5804 CRISI: Diamo i numeri

20081015 18:05:00 redazione-IT

1. Dall’inizio della crisi le borse mondiali hanno perso in media il 40% circa. Secondo le stime della BRI (Banca dei Regolamenti Internazionali) il valore dei derivati era nel 2007 di 556 trilioni di dollari (cioè 556 mila miliardi). Oggi il valore è sceso a circa 333 trilioni. Nel giro di poco meno di un anno è stata bruciata una ricchezza pari a 223 trilioni di dollari. Nell’ultimo mese le varie banche centrali del globo hanno iniettato nuova liquidità per circa 3.000 miliardi di dollari. Una goccia nell’oceano! E’ chiara l’entità della crisi?

2. In Italia, l’indice Mibtel della borsa di Milano è passato da quota 34.000 a 18.000 (dati del 7 ottobre) (- 47%). Chi ha investito 1000 euro del proprio Tfr nel giugno 2007, si trova ora una somma pari in media a 530 euro. Se aggiungiamo alcune forme di garanzia a secondo del tipo di investimento effettuato, la cifra può salire all’incredibile livello di 650-700 euro circa (con perdita secca di 300-350 euro). Chi, invece, ha tenuto il Tfr in azienda ha guadagnato 30 euro. Eppure tutti, sindacalisti confederali, economisti, politici, giornalisti, a quei tempi declamavano a gran voce la convenienza di investire il Tfr in borsa!!!

3. Se il Tfr piange, i fondi pensioni non ridono. Il Fondo Pensione Integrativo dei metalmeccanici "Cometa", gestito dai sindacati, per il solo crack della Lehmann Brothers, ha perso più 3,5 milioni di euro. A tali perdite si devono sommare gli effetti derivanti dal calo di oltre il 40%% delle borse mondiali. Anche il fondo pensione dei giornalisti (che conta più di 15mila iscritti) segna profondo rosso (in media – 8%). Occorre cominciare a sperare di morire prima di andare in pensione?

4. Dal 29 settembre 2008, gli interventi pubblici a sostegno delle borse europee e americane sono ammontate a più di 1,4 miliardi di dollari. I vari paesi Europei (in ordine sparso) stanno creando fondi pubblici nazionali che si aggirano in media sul 3% del Pil. Per l’Italia si tratterebbe di mettere a disposizione una cifra pari a circa 45 miliardi di Euro, l’equivalente della finanziaria triennale che il governo di nani e ballerine vorrebbe approvare in questi giorni. Quando si tratta di (tentare di) salvare i mercati finanziari, i soldi saltano fuori come un coniglio dal cappello. Quando si tratta di prendere misure di welfare, garantire continuità di reddito ai precari, migliorare i servizi pubblici, evitare privatizzazioni,……, improvvisamente i soldi spariscono!!!

http://www.precaria.org/index.php/Fatti-e-Misfatti/Diamo-i-numeri.html

 

 

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EmiNews 2008

 

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