l’intreccio politica-affari nella sanità abruzzese, come trasversale è la tendenza a oscurare l’emergenza corruzione nel ceto politico nazionale. Il dato di fatto è che il gigantesco imbroglio delle cartolarizzazioni, ideato e concretizzato negli anni del governo regionale di centrodestra, è proseguito con l’arrivo alla guida della Regione del centrosinistra. E’ emblematico che i provvedimenti della magistratura abbiano raggiunto l’ex-assessore regionale alla Sanità di Forza Italia e i suoi attuali vertici regionali. Rifondazione Comunista può con orgoglio affermare di aver sempre denunciato l’irregolarità delle operazioni di pagamento non dovuto alle cliniche private. Lo abbiamo fatto negli anni della giunta di centrodestra e negli anni del centrosinistra. Non è un caso che il nostro rappresentante in giunta non abbia votato la cartolarizzazione, non è un caso che il nostro partito abbia presentato esposti alle procure abruzzesi. Certo, le prime rivelazioni dell’inchiesta vanno oltre le nostre più pessimistiche previsioni.

Nell’esprimere il mio apprezzamento personale per il lungo lavoro di indagine portato avanti dalla Guardia di Finanza e dalla Procura di Pescara non posso esimermi da una più generale considerazione politica.

E’ impressionante la sequenza di inchieste giudiziarie che riguardano il PD abruzzese. Dall’inchiesta che ha condotto all’arresto del sindaco e di quasi tutto il centrosinistra di Montesilvano per la Tangentopoli edilizia a quelle relative al cosiddetto partito dell’acqua, che coinvolgono il neoassessore regionale Donato Di Matteo e l’ex – deputato Giorgio D’Ambrosio fino a quella relativa al sindaco di Pescara e segretario regionale del PD. La gran parte delle materie su cui la magistratura ha aperto filoni di indagini sono state oggetto di forti scontri tra Rifondazione Comunista e il PD. Si pone per noi sempre più il tema dell’impossibilità di condividere esperienze unitarie con forze politiche così fortemente caratterizzate dall’insensibilità per la questione morale come diventa assordante il silenzio del PD nazionale su quello che accade nel feudo di Franco Marini. Consiglio all’onorevole Walter Veltroni di esaminare l’opportunità di commissariare il PD abruzzese e avviare la ricostruzione di una classe dirigente meno affetta da propensioni affaristiche.

Maurizio Acerbo, ex deputato Prc

 

 

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EmiNews 2008

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