20081013 18:12:00 redazione-IT
dal quotidiano La Repubblica del 10 ottobre
ROMA – Scaricati senza tanti complimenti. Gli italiani all’ estero sono diventati un peso morto per questo governo di centrodestra, a caccia di tagli di bilancio. Così, senza tanti riguardi e nel silenzio assoluto, la Finanziaria 2009 fa strage di fondi nei capitoli destinati ai nostri connazionali nel mondo. 50 milioni di euro in meno. Il che equivale, più o meno, ad una sentenza di asfissia (se non di morte) per l’ attività degli istituti italiani di cultura e dei Comites, ma anche per gli interventi a favore dei compatrioti ridotti in miseria, attualmente assistiti, soprattutto in Sudamerica, con polizze sanitarie non più rinnovabili. La frase più forte, a commento di quel che sta succedendo, la scrive il segretario generale del Consiglio generale degli Italiani all’ Estero (Cgie), Elio Carozza, in una lettera – non ancora diffusa – al ministro degli Esteri Frattini: «Illustre ministro, se gli stanziamenti in favore delle comunità italiane all’ estero dovessero rimanere immutati, ciò equivarrebbe a mettere fine al rapporto del Paese, dell’ Italia, con i propri connazionali che vivono nel mondo.
Il governo si assumerebbe la responsabilità storica di aver abbandonato milioni di cittadini italiani e di aver rinunciato per sempre a valorizzare la risorsa culturale, sociale, economica e politica rappresentata dalle nostre collettività». Parole durissime, drammatiche, che si concludono con un ancor più definitivo monito per il futuro: «Nessun tipo di rappresentanza potrebbe essere più preso in considerazione, compresa quella parlamentare». Come dire: a queste condizioni non avrebbe più senso mandare a Roma deputati e senatori. Fine delle trasmissioni, addio Italia matrigna. Ironia della sorte, una botta del genere arriva proprio da quella destra che ha fatto dell’ italianità la sua bandiera, sfruttando la retorica dell’ emigrazione nostrana lacrime e sangue, dai minatori di Marcinelle ai viaggi della speranza nelle Americhe. Quella destra che, con Mirko Tremaglia, fece la battaglia per far votare tutti gli italiani fuori dai confini per poi, forse, pentirsi, nel 2006, quando la circoscrizione estero determinò di stretta misura la vittoria del governo Prodi. Non batte più il cuore tricolore. Nel sito online di News Italia Press, le cifre della disfatta. Capitolo 3103: i contributi per i Comites si riducono da 3.074.995 euro a 2.540.042; per Associazioni ed Enti si passa da 2.274.000 euro a 1.000.000. Capitolo 3121: sotto la voce "tutela" le forbici sono ancora più affilate: da 28.500.000 euro a 10.777.047. Capitolo 3122, attività ricreative e informative, da 3.250.000 euro a 996.000. Capitolo 3153, educazione, scuola, cultura, da 34.000.000 euro a 14.500.000. Alla fine viene fuori quel taglio da 50 milioni di euro che fa saltare sulla sedia anche la rete mondiale delle Acli che, in una nota, definisce «eccessiva» la decurtazione e chiede al governo Berlusconi di riportare il capitolo di bilancio «allo stesso livello della passata finanziaria». Andrea Olivero, presidente Acli, nota il conflitto di comportamenti: «Non si possono illudere a parole i nostri connazionali nel mondo e poi, nei fatti, operare in senso contrario». Il Cgie chiede di incontrare Frattini il prossimo 14 ottobre quando si riunirà a Roma il Comitato organizzatore della «Conferenza dei Giovani Italiani nel mondo». Un grande evento in avanzata fase di preparazione che adesso suona un po’ surreale: «C’ è da chiedersi che senso abbia riunire nella capitale questa Conferenza visto che nessuna delle politiche in favore degli italiani all’ estero, giovani o anziani, potrà essere attuata». Nella sua «Lettera agli italiani all’ estero», del 28 febbraio scorso (prima delle elezioni), Silvio Berlusconi scriveva: «Vi sosterremo con sempre maggior impegno e cercheremo di intensificare il vostro legame con la madrepatria affinché siate fieri della vostra italianità»
www.repubblica.it
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EmiNews 2008
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