5540 L'Ocse ''non promuove'' l'Italia: si diploma solo l'85% degli studenti

20080910 13:07:00 redazione-IT

Roma – Secondo l’Ocse nel 2006 nel nostro Paese circa l’85% degli studenti delle superiori ha portato a termine il percorso scolastico contro quasi il 100% del successo registrato dagli studenti della scuola secondaria in Germania, Grecia e un abbondante 90% in Slovenia e Finlandia. Rispetto al passato, sottolinea l’Osce, sono le ragazze che, piu’ di frequente, portano a compimento il percorso scolastico. Le donne sono anche quelle che, nel 54% dei casi, scelgono di iscriversi ad un corso di laurea di primo livello. La scelta cade soprattutto sugli indirizzi che riguardano la salute, il welfare oppure gli studi umanistici anche se da noi il 35% delle ragazze decide di intraprendere percorsi scientifici. E sono in buona compagnia con le colleghe danesi, islandesi, e zelandesi.

Gli studenti italiani studiano, nella scuola dell’obbligo (7-14 anni), piu’ ore rispetto ai loro colleghi dell’Ocse: si parla di oltre 8.000 contro una media di 6.907. Solo in Cile si studia di piu’, quasi 9.000 ore. Quanto al numero di studenti per classe, nel nostro paese, secondo l’Ocse non si registrano sovraffollamenti con meno di venti alunni per aula nella scuola primaria e poco di piu’ in quella secondaria a fronte degli oltre 30 di Corea, Cile e Giappone. Ma dal rapporto emerge che le classi piu’ numerose da noi, seppur di poco, sono quelle delle scuole private. Il rapporto alunni/insegnanti e’ di poco sotto la media Ocse. (DIRE)

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Ocse, in Italia il 90% della spesa per la scuola è statale

Roma – Scarseggiano gli investimenti privati nel sistema scolastico e universitario italiano. È quanto emerge dall’annuale rapporto Ocse sull’Istruzione (Education at a glance) reso noto oggi a Parigi. In media, spiega il rapporto, "oltre il 90% della spesa per la scuola primaria, secondaria e post secondaria nei paesi Ocse e’ pagato dal sistema pubblico". All’universita’ l’apporto dei privati varia da meno del 5% in Danimarca, Finlandia e Grecia a piu’ del 40% in Australia, Canada, Giappone, Usa, per superare il 75% in Corea e Cile. In Italia il sistema educativo e’ finanziato (dato 2005) al 90,5% con ricorse pubbliche, la restante percentuale e’ coperta da iniziative private. Solo all’universita’ la percentuale di contributo dei privati sale al 30,4% (dato 2005, in crescita rispetto al 22,5% del 2000). Ma l’Italia resta in coda per gli investimenti totali a favore dell’istruzione: in media i Paesi Ocse investono il 13,2% della spesa pubblica per questo settore. L’Italia, insieme a Messico, Repubblica Ceca, Germania e Giappone e’ sotto il 10%.

Una spesa per alunno mediamente alta a fronte di stipendi bassi per i docenti. È questa la panoramica sul sistema scolastico italiano offerta dall’annuale rapporto Ocse sull’istruzione (Education at a glance). Dalle tabelle dello studio emerge, infatti, che il nostro paese spende ogni anno in media, 7.540 dollari per studente contro i 7.527 della media Ocse. La spesa maggiore si registra alla scuola secondaria, 7.648 dollari contro una media Ocse di 7.804. Alla primaria l’Italia spende in media di piu’ degli altri paesi 6.853 dollari contro una media Ocse di 6.252. All’universita’ la situazione si ribalta: da noi per ogni studente ogni anno si investono 8.026 dollari, contro gli 11.512 della media Ocse. Ma, a fronte di tale investimento sul singolo studente, il portafoglio dei docenti piange: secondo il rapporto, l’Italia e’ in coda. Dopo quindici anni di lavoro, da noi, un docente prende, 29.287 dollari contro una media Ocse di 37.832 e una media Ue (Ue a 19) di 38.217. Tanto per fare un esempio, i nostri docenti, dopo 15 anni, prendono quasi la meta’ dei colleghi tedeschi (50.119 dollari) e di quelli coreani (52.666). (DIRE)

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Ocse: Italia al primo posto per abbandono universitario

Roma – Nel 2006 piu’ di 2,9 milioni di studenti universitari hanno deciso di studiare all’estero. Quattro i paesi di maggiore attrattivita’ e, tra questi, non figura l’Italia. È quanto emerge dall’annuale rapporto sull’istruzione dell’Ocse. Gli Usa si confermano come il paese piu’ attrattivo: sono stati la scelta del 20% degli studenti stranieri, seguiti da Regno Unito (11,3%), Germania (8,9%) e Francia (8,5%). Un numero significativo di ragazzi ha scelto anche Australia (6,3%), Canada (5,1%), Giappone (4,4%) e Nuova Zelanda (2,3%). Solo l’1,7% degli studenti sceglie l’Italia, la stessa percentuale della Spagna. Persino il Sud Africa (1,8%) attrae di piu’.

L’Italia inoltre e’ al primo posto tra i paesi membri dell’Ocse per abbandono universitario. La meta’ degli studenti che inizia un percorso universitario di primo livello non riesce a portarlo a termine. L’Italia in questo ‘triste’ primato e’ seguita da Stati Uniti, Nuova Zelanda e Ungheria. In controtendenza gli studenti universitari di Belgio, Danimarca, Germania e Giappone. A Tokyo solo il 10% degli studenti non riesce completare il percorso. Secondo l’Ocse i ragazzi che abbandonano l’Universita’ prima della laurea lo fanno per vari motivi: si rendono conto di aver scelto un indirizzo sbagliato, oppure trovano un lavoro prima di portare a termine gli studi, oppure non sono soddisfatti dell’offerta didattica oppure non ritengono l’indirizzo in linea con le esigenze del mercato. (DIRE)

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EmiNews 2008

 

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