5543 Scuola, la carica degli alunni stranieri: quest’anno oltre il 7% sul totale

20080910 13:21:00 redazione-IT

In Lombardia il numero maggiore. I ragazzi rumeni sono i più numerosi

di Walter Ricci, www.opinione.it

Il numero di studenti stranieri nelle scuole italiane ha superato il mezzo milione già da due anni scolastici, e nell’annata 2007/2008 ha sfiorato quota 600 mila: 574.133 alunni, pari al 6,4% del totale, il 14,5% in più rispetto allo scorso anno. Secondo una previsione del Ministero della Pubblica Istruzione, tra pochi giorni il suono della campanella accoglierà 614 mila ragazzi stranieri, mentre nell’anno scolastico 2010/2011 potrebbero essere fino a 750 mila (8,3%). La maggiore presenza di stranieri si registra nelle scuole primarie (217.716, pari al 7,7%). Nelle secondarie di primo grado (scuole medie), il dato scende al 7,3% (126.396 alunni). Seguono a ruota le scuole d’infanzia, con il 6,7%, mentre le secondarie di secondo grado (scuole superiori) si fermano al 4,3%. Le nazionalità più rappresentata è la rumena (93 mila studenti).

Poco meno numerosi gli albanesi (85 mila) e i marocchini (76 mila). Dal 2006/2007 al 2007/2008, gli studenti stranieri sono cresciuti di 70 mila unità. Un tasso di crescita che resta sostanzialmente in linea con quello registrato dal 2004 al 2006. Su queste basi, il Ministero ha formulato una proiezione secondo cui i ragazzi stranieri, nell’anno scolastico 2010-2011, potrebbero essere 748 mila. Va detto che lo studio, realizzato nel 2006, sottostimava le cifre relative agli anni scolastici 2006/2007 (circa 480 mila presenze contro 501 mila effettivamente registrate) e 2007/2008 (549 mila contro 574 mila). I dati relativi all’anno scolastico 2006/2007 ci mostrano anche la distribuzione dei giovani stranieri nelle varie regioni: la maggior percentuale si registra in Emilia-Romagna (10,7% sul totale degli studenti), mentre il dato assoluto più alto è in Lombardia (121.520 alunni). Per quanto riguarda le province, in cima alla classifica c’é Mantova per percentuale di stranieri (14%), davanti a Prato (13,5%), mentre Milano è al primo posto per numero assoluto (48.453). Distribuzione alunni stranieri nel territorio (dati del Ministero della pubblica istruzione anno scolastico 2006-2007, regione-alunni-percentuale): Valle d’Aosta 1.010 5,9; Piemonte 48.430 8,5; Lombardia 121.520 9,2; Liguria 15.268 7,9; Trentino Alto Adige 10.817 6,8; Veneto 61.891 9,0; Friuli-Venezia Giulia 11.932 7,8; Emilia-Romagna 58.521 10,7; Toscana 39.776 8,4; Umbria 12.079 10,1; Marche 19.400 8,8; Lazio 49.601 6,0; Abruzzo 8.222 4,2; Molise 746 1,5; Campania 11.139 1,0; Puglia 9.041 1,3; Basilicata 1.075 1,1; Calabria 6.278 1,8; Sicilia 11.974 1,3; Sardegna 2.725 1,1. Intanto Bergamo fa scuola nell’integrazione di studenti stranieri, con una mini collana di testi prodotti per loro. In tutto, come spiega il provveditore Luigi Roffia, sono cinque libri: due antologie di letteratura italiana, due volumi di matematica e uno di storia, le materie dove – secondo l’esperienza degli insegnanti che, gratuitamente, hanno scritto i testi – gli alunni stranieri, oltre 16mila quest’anno nel bergamasco, hanno più difficoltà. Il problema, spiega Roffia, non si pone per gli alunni stranieri nati in Italia, anzi: “I ragazzi della seconda generazione – afferma il provveditore – spesso sono anche più bravi dei loro coetanei, perché alle spalle hanno famiglie unite, con ruoli tradizionali, più motivate nei confronti della scuola”. L’inserimento nelle scuole italiane, invece, “é critico per gli adolescenti appena arrivati che, per legge, vanno inseriti in classi adatte alla loro età ”. I libri di testo ’su misura’ aiutano i ragazzi stranieri a integrarsi meglio, perché “non hanno un testo a fronte in un’altra lingua, ma sono scritti in un italiano semplice, con un lessico adeguato a chi ha delle carenze, di modo che i ragazzi, mentre studiano matematica o storia, al tempo stesso fanno anche progressi nella lingua”. “Purtroppo non possiamo regalarli, ma la logica di questi libri – aggiunge Roffia – è quella delle dispense universitarie, si pagano solo le spese di stampa”. Le dispense per stranieri, nelle scuole di Bergamo e provincia, sono disponibili già da qualche anno “e abbiamo visto che sono molto utili perché diminuiscono la fatica dei ragazzi”. E al ministero dell’Istruzione cosa pensano di questo progetto capofila? “Glieli abbiamo mandati, li hanno visti” risponde laconico Roffia, grande sostenitore del metodo interculturale. “Noi chiediamo agli stranieri di imparare non solo la lingua, ma anche la nostra cultura, però vogliamo che anche i ragazzi italiani conoscano la realtà d’origine dei loro compagni di banco, per questo – spiega – studiando storia o geografia cerchiamo di valorizzare la presenza degli stranieri”. Approccio valido tanto per i bambini quanto per i loro genitori: “la nostra scuola per adulti – fa notare il provveditore – è frequentata per metà da italiani e per metà da stranieri”. Perché la scuola – Roffia ne è convinto – è il primo strumento di integrazione per gli stranieri, e non solo per quelli in età scolare: tra Bergamo e provincia ci sono una decina di sportelli scuola che “spesso diventano centri di consulenza al di là degli alunni”.

 

 

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EmiNews 2008

 

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