5747 Il governo delle ricette sbagliate

20081008 18:10:00 redazione-IT

Carlo Ghezzi

La scelta del Partito Democratico di indire una giornata di mobilitazione contro le politiche portate avanti dal Governo Berlusconi è qualificante e quanto mai opportuna. Sono in gioco le politiche per far ripartire l’economia italiana.
Il Governo Berlusconi non ha, né manifesta, adeguata consapevolezza della estrema gravità della crisi italiana e di quella internazionale che ha il suo epicentro nei mercati finanziari americani che pagano le sbornie di liberismo e di finanziarizzazione dell’economia perseguite negli anni che stanno alle nostre spalle. L’economia italiana purtroppo continua a non crescere. La destra non ha nessuna strategia che non siano i tagli per i più deboli e i privilegi per i ceti più forti. L’impostazione antisociale delle politiche del Governo acutizzano la già pesantissima questione sociale mentre andrebbe attuata una nuova politica dei redditi che abbia come asse centrale la crescita. In tale contesto è più che mai urgente sostenere il potere d’acquisto di stipendi e pensioni che sono stati falcidiati dall’aumento incontrollato del costo della vita soprattutto per i ceti sociali meno abbienti. Il rilancio del mercato interno diviene strumento di sostegno e di sollecitazione per rinnovate politiche di sviluppo.

La competitività internazionale ci impone nuove sfide fondate sulla qualità delle infrastrutture, l’innovazione di processo e di prodotto, la ricerca, la conoscenza, lo sviluppo sostenibile, il risparmio energetico, l’inclusività e la qualità del nostro welfare. Impone un rinnovato impegno verso il Mezzogiorno.

La miscela provocata dall’intreccio tra redditi insufficienti, precarizzazione occupazionale dei giovani e delle donne causa insicurezza corrode e indebolisce i diritti, le condizioni materiali, l’autonomia economica e le opportunità formative. Occorre sostenere le imprese lungo la via della ricerca e dell’innovazione, della responsabilità sociale e ambientale per renderle forti e all’avanguardia nella competizione globale. La difesa dei redditi da lavoro e da pensione va attuata anche con una decisa diminuzione delle tasse. In tal senso vanno dirottate le risorse derivanti dalla lotta all’evasione fiscale e dall’aumento della tassazione sulle rendite finanziarie. L’evasione fiscale è una emergenza nazionale da affrontare in modo permanente e risoluto e il Governo non lo sta facendo e, anche per questo, ha sfoderato le forbici per la scuola, la ricerca, i contratti del pubblico impiego, i trasporti, la sanità e via tagliando. Bisogna ristabilire il valore della legalità fiscale come tratto indispensabile per l’economia e la democrazia. Un efficace intervento fiscale deve prevedere anche strumenti di lotta al lavoro sommerso per tenere insieme crescita ed equità.

Gli incidenti e le morti in azienda sono il drammatico simbolo di un Paese che non ha nel lavoro un solido riferimento ideale. Non sono fatalità ma un modo d’essere del mercato e di quelle imprese che concepiscono la competitività solo in termini di costi più bassi. Tutto ciò contrasta con le aspirazione delle donne e degli uomini che lavorano per avere diritti certi e universali, compensi dignitosi, un fisco equo, che non considerano la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro un privilegio ma un sacrosanto diritto. Insomma che vedono nel lavoro e non nel precariato la vera prospettiva sulla quale poter impostare solidamente il proprio futuro.

Ma queste cose alle destre non interessano mentre, viceversa, è indispensabile una riforma morale profonda per far concepire il lavoro come la condizione prima per dare alle persone dignità, vera libertà e civili condizioni di vita. Su questi punti l’opposizione dovrà accentuare il contrasto politico e avanzare proposte alternative.

È indispensabile infine difendere e consolidare i diritti costituzionali fondamentali in troppi casi messi duramente in discussione dalla maggioranza di Governo. Occorre riprogettare l’Italia. Con la manifestazione del 25 ottobre si dovrà aprire una nuova fase politica, più incisiva e più unitaria, utile a mettere in atto una nuova opposizione e a costruire il Partito Democratico come grande partito popolare e di sinistra, fortemente radicato nei territori e nei ceti sociali e capace di dare quelle risposte di governo che il Paese attende.

www.unita.it

 

 

5747-il-governo-delle-ricette-sbagliate

6484

EmiNews 2008

 

Views: 1

AIUTACI AD INFORMARE I CITTADINI EMIGRATI E IMMIGRATI

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.