5694 Contratti, Epifani: trattativa con Confindustria esaurita

20080930 20:59:00 redazione-IT

Mercoledì si incontreranno per discutere della riforma dei contratti. Ma la Cgil, alla vigilia del vertice con Confindustria, Cisl e Uil, fa già sapere che trattare non ha più senso. «La trattativa con Confindustria – ha spiegato Epifani – ha esaurito il suo significato. Dobbiamo rilanciare la nostra piattaforma unitaria e chiedere formalmente l’allargamento del tavolo di confronto alle altre rappresentanze datoriali».

La riforma proposta da Confindustria si basa soprattutto sul rafforzamento della contrattazione aziendale a discapito di quella nazionale, e per la presidente Emma Marcegaglia «è l’unico modo, oggi, per poter aumentare anche gli stipendi». Tre settimane fa, in un’intervista, la Marcegaglia aveva duramente attaccato il sindacato guidato da Guglielmo Epifani. «La Cgil è liberissima di dire no – aveva detto a proposito della riforma dei contratti – Poi però dovrà spiegarlo ai propri iscritti nelle fabbriche». Il sindacato le aveva immediatamente risposto, spiegandole che di certo «i toni usati mettono in difficoltà la trattativa».

Ora al direttivo della Cgil, Epifani, ha spiegato perché la proposta della Marcegaglia non convince: «Arriveremmo al rischio di avere 4 o 5 diversi modelli contrattuali a seconda dei settori, cosa che determinerebbe un dumping sociale molto grave con la corsa alla tipologia contrattuale più conveniente, in una fase di riorganizzazioni aziendali e settoriali profonde». Epifani ha ribadito le critiche al documento presentato da Confindustria definito «non coerente» alla piattaforma sindacale unitaria e quindi «inadeguato» perchè, fra l’altro, non allarga nè innova la contrattazione di secondo livello, ma sovraccarica di regole e norme il contratto nazionale, per di più tagliando il salario: «In ogni caso – aggiunge – le trattative si fanno sulla base delle piattaforme presentate e non delle risposte della controparte ad esse», ha osservato il segretario generale della Cgil. «non è accettabile, inoltre – ha concluso Epifani- il principio di scaricare sul lavoro gli effetti dell’inflazione importata, cosa che, tra l’altro, toglierebbe a imprese e governo la responsabilità di praticare politiche antinflazionistiche». La Marcegaglia gli ha già risposto, dicendosi «disponibile a trattare sul nostro documento» ma precisando che «ci sono dei punti per noi irrinunciabili» e che «non sarebbe accettabile rinunciare a un ammodernamento delle relazioni industriali in un momento così drammatico dell’economia e della finanza».

Infine, un messaggio ai colleghi di Cisl e Uil, dopo la rottura dell’unità sindacale nella trattativa per Alitalia. «Lavoriamo per l’unità – ha detto Epifani – se si muove da sola la Cgil lo fa perché, tentate tutte le strade possibili, considera necessario che ci sia chi si batta per le riforme, a favore dei precari, dei pensionati, delle categorie più deboli».

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EmiNews 2008

 

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