5459 Mosca: Abkhazia e Ossezia libere. Tbilisi: «È annessione»

20080827 10:23:00 redazione-IT

La Russia sosterrà l’Ossezia Sud e Abkhazia in caso di un attacco. Dopo il sì della Duma e del Senato, Mosca ha firmato il decreto per il riconoscimento dell’indipendenza delle due regioni secessioniste georgiane. E il presidente russo Medvedev ha avvertito Tbilisi: «In conformità con il decreto che ho firmato, il mio Paese, naturalmente, contribuirà a garantire la sicurezza di questi due Stati – Ossezia del sud e Abkhazia». Per poi precisare: «In caso di un attacco su di loro, daremo un sostegno adeguato» ha detto il presidente, sottolineando che «la Russia è lo Stato che ha l’obbligo di garantire i loro interessi».
(Foto AP)

Insomma, un altro passo in una direzione tutt’altro che vicina al dialogo. Già lunedì, dopo il voto parlamentare il presidente georgiano Saakashvili aveva detto che la scelta della Russia sarebbe stata «foriera di nuovi disastri». In un intervento alla televisione il presidente della Georgia ha denunciato il fatto che «la Russia sta cercando di modificare «le frontiere dell’Europa con la forza». Saakashvili ha detto che il suo paese lotterà «pacificamente» per ristabilire la propria integrità territoriale. «Continueremo la nostra lotta per ricostituire pacificamente la nostra integrità territoriale – ha detto Saakashvili – Non c’è dubbio che la Georgia sarà una e indivisa. Vinceremo il male».

Il Cremlino ha denunciato che le navi "umanitarie" Usa, in realtà trasporterebbero armi in Georgia. Il ministro degli esteri Serghei Lavrov ha detto che Mosca parte dal presupposto che la convenzione per la regolamentazione sulla presenza di navi da guerra o militari nel Mar Nero debba essere rispettata. La Russia sospenderà comunque la partecipazione alle operazioni militari congiunte con la Nato, come il pattugliamento del Mediterraneo, e vieterà alle navi da guerra alleate di attraccare nei propri porti.

Sul fronte opposto, invece, la Georgia denuncia l´uso di bombe a grappolo da parte delle truppe russe. Tbilisi ha accusato la Russia davanti alla Conferenza per il disarmo dell’Onu, a Ginevra, di aver «utilizzato ampiamente» e indiscriminatamente missili Iskander, Tochka-U, Grad e Urgan armati con cluster-bomb contro i civili: un «grande numero di munizioni e di mine anti-uomo non esplose è stato abbandonato, spesso in modo intenzionale, sulle strade, vicino alle aziende agricole, causando ogni giorno delle perdite civili», si legge nella denuncia che è stata confermata anche dalla ong americana Human Rights Watch.

Condanna dal mondo
Piovono le dichiarazioni di condanna dopo il riconoscimento da parte della Russia. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha espresso la sua «preoccupazione» per il riconoscimento da parte russa dell’indipendenza delle due repubbliche separatiste della Georgia: a detta di Ban, la decisione del Cremlino è tale da poter «complicare seriamente tutti gli sforzi in seno al Consiglio di Sicurezza dell’Onu» per trovare una soluzione negoziata alla crisi in Georgia.

Condanna ferma della Nato e del Consiglio d’Europa, istituzione di cui fanno parte sia la Russia che la Georgia. Quanto alla presidenza di turno dell’Unione Europea, Parigi stigmatizza la decisione di Mosca («deprecabile», secondo il Quai d’Orsay) e annuncia che chiederà ai Ventisette una dichiarazione comune di condanna; Londra oppone un «rifiuto categorico» a quella che Berlino descrive come un’iniziativa «inaccettabile». Il ministro degli Esteri svedese, Carl Bild, reagisce sul suo blog: è una violazione «deliberata» del diritto internazionale.

Il presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, ha condannato la Russia per la decisione «irresponsabile» di riconoscere l’indipendenza delle due repubbliche separatiste georgiane. Anche il candidato democratico alla Casa Bianca Barack Obama ha respinto il riconoscimento delle repubbliche separatiste. «Condanno la decisione della Russia e faccio appello a tutti i paesi del mondo di non accordare alcuna legittimità a questa azioine», ha detto Obama suggerendo anche che gli Stati Uniti dovrebbero richiedere una riunione del Consiglio di Sicurezza per condannare la Russia di concerto con gli alleati europei.

Frattini, dal canto suo, esprime la «fortissima sintonia» del governo italiano con la posizione di Francia, Germania, Unione Europea, Nato e Osce. Il ministro degli esteri ha ribadito la disponibilità di Roma ad ospitare una Conferenza internazionale sul Caucaso per «una riflessione strategica» sui problemi «politici, economici, umanitari e di sicurezza» della regione.

«L’Italia per i rapporti storicamente coltivati sia con Mosca, sia con le nazioni caucasiche può offrire un contributo attivo» dice l’omologo del governo ombra del Pd, Piero Fassino. È convinzione dell’ex leader della Quercia che questo non si possa realizzare «in un rapporto privato, per altro opaco, tra Berlusconi e Putin», quanto piuttosto con «un concorso convinto all’azione europea e alla costruzione delle sedi negoziali utili a soluzioni di stabilità e di pace».

http://www.unita.it

 

 

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EmiNews 2008

 

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