5787 Nobel all'economista anti-Bush Paul Krugman

20081013 18:52:00 redazione-IT

Mai come quest’anno un premio Nobel è così attuale. Quello per l’Economia è stato assegnato allo statunitense Paul Krugman per «i lavori sugli scambi commerciali». Krugman, neokeynesiano, ha 55 anni e insegna all’Università di Princeton. Nei suoi modelli indica modelli nei quali i Paesi potrebbero guadagnare dall’imposizione di barriere protezionistiche. Krugman è uno dei critici più dichiarati e più severi della politica dell’amministrazione Bush, anche attraverso l’attività di editorialista che svolge dal 2000 per il New York Times. Nel libro tradotto in italiano di recente, “La coscienza di un liberal”, Krugman teorizza che i tempi sono maturi per un’era di riforme sulla falsariga del New Deal rooseveltiano.

Pochi mesi dopo gli attentati contro New York e Washington dell’undici settembre 2001, nei giorni in cui falliva il gigante americano dell’energia Enron, prima delle vittime della finanza creativa operata dai suoi dirigenti, Krugman aveva previsto in un editoriale pubblicato sul “New York Times” che il secondo evento sarebbe stato più determinante del primo, in termini di conseguenze sulla storia degli Stati Uniti.

Una previsione che scatenò non poche polemiche allora e che per alcuni anni fu rinfacciata all’economista come totalmente errata ma che ora, in numerosi blog, si sollecita l’opinione pubblica a rileggere, come probabilmente deve aver fatto l’Accademia reale svedese. «Devo confessare di essere rimasto sorpreso e anche un poco scioccato per la velocità con cui il ricordo degli scandali come il collasso di Enron o Worldcom sono scomparsi dall’attenzione del pubblico», aveva dichiarato Krugman alla fine del 2002.

Docente di Economia e affari internazionali all’Università di Princeton, Krugman è noto nel mondo accademico per i suoi studi riguardanti la teoria del commercio. Ed in particolare per i modelli in base ai quali i paesi potrebbero guadagnare dall’imposizione di barriere protezionistiche. Noto anche per i suoi libri di testo sulle crisi valutarie e sull’economia internazionale, Krugman è stato critico della New Economy degli anni novanta del XX secolo, dei regimi di cambio fisso dei paesi insulari asiatici e della Thailandia prima della crisi del 1997, dell’affidamento ai governi per difendere i cambi fissi sul quale si sono basati investitori (quali i gestori di capitali a lungo termine) prima della crisi debitoria russa del 1998.

Il suo testo “Economia internazionale: Teoria e Politica” (scritto insieme a Maurice Obstbeld) è un libro di testo molto diffuso riguardante, appunto, l’economia internazionale. Nel 1991 ha ottenuto il prestigioso riconoscimento denominato “John Bates Clark Medal” dall’Associazione americana per l’economia.

www.unita.it

 

 

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EmiNews 2008

 

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