5440 Perù: Amazzonia in stato d'emergenza – Migliaia di indigeni difendono i propri diritti

20080821 11:02:00 redazione-IT

Il Governo peruviano deve cercare il dialogo invece che lo scontro

Bolzano, Göttingen, 20 agosto 2008
L’Associazione per i Popoli Minacciati (APM) si è rivolta al governo peruviano con l’urgente appello di porre fine allo scontro con le popolazioni indigene dell’Amazzonia. In una lettera al presidente peruviano Alan Garcia e al primo ministro Jorge del Castillo, l’APM ricorda che rispondere con la violenza alle proteste decise e disperate delle popolazioni indigene contro la svendita del loro territorio e della loro base vitale non porterà certo alla soluzione del conflitto.
Le comunità indigene stanno lottando per la semplice sopravvivenza e per il rispetto dei loro diritti violati. Contemporaneamente l’APM ha annunciato che nelle prossime settimane si rivolgerà a tutte le istituzioni ecclesiastiche, civili e organizzazioni per i diritti umani
possibile affinché abbraccino la causa delle popolazioni indigene dell’Amazzonia peruviana.

Senza previa consultazione delle popolazioni indigene interessate, il
governo peruviano ha emesso 30 nuove leggi che permetteranno la vendita
di territori indigeni violando così le linee guida internazionali sulla
tutela delle popolazioni indigene e la Dichiarazione delle Nazioni Unite
sui Diritti dei Popoli Indigeni. Per facilitare la vendita di enormi
aree di Amazzonia alle grandi multinazionali petrolifere interessate
allo sfruttamento delle risorse di petrolio e gas, il governo peruviano
ha inoltre disatteso la Convenzione ILO 169 che fissa in modo vincolante
i diritti dei popoli indigeni e che era stata ratificata dal Perù nel
1994. Negli scorsi giorni migliaia di Indigeni hanno occupato gli
impianti per la lavorazione del petrolio e del gas, centrali
idroelettriche, strade e ponti in diverse regioni del paese. Come tutta
risposta il governo ha proclamato lo stato di emergenza nelle province
di Bagua, Utcubamba, Datem el Maranón e La Convención e ha inviato
l’esercito nelle zone interessate dalla protesta indigena.

L’estrazione del petrolio e del gas nelle regioni amazzoniche del Perù
ha già causato gravi danni ambientali compromettendo la salute di
migliaia di persone e la conseguente distruzione della loro base vitale.
Il progetto Camisea nella provincia di Urubamba nella parte sudorientale
del paese è finora il più grande progetto di estrazione di gas della
storia del Perù. Le vittime dirette del progetto sono circa 8.700
Machiguenga e le comunità indigene Nahua, Nanti e Kirineri. Quasi il 75%
dell’estrazione di gas avviene in un territorio in cui vivono comunità
indigene in isolamento volontario. Circa il 70% dell’Amazzonia peruviana
è ormai suddivisa in cosiddetti blocchi petroliferi, tra cui anche
diverse zone di tutela ambientale.

www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080820it.html

 

 

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EmiNews 2008

 

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