5508 Ucraina: “Colpo di Stato” del Parlamento (sic)

20080905 13:25:00 redazione-IT

di Tito Pulsinelli

La propaganda “occidentale” ha dato fiato alle trombe e non va tanto per il sottile perchè “l’orso russo” –di cui fino all’altro ieri hanno svenduto la pelle all’ingrosso- è improvisamente e inspiegabilmente resuscitato.
Ora bisogna fare quadrato a testuggine, tapparsi il naso e gli occhi, preferibilmente anche le orecchie, perchè l’Ucraina deve entrare a tappe forzate nella NATO. O meglio: la NATO deve entrare alla svelta in Ucraina.

Ma c’è un contrattempo: Yuscenko, l’uomo “occidentale” per antonomasia che siede alla Presidenza dell’Ucraina, è stato messo in minoranza assoluta da tutti partiti, ed è rimasto solo. Se convoca il Consiglio dei ministri si ritrova con 11 ministri contro e 1 a suo favore.

No problem, grida Yuscenco, si tratta di un insidioso “colpo di Stato”! Colpo di Stato del Parlamento? Condotto dai partiti legalmente rappresentati in parlamento? Questa è una cosa davvero innovativa, diciamo sbalorditiva, che la megamacchina mediatica “occidentale” ha ripreso meccanicamente e diffuso ai quattro angoli del globo.

Non sarà che il “rivoluzionario colorato” è stato messo in minoranza? Berlusconi lo chiamarebbe “ribaltone” dei partiti filo-russi che sono contrari all’entrata a marce forzate nella NATO.

Infatti, il capo del governo Timoscenko –che vuole avere un futuro politico- ha fatto fronte comune con il filorusso partito delle Regioni per restringere i poteri del capo dello Stato, e impedirgli di far passare sottobanco quel che la società civile respinge con forza.

L’arrivo della US Dallas, nave militare degli Stati Uniti, di ritorno dalla “missione umanitaria” in Georgia, ha scatenato le proteste vibranti degli abitanti di Sebastopoli, a maggioranza russofoni. Questa manifestazione è una continuazione di quelle che furono attivate dagli abitanti della Crimea per resistere alle manovre militari estive che la NATO inscenò nella regione.

Questo scenario –acutizzato dopo l’attacco della Georgia all’Ossezia del sud- evidenzia il divorzio definitivo tra il Presidente Yuscenko e la società civile ucraniana, e dimostra che la sua predisposizione a permettere l’arrivo ella NATO è fortemente minoritaria.

Per di più, è solo un antipato, il preludio alla frammentazione sociale e al separatismo che si sta gestando.

Yuscenko è poco più di utensile collocato alla presidenza con i fondi pubblici USA della NED e gli investimenti della Open Society del megaspeculatore Soros, ma ha un consenso che è sceso al 7%. Non rappresenta più nulla, all’infuori degli interessi materiali del suo clan e degli sponsor.

E’ questo il Paese che gli “occidentali” vogliono far entrare nella NATO e nell’Unione Europea? A Bruxelles credono davvero che possono dare a bere alla gente un “colpo di Stato del Parlamento?” A quando le cannonate –in puro stile Eltsin- contro la Rada e i “deputati golpisti”?

www.selvas.org

 

 

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EmiNews 2008

 

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