5554 LIBIA: "L'Italia si e' dimenticata di noi?"

20080910 10:35:00 redazione-IT

LIBIA: "L’Italia si e’ dimenticata di noi?"
Questa e’ la domanda rivolta al Comites dai profughi italiani di Libia in Israele alla luce del recente accordo di Berlusconi con Gheddafi
di Raphael Barki (segretario@comites.org.il)

Gerusalemme, 10 settembre 2009 – Il recente accordo di cooperazione ed amicizia firmato con la Libia, nell’ambito del quale l’Italia si impegna a versare allo stato nordafricano un risarcimento di cinque miliardi di dollari, rappresenta certamente una grandissima prova di maturita’ e responsabilita’ che pochi paesi con un passato coloniale hanno avuto il coraggio di assumersi.

di Raphael Barki (segretario@comites.org.il)

Gerusalemme, 10 settembre 2009

Il recente accordo di cooperazione ed amicizia firmato con la Libia, nell’ambito del quale l’Italia si impegna a versare allo stato nordafricano un risarcimento di cinque miliardi di dollari, rappresenta certamente una grandissima prova di maturita’ e responsabilita’ che pochi paesi con un passato coloniale hanno avuto il coraggio di assumersi.

Purtroppo l’accordo non tiene presenti i danni inferti dalla Libia ai
profughi italiani negli anni successivi all’occupazione del paese
maghrebino. La maggior parte degli italiani fuoriusciti dalla Libia
fino al 1970 sono stati completamente espropriati dei loro beni, o per
saccheggio o per confisca, e l’efferata violenza di quegli anni ha
mietuto anche molte vittime, tra cui intere famiglie trucidate.

In particolare, tra gli italiani residenti in Israele vi sono molti
profughi della Libia. "Parecchi connazionali, scappati da Tripoli e
Bengasi abbandonando tutti i loro averi, si sono rivolti al Comites
esprimendo il loro disappunto. Si sentono parte in causa in un accordo
che invece li ignora completamente," riferisce Beniamino Lazar,
Presidente del Comitato degli Italiani Residenti all’Estero (Comites).

"Molte famiglie, inclusa la mia, hanno perso la casa e il lavoro e
perfino la possibilita’ di tornare a piangere sulle tombe dei propri
cari," lamenta Raphael Barki, Segretario del Comites, egli stesso nato
a Tripoli, riferendo che, dove una volta c’era il cimitero ebraico di
Tripoli, corre oggi la superstrada litoranea del capoluogo libico.

"Tragicamente, non solo l’accordo non tiene in considerazione il
risarcimento dovuto dalla Libia ai cittadini italiani, ma prevede
anche investimenti per un’autostrada costiera che attraversi tutto il
paese, dall’Egitto alla Tunisia, incluso il lungomare tripolino, "
continua Barki.

Il Comites Israele si e’ fatto portavoce del disappunto degli italiani
di origine libica residenti in Israele trasmettendo un comunicato al
Presidente del Consiglio, On. Silvio Berlusconi attraverso S.E. Luigi
Mattiolo, l’Ambasciatore d’Italia in Israele, che qualche settimana fa
ha inaugurato il proprio mandato diplomatico a Tel Aviv.

Il comunicato disapprova il fatto che il governo italiano abbia
accettato di firmare un trattato che ignora completamente le violenze
e i danni subiti dalla comunita’ italiana ed ebraica in Libia, ed
auspica che il governo italiano guidato da Berlusconi potra’ inserire
nei programmi previsti dall’accordo con la Libia anche gli impegni che
la controparte deve assumersi nei confronti dei danni arrecati ai
profughi italiani.

 

 

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EmiNews 2008

 

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