5788 Decreto legge sulla stabilità, si potrà commissariare le banche

20081013 19:55:00 redazione-IT

Decreto legge sulla stabilità, si potrà commissariare le banche. Tremonti: quanto costa? Quanto serve
Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto per altre misure per la stabilità dei mercati.

«L’intervento pubblico può spingersi fino al commissariamento della banca, in presenza di situazioni in grado di minare la stabilità complessiva del sistema finanziario», ha spiegato il ministro Giulio Tremonti nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi.
Si metterà a disposizione «quanto sarà necessario». Il responsabile del dicastero di via XX settembre sottolinea che «non si tratta di un fondo», di conseguenza, insiste, «entriamo in azione caso per caso». Si utilizzeranno le risorse, ripete, «quanto è necessario. Ad oggi non è necessario quantificare risorse, non esiste un importo predeterminato». La norma varata, ammette Tremonti, «non è gratis».

Per consentire il reperimento di fondi sul mercato «viene prevista garanzia statale sulle nuove passività delle banche italiane con durata fino a 5 anni emesse entro il 31 dicembre 2009». Tremonti ha aggiunto che «la garanzia è concessa a condizioni di mercato e richiede la valutazione della Banca d’Italia sulla base di criteri analoghi a quelli previsti in caso di aumento di capitale».

«Con il primo decreto legge abbiamo garantito stabilità e fiducia», con quello varato oggi dal governo garantiamo «ovviamente stabilità e fiducia ma anche liquidità per le imprese, per l’economia reale, per i consumatori e per il sistema di vita del Paese». «Il nostro obiettivo non è salvare le banche quanto tutelare i risparmiatori».

Gli interventi, ha precisato il ministro, «insieme a quanto deciso nell’Ecofin del 7 ottobre, mirano a garantire il necessario flusso di finanziamenti all’economia reale».

Per fornire titoli di stato come «garanzia per il finanziamento delle banche presso la Bce, il ministero dell’Economia è autorizzato ad effettuare operazioni di scambio temporanee tra titoli di Stato e strumenti di debito delle banche italiane».

«Allo stesso scopo – ha aggiunto Tremonti – il Tesoro «può anche rilasciare, sempre a condizioni di mercato, la garanzia dello Stato su operazioni di prestito titoli stipulate da banche italiane con soggetti privati anche non bancari».

«La garanzia statale può essere rilasciata anche su finanziamenti erogati dalla Banca d’Italia a banche italiane o succursali di banche estere operanti in Italia al fine di fronteggiare gravi crisi di liquidità».

Quelle annunciate dal governo sono misure che «non incidono sul deficit», ha assicurato poi il direttore generale del Tesoro, Vittorio Grilli, al termine del consiglio dei ministri che ha dato il via libera la piano per la stabilità finanziaria.

I senatori del Pd, Roberto Della Seta e Luigi Bobba, criticano quella parte del primo decreto salva-banche (quello numero 155 del 9 ottobre) che prevede la possibilità per il governo di utilizzare una parte del Fondo del 5 per mille per finanziare il provvedimento.

I due senatori, pur comprendendo l’urgenza e la necessità dell’intervento trovano «inaccettabile di ridurre o cancellare un fondo alimentato attraverso la libera decisione dei cittadini, che in questo modo non viene rispettata».

Della Seta e Bobba ricordano che attraverso il 5 per mille i cittadini possono decidere di sostenere associazioni ambientaliste, di volontariato, di assistenza e di ricerca che svolgono un’utile servizio per la collettività. «Eppure – proseguono – si tratta di un fondo dal quale vengono spesso prelevate risorse dallo Stato per coprire poste di bilancio straordinarie. No riteniamo che questi tentativi di ridurre o cancellare in modo surrettizio questo fondo siano inaccettabili».

http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=79920

 

 

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EmiNews 2008

 

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