5506 Voto ai migranti, sì di Fini, no di Maroni

20080904 15:29:00 redazione-IT

La Lega all’attacco di Fini

Non è piaciuta al ministro Roberto Maroni l’apertura del presidente della Camera Gianfranco Fini alla Festa del Pd sul voto agli immigrati riproposto da Walter Veltroni. E la Lega ora va all’attacco dell’ex leader di An. «Sbagliare è umano, perseverare è diabolico», accusa il senatore Fabio Filippi. Per il ministro dell’Interno invece la proposta di concedere il diritto di voto alle amministrative a chi risiede in Italia da un certo numero di anni, di cui si era già parlato nella scorsa legislatura: «Non è all’ordine del giorno».

Voto ai migranti, no di Maroni La Lega all’attacco di Fini

Gianfranco Fini, Giuliano Amato festa Democratica
«Se si riconosce il diritto di voto ad alcune categorie di stranieri residenti in Italia, bisogna essere estremamente equilibrati a chiedere i doveri. Diritti e doveri devono stare insieme. Come non è criminale chiedere il diritto di voto agli immigrati, non è criminale l’obbligo di identità per i minori». Così, dal palco della Festa del Pd, a Firenze, il presidente della Camera Gianfranco Fini aveva risposto alla proposta del leader del Pd Walter Veltroni di accelerare l’iter del disegno di legge che riconosce il diritto di voto amministrativo agli immigrati. Per Fini dunque il voto ad «alcune categorie di stranieri residenti non è una sciagura». Tranne per la Lega che risponde all’apertura di Fini facendo muro. A detta del senatore del Carroccio Fabio Filippi «sbagliare è umano, perseverare è diabolico. Fini – sostiene il senatore non può esternare su una richiesta dell’ opposizione».

Impassibile all’apertura di Gianfranco Fini il ministro dell’Interno Roberto Maroni che ci tiene a ricordare che «la Lega è sempre stata nettamente contraria» e che «conferma la sua contrarietà. Non credo che questa iniziativa vada avanti non è all’ordine del giorno».

D’altra parte per Davide Boni , capodelegazione della Lega Nord nella giunta regionale della Lombardia «Il Paese ha ben altri problemi da affrontare in questo momento che non quello legato al voto agli immigrati. Invece di tenere occupate le stanze delle istituzioni romane con provvedimenti inutili, sarebbe meglio accelerare l’iter di approvazione delle riforme che aspettiamo da anni: una su tutte quella legata al federalismo fiscale. Suonano pertanto fuori tempo – continua Boni – le aperture formulate nei confronti della concessione del diritto di voto agli immigrati. Di certo questo non fa parte del programma di governo, anche perchè chiunque è libero di chiedere la cittadinanza italiana per usufruire dei diritti e dei doveri sanciti dalla Costituzione.

Già mercoledì la posizione del presidente della Camera Gianfranco Fini si era dimostrata lontana da quella di altri esponenti del suo partito e membri di governo. Come il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, reggente di An, che durante una conferenza stampa a Montecitorio, aveva sottolineato che «il tema del diritto di voto agli immigrati non è all’ordine del giorno. Al di là della sua operatività per La Russa – non è questa la priorità del governo, che è invece impegnato nella lotta all’immigrazione clandestina. E poi- aggiunge- la sinistra durante il suo governo non ha neanche aperto la questione…».

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EmiNews 2008

 

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