5516 SVIZZERA: Tassare il frontaliere, tanto non vota!

20080905 18:12:00 redazione-IT

«Siamo l’unico partito di opposizione, non abbiamo responsabilità per lo stato attuale delle finanze, ma riteniamo di dover dare il nostro critico apporto alle misure proposte dal Governo», ha chiosato in questo modo a inizio settimana il presidente dell’UDC Ticinese Pierre Rusconi prima di sortire dal cappello una di quelle trovate che resteranno negli annali delle vessazioni politiche.
I democentristi ticinesi hanno infatti deciso di apportare il proprio contributo alla discussione sul risanamento dei conti dello Stato ticinese con una trovata geniale: tassare con 50 franchi mensili (600 l’anno) i frontalieri che quotidianamente varcano il confine per lavorare in Ticino.

«Basta tassare i ticinesi», ha precisato Rusconi che vorrebbe incassare 25 milioni l’anno prelevandoli dalle tasche dei frontalieri colpevoli di inquinare e usare, ad esempio dice, i «Park&Ride senza aver contribuito ai costi di costruzione». Rusconi si chiede machiavellicamente per quale motivo tutti i costi generati dai servizi creati (anche per i frontalieri) e l’inquinamento, debbano ricadere solo su di noi Ticinesi forse non sapendo, che il frontaliere è importatore di ricchezza e non usurpatore dei servizi dello stato.

Peccato che Rusconi poi, non ricordi che in realtà i frontalieri pagano già oggi circa 180 milioni di franchi l’anno in imposte alla fonte, contributi essenziali per le casse dello Stato e che a partire dal preventivo 2005 sono già stati integrati a pieno, nell’ottica della “simmetria dei sacrifici”. Inoltre i frontalieri pagano per dei servizi che non usufruiscono: come ad esempio l’assicurazione Svizzera contro la disoccupazione oppure il mancato beneficio dei sussidi per gli asili nido.

Di questi “apporti critici” ne possiamo davvero fare a meno… ricoscendo poi che, tali e inconsistenti pretese potrebbero alimentare focolai di politica internazionale.

UNIA ritiene che il diritto al lavoro e alla parità sociale siano imprescindibili valori che il Sindacato deve difendere nell’interesse dei lavoratori frontalieri e della manopera tutta e che la spiccia politica di marketing non puo’ valicare.

 

 

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EmiNews 2008

 

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