5778 Figlia del fiume o di chi? Il prodigioso parto di Nicole Kidman

20081013 18:49:00 redazione-IT

di Agostino Spataro

Per fortuna anche nel pieno di una crisi finanziaria così angosciante circola sempre qualche succulenta amenità che, in parte, aiuta a sdrammatizzare.
Come quella recentemente raccontata al “The Australian Women’s Weekly” da Nicole Kidman la quale ha ribadito che sua figlia Sunday Rose è nata (nel luglio scorso) a seguito di una gravidanza procurata durante una nuotata nel fiume Kununurra, nel nord-ovest dell’Australia.
In pratica, la grande star del cinema sarebbe divenuta mamma grazie alle acque prodigiose di questo sconosciuto corso d’acqua che d’ora in avanti è destinato a divenire famoso giacché potrà fregiarsi del titolo di “fiume della fertilità”.

Per rafforzare la sua ardita tesi, l’attrice non accenna ad alcuna unione carnale tanto da considerare “inattesa” la gravidanza.
Affermazioni quanto meno fantasiose, incredibili anche perché la Kidman non ha spiegato in che modo le acque di quel fiume abbiano potuto influire (o addirittura determinare?) sulla gravidanza sua e di altre sei colleghe di set rimaste incinte nella stessa occasione.
Sulle prime pensavamo si trattasse di un’amabile bizzarria, ma visto che l’attrice ha ribadito la faccenda non resta che prenderla sul serio e rifletterci sopra.
Un evento straordinario, eccezionale di cui non si ha notizia a memoria d’uomo (o di donna).
C’è solo un precedente antico, mitologico che potrebbe in qualche modo avvalorare la sua stravagante tesi.
Ed è contenuto nel “Avesta” ( il libro sacro del mazdaismo o zoroastrismo) dove si profetizza che qualcosa del genere dovrebbe accadere, fra qualche decina di secoli, quando da una vergine nascerà il Messia mediante una sorta d’inseminazione artificiale.
Il portentoso evento dovrebbe verificarsi, allo scadere del terzo millennio mazdaico, quando il seme del profeta Zoroastro o Zarathustra, a suo tempo depositato nelle acque del lago Kansahoja, ingraviderà una delle vergini fanciulle che attendono il suo ritorno sulla riva del lago. Nascerà, così, Saoshinyanth, il Salvatore, ossia il vero Messia che altro non sarà che lo stesso Zoroastro resuscitato.
Che dire? Fra il mito mazdaico e il racconto dell’attrice vi sono alcune sorprendenti analogie. Persino la pluralità delle donne in un certo senso corrisponde.
Solo alcuni dettagli differiscono: il seme del profeta, fra le tante vergini in attesa, ne feconderà solo una, mentre nelle acque del Kununurra sono rimaste gravide ben sette donne che vergini non erano.
Robetta, su cui ai giorni nostri si può sorvolare agevolmente.
Insomma, peccato che la Kidman abbia partorito una bimbetta, perché se fosse stato un maschietto si sarebbe potuto pensare al Messia dei mazdei venuto alla luce con un certo anticipo e a qualche migliaio di chilometri dalla Persia.

Agostino Spataro

 

 

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EmiNews 2008

 

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