5577 Due commercianti di Milano hanno ucciso ieri Abdul William Guibre

20080915 08:42:00 redazione-IT

"Sporchi negri vi ammazziamo". "Negri di merda". Mentre urlavano queste parole, due commercianti di Milano hanno ucciso ieri Abdul William Guibre, di 19 anni. Abdul era venuto dal Burkina Faso. È venuto in Italia ed è stato
ucciso. Qualcuno dirà che è stato ucciso perché sospettato di aver rubato qualche biscotto. No. Abdul è stato ucciso perché aveva la pelle nera. Certo, non è in dubbio la responsabilità personale dei due commercianti, ma
saremmo dei cechi se non vedessimo altre responsabilità altrettanto pesanti.

Tutti coinvolti. Sono coinvolti tutti gli esponenti politici della Lega Nord, che da anni soffiano sul fuoco dell’intolleranza e della discriminazione.

Tutti coinvolti. Sono coinvolti tutti gli esponenti politici del centrodestra, che pur di sedersi sulle poltrone del potere, sono disposti a stravolgere la storia e a rinnegare le radici antifasciste del nostro paese, legittimando le violenze che si stanno verificando in varie città italiane
ad opera dei peggiori gruppi nazifascisti.

Tutti coinvolti. Tutti gli esponenti del centrosinistra, anch’essi ben disposti ad assecondare le peggiori richieste discriminatorie e quindi razzisti anch’essi. Responsabili dell’istituzione dei centri di permanenza temporanea. Responsabili di aver indicato la strada alla destra e reso
possibile, quindi, la promulgazione di leggi e decreti che mettono in serio pericolo la stessa convivenza civile.

Tutti coinvolti. Anche la sinistra estromessa dal Parlamento. Estromessa solo perché ormai lontana dalle fasce sociali che pretendeva di rappresentare, non certo perché si era opposta alle altrettanto razziste missioni militari all’estero.

Tutti coinvolti. Anche noi, sinceri antirazzisti. Sì, siamo coinvolti anche noi, perché se non facciamo sentire forte la voce di chi ripudia la violenza, siamo anche noi complici di un governo e di una falsa opposizione, che, a colpi di "decreti sicurezza" e di "amministratori-sceriffo", stanno
prendendo sempre più le sembianze di serial killer.

Siamo tutti coinvolti. Con la pace nel cuore e la luce nella ragione, non volgiamo lo sguardo dall’altra parte. Solo così potremo accompagnare Abdul.

Carlo Olivieri
Partito Umanista

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Abdul, ucciso a sprangate e insulti Da padre e figlio
(da l’Unità)

Abdul Salam Guibre, giovane ucciso a milano
Ad uccidere a sprangate Abdul Salam Guibre, domenica notte alla periferia di Milano, sono stati padre e figlio. Insieme, hanno ammazzato il diciannovenne cittadino italiano, originario del Burkina Faso, che secondo loro aveva rubato dei dolci dal loro chiosco. Hanno confessato subito Fausto Cristofoli, 51 anni e suo figlio Daniele di 31: dicono di aver visto Abdul e i due amici che erano con lui rubare dei dolci, e si sono convinti che i tre si fossero impossessati anche del danaro in cassa. Ma dev’esserci dietro altro odio e altro rancore per spingere padre e figlio a prendere la macchina, inseguire i tre ragazzi, tirar fuori le spranghe, urlare «ladri, negri di merda» e colpire duro. Fino a uccidere. Ci dev’essere quel «clima violento e minaccioso che una predicazione di odio anti-immigrati, anti-rom e anti-romeni ha incoraggiato fino a una soglia non più accettabile», come sostiene la Comunità di Sant’Egidio, che «invita tutti ad abbassare i toni, a non rincorrere “percezioni di insicurezza” che in realtà rischiano solo di essere interpretate da frange di violenti come autorizzazioni a imprese di pseudo-giustizia fai da te».

I due aggressori sono stati indetificati subito grazie agli amici di Abdul, che erano riusciti a prendere una parte della targa del mezzo a bordo del quale padre e figlio si erano allontanati. Poi hanno portato di corsa Abdul all’ospedale Fatebenefratelli, i medici lo hanno operato alla testa, per il ragazzo non c’è stato niente da fare.

Dura condanna da tutto il mondo politico per l’episodio, ma è chiaro che questa ennesima aggressione è frutto delle campagne di insicurezza su cui il centrodestra ha vinto le elezioni. «Non ci sono parole che possano esprimere l’indignazione e la rabbia per il feroce assassinio di un giovane di colore a Milano. E ogni coscienza civile deve ribellarsi a questo mostruoso episodio di razzismo», commenta a sua volta Piero Fassino, ministro degli Esteri del governo ombra del Pd. «Riflettano coloro che ogni giorno alimentano un’isterica fobia contro gli immigrati, e si rendano conto di quale tremenda responsabilità si assume chi rappresenta ogni immigrato come un pericolo e un nemico, creando così un clima di intolleranza e di odio in cui ogni orrore può accadere».

«La Lega la deve smettere, con le sue campagne xenofobe e razziste». Paolo Ferrero, segretario nazionale Prc, nota come «l’omicidio a sprangate di un ragazzo di colore, la cui unica colpa era evidentemente solo questa, visto che aveva anche la cittadinanza italiana, avvenuto oggi a Milano sia un fatto di una gravità inaudita, un inaccettabile e intollerabile atto di razzismo». «Fatti terribili come questi sono, temo, anche il frutto di un clima avvelenato costruito – ribadisce Ferrero – da forze politiche come la Lega, che additano gli immigrati a fonte di tutti i mali».

 

 

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EmiNews 2008

 

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