5761 Bologna, Cofferati non si ricandida: motivi familiari

20081009 13:41:00 redazione-IT

Massimo Franchi

Il sindaco di Bologna, Sergio Cofferati, non si ricandida. I motivi sarebbero famigliari, legati al fatto che la (seconda) moglie e il figlio piccolo vivono a Genova, e che continueranno a farlo.
Cofferati aveva annunciato la ricandidatura il 19 maggio e stava effettuando un giro dei quartieri per spiegare quello che la sua giunta aveva fatto e voleva fare.
Ciò che fino a poche ore fa erano rumors, ora appaiono certezze: il segretario provinciale del Pd, Andrea De Maria (che è stato contattato dallo stesso Cofferati martedì), ha avvertito i suoi per telefono che Sergio Cofferati non si ricandiderà a sindaco di Bologna. A palazzo d’Accursio, il primo cittadino non è ancora arrivato ma l’argomento è uno solo: Cofferati che si tira fuori dalla contesa elettorale. «E pensare che ci sono già i volantini stampati», osserva un esponente dei democratici.

L’unica certezza è che le primarie Pd, già in programma, per la scelta del candidato si terranno. E saranno molto più indecise.

Per ora l’unico candidato è Andrea Forlani, presidente del quartiere Santo Stefano e sfidante alle primarie di Cofferati, che è stato avvisato telefonicamente da De Maria: «Ora non si parla d’altro, chiaramente ognuno ha la sua reazione», dice dopo essere uscito dagli uffici dello staff del sindaco.
Le alternative sono, in teoria, tante. Ma nessuna è conosciuta come il probabile candidato del centrodestra Giorgio Guazzaloca, ex sindaco battuto proprio da Cofferati nel 2005. Un recente sondaggio testimoniava come in un ballottaggio fra Cofferati e Guazzaloca, il primo prevalesse di pochissimo.

In pole position però c’è l’attuale assessore all’Urbanistica Virginio Merola con alternativa lo stesso segretario del Pd Andrea De Maria.
Altro nome gettonato è quello di Flavio Delbono, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna e già assessore al Bilancio del Comune sotto il sindaco Walter Vitali (il suo ritorno potrebbe essere un’altra alternativa).

Prima che Cofferati annunciasse la sua ricandidatura, in molti hanno fatto il nome di Romano Prodi. Il suo rifiuto a ritornare alla politica italiana potrebbe ora cambiare, nonostante il recente incarico all’Onu per l’Africa. Il nome era circolato a giugno e rilanciato anche fuori dal Partito Democratico (Verdi, sinistra).

Anche la moglie Flavia Franzoni potrebbe tornare in auge, sebbene anche lei abbia già smentito più volte di voler entrare in politica.

Assolutamente priva di fondamento invece la voce su Pierluigi Stefanini, presidente di Unipol.

Intanto il Partito Democratico non perde tempo e fissa le regole per le primarie. Anzitutto la raccolta delle firme per la presentazione delle candidature: partirà lunedì 27 ottobre e andrà avanti fino al 17 novembre. Con lo sfilarsi del sindaco in carico, secondo il regolamento, il tetto di raccolta si abbassa al 5% degli iscritti al Pd. Chi decide di avviare la raccolta delle forme dovrà darne comunicazione alla segreteria del comitato, che accerterà i requisiti dell’interessato previsti dallo statuto nazionale. Entro il 19 novembre, finiti gli accertamenti, il comitato organizzatore provinciale – che ha fissato anche i limiti di spesa per l’intera campagna elettorale di ciascun candidato (15.000 euro per il Comune e 20.000 euro per la Provincia) – indicherà i nomi di coloro i quali saranno ammessi alle primarie.

Ma da sinistra, quasi totalmente contraria a Cofferati, arriva invece la richiesta di primarie di coalizione. Senza Cofferati – si dice – trovare un accordo è possibile. Anche con Rifondazione comunista.

http://www.unita.it

 

 

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EmiNews 2008

 

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