5718 VICENZA: Dodicimila in Piazza. La risposta al Consiglio di Stato

20081003 11:48:00 redazione-IT

Le dichiarazione del sindaco Variati sull’ordinanza del Consiglio di Stato che sospende la consultazione sul Dal Molin: "Vivo questa decisione come la violenta sopraffazione di uno stato sordo e lontano"

Una manifestazione senza precedenti con dodicimila persone che, poche ore dopo la sentenza del Consiglio di Stato, riempono il centro cittadino con migliaia di fiaccole. Vicenza il 5 ottobre decide: il referendum si farà comunque.
Piazza dei Signori che risplende alla luce di migliaia di fiaccole; un’immagine commovente, per chi ama Vicenza. Dodicimila persone; «una manifestazione senza precedenti, almeno diecimila in piazza», secondo Repubblica online; hanno risposto in questo modo all’atto di arroganza e autoritarismo del Consiglio di Stato.

Nel primo pomeriggio era arrivata la notizia da Roma: il Consiglio di Stato ha bocciato il referendum previsto per domenica 5 ottobre perché «ha per oggetto un auspicio del Comune al momento irrealizzabile». La democrazia annullata con una sentenza che non permette ai vicentini di esprimersi sul futuro dell’aeroporto Dal Molin. A gioire subito coloro
che dell’imposizione hanno fatto la propria religione, con il governatore del Veneto Giancarlo Galan in testa a dichiarare che questa è la sconfitta di Vicenza. Ma nella città berica non c’è rassegnazione, ma rabbia e indignazione; e, in poche ore, il tam tam degli sms porta in
piazza migliaia di persone, come mai si era visto prima.

Perché questa manifestazione ha un qualcosa di straordinario; di fronte all’arroganza di un Governo che mette in campo tutti gli strumenti per calpestare la democrazia, i vicentini continuano ad avere la forza di
indignarsi. Ed ora che Vicenza è tornata in piazza, dimostrando la sua vocazione maggioritaria contro la nuova base statunitense, ad essere piccoli piccoli sono coloro che questa consultazione hanno voluto farla annullare, ricorrendo prima al Tar e poi all’amichevole Consiglio di
Stato. Piccoli, nella loro arroganza: perché la democrazia si può calpestare, ma rinasce sempre; stupidi, nella loro ostinazione, perché il loro voler impedire ai vicentini di costruire il proprio futuro li ha resi insignificanti all’interno di una città che non ha alcuna intenzione di accettare quest’imposizione.

In piazza c’erano le famiglie, e tutti i gruppi che si oppongono al progetto statunitense; c’erano gli assessori, e il Sindaco. C’era Vicenza, che domenica farà comunque la propria consultazione popolare. A renderla possibile saranno centinaia di volontari che raccoglieranno le schede nei gazebo di fronte ai seggi. Vicenza, il 5 ottobre, decide.
Alla faccia di chi vuol schiacciare con l’autoritarismo la sua dignità.

Fonte: http://www.nodalmolin.it

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01/10/2008: Dichiarazione del sindaco Variati sull’ordinanza del Consiglio di Stato che sospende la consultazione sul Dal Molin: "Vivo questa decisione come la violenta sopraffazione di uno stato sordo e lontano"

"Oggi ero a Roma con i sindaci del Veneto per rivendicare l’autonomia degli
enti locali e dei territori che essi rappresentano e proprio da Roma è
giunto il pesantissimo stop ad una consultazione che era assolutamente in
linea con questi principi.
Non sono solito commentare le decisioni della magistratura, ma questa appare
un’ordinanza incomprensibile, miserevole dal punto di vista del diritto, e
che sembra avvolgere l’alta corte del Consiglio di Stato in una nube di
sospetto francamente inquietante.
Ogni territorio ha diritto, se non di decidere, almeno di poter partecipare
al processo decisionale sulle scelte che ne determinano il futuro: prima
avendo accesso trasparente alle informazioni, poi potendo far sentire la
propria voce. Soltanto questo volevamo: che dopo anni in cui era stata
costretta al silenzio, la città potesse finalmente esprimersi.
Ma la sordità romana ha deciso altrimenti, e pretende oggi di sottomettere
nuovamente al silenzio una comunità. Una comunità che ha dato molto allo
stato, e alla ragion di stato, in termini di terra e di ospitalità.
Oggi ci sentiamo traditi. E come sindaco, rappresentante di una città, di un
territorio, di una comunità, vivo questa decisione come la violenta
sopraffazione di uno stato sordo e lontano".

01/10/2008: Consultazione negata: Variati questa sera in piazza a Vicenza
Achille Variati, sindaco di Vicenza, stasera andrà in piazza dei Signori per
parlare ai cittadini. Il sindaco, che sta rientrando da Roma in treno, si
unirà al suo arrivo, intorno alle 22.15, alla manifestazione spontanea
convocata per stasera da tutti i soggetti che si oppongono alla costruzione
della nuova base militare USA al Dal Molin.
"Sarò in piazza come atto di libertà e di lealtà alla mia città. Voglio
parlare ai miei concittadini – ha dichiarato Variati – direttamente, in
piazza, esercitando una volta di più quel diritto democratico e pacifico ad
esprimere un punto di vista su materie decisive per il nostro futuro. Un
diritto che le decisioni di Roma hanno cercato oggi, una volta di più, di
negare".

01/10/2008: Variati: chi ha bloccato la consultazione non è amico degli
americani
"Chi ha bloccato la consultazione – afferma il sindaco di Vicenza Achille
Variati – non è amico degli americani, che ora si trovano loro malgrado
nella situazione peggiore. Quella di voler costruire una nuova base in una
città umiliata e imbavagliata. Una città a cui è stato negato il diritto non
di decidere, ma di poter esprimere il proprio parere. Questa consultazione,
l’ho sempre detto, era l’unica strada per provare a sanare una situazione
gravemente compromessa, incanalando in un’opzione democratica e di confronto
civile le pesanti tensioni frutto di scelte non condivise e neppure spiegate
con trasparenza alla popolazione. Chi spiegherà agli americani che ora la
base dovrà essere imposta ad una comunità di cui non si sono volute
ascoltare le ragioni?"

Fonte: sito del Comune di Vicenza

http://www.nodalmolin.it

 

 

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EmiNews 2008

 

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