5709 Il SEGR. GEN. DEL CGIE, Elio Carozza: 50 MILIOINI DI TAGLI PRODURRANNO LA PARALISI ALL’ESTERO.

20081002 19:35:00 redazione-IT

FINANZIARIA 2009: DAL SEGRETARIO GENERALE DEL CGIE: 50 MILIOINI DI TAGLI PRODURRANNO LA PARALISI ALL’ESTERO. RIPRISTINARE GIUSTI INVESTIMENTI

“I tagli sui capitoli di bilancio destinati agli italiani nel mondo si aggirano intorno ai 50 milioni di euro e produrranno la paralisi delle istituzioni italiane all’estero e l’impossibilità di intervenire in maniera efficace nei confronti dei nostri connazionali all’estero su qualsiasi settore di competenza”.
È quanto afferma il Segretario generale del CGIE, Elio Carozza, in merito ai tagli previsti dalla Finanziaria 2009.
“La Finanziaria 2008 – prosegue Carozza – così come abbiamo verificato nel Comitato di Presidenza del CGIE e riportato su alcuni organi di stampa, stanziava per gli italiani all’estero più di 82 milioni di euro, sui quali si erano già abbattuti i tagli dell’attuale Governo che avevano portato la disponibilità dell’anno in corso a circa 60 milioni”.

“Oggi – prosegue il Segretario generale del CGIE – nel quadro di bilancio della Finanziaria 2009 si prevede di stanziare per le politiche in favore dei nostri connazionali nel mondo una somma totale che non supera i 32 milioni di euro”.

“Questo significa – afferma il Segretario Generale del CGIE – che gli stanziamenti previsti nella finanziaria 2009 non saranno sufficienti ad assicurare nemmeno un siapur minimo intervento per i corsi di lingua e cultura. Ricordo che solo per questi la passata finanziaria prevedeva 34 milioni di euro. E metteranno in ginocchio gli enti gestori, che hanno, invece, precisi impegni giuridici da rispettare.

Inoltre, smantelleranno completamente gli interventi in favore dell’assistenza per i quali nel 2008 furono stanziati ben 29 milioni di euro”.

“In tempi in cui le crisi economiche sono tali da imporre restrizioni di bilancio – afferma ancora Carozza – si possono comprendere le esigenze di contenimento della spesa. D’altra parte, come italiani all’estero conosciamo i sacrifici e siamo sempre stati pronti a fare la nostra parte, soprattutto per il bene del Paese. Ma il contenimento è sostenibile solo se operato entro limiti fisiologici e se accompagnato da riforme generali e di sistema che riorganizzano le istituzioni italiane all’estero e consentono di svolgere almeno sufficientemente i compiti che la legge gli assegna, ciascuno nel proprio ambito”.

“Con queste cifre – conclude Carozza – si mette fine al rapporto del Paese Italia con le proprie comunità che vivono nel mondo, cosa che nessuno può auspicare. Occorre, dunque, far prendere coscienza, mobilitare le nostre comunita’ e intervenire presso le Istituzioni, in modo da convincere Parlamento e Governo a ripristinare almeno gli stessi stanziamenti del 2008 in favore dei connazionali all’estero”.

 

 

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EmiNews 2008

 

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