5910 IN ITALIA: Li costringono a vivere come topi

20081029 11:45:00 redazione-IT

Roberto Malini del Gruppo EveryOne

Roma, 27 ottobre 2008. Nel 2008, mentre la tecnologia raggiunge punte sempre più avanzate e la cultura si diffonde ovunque, in Italia vivono esseri umani senza alcun diritto. Le autorità li picchiano, li umiliano, li minacciano. I razzisti li aggrediscono e li bruciano vivi. La gente, malata di odio razziale, li insulta e li tratta come
animali molesti. Sono i Rom, i nuovi "nigger", i nuovi ebrei. Le condizioni in cui sono costretti a sopravvivere – bambini, donne e uomini – sono peggiori di quelle dei ghetti nazisti. I nuovi aguzzini però non li uccidono con lo Zyklon B, ma attraverso una persecuzione terribile, che li raggiunge ovunque, anche in un cassonetto per i rifiuti, estremo riparo di una famiglia "nomade"…

Una piccola storia di disumanità e orrore

Vivevano in un cassonetto dei rifiuti, a Roma. Il vergognoso razzismo italiano costringe esseri umani a condurre esistenze al livello dei topi. Ormai la gente non ci fa più caso, ma avviene così in tutte le grandi città di Italia, dove i pochi Rom romeni superstiti alla terribile purga etnica condotta da Istituzioni ormai preda di un delirio razziale, vivono nelle discariche, dietro bidoni di rifiuti,
in luoghi così malsani dove hanno solo ratti e scarafaggi come compagni. E’ questa la nuova Europa? E’ questa l’Unione europea dell’accoglienza e delle libera circolazione? Noi diciamo di no.
Accade, in Italia, qualcosa di aberrante e terribile, sotto certi aspetti persino peggiore delle persecuzioni del passato, perché mentre i bambini, le donne, gli uomini Rom muoiono o sopravvivono senza dignità, nella disperazione, i media, le autorità e la gente comune continuano a definirsi "tolleranti" e "antirazzisti". Noi resistiamo, con le sole armi della ragione e del sentimento di fratellanza verso i
Rom, i "clandestini", le minoranze etniche sgradite al potere.
Resistiamo rischiando quotidianamente tutto, perché gli aguzzini sono sempre più arroganti e feroci, non solo contro le razze a loro invise, ma anche contro chi si impegna per riportare un barlume di civiltà in una società caduta nell’orrore. Ed ecco, qui di seguito, una delle tante ordinarie storie di discriminazione e disumanità: non un caso raro, ma uno di centinaia, questa volta sfuggito alla censura.

Avevano per casa un cassonetto

(ANSA) – Roma, 27 ottobre – Un neonato di un mese e quello che potrebbe essere il fratellino di 10 anni, sono stati trovati in un cassonetto, che era la loro abitazione. E’ successo nella periferia est di Roma, dove i bimbi vivevano in un giaciglio fatto di cartoni.
Agenti di polizia hanno notato un 52enne romeno e una 16enne
seminascosti vicino al cassonetto. L’uomo ha esibito una patente falsa e ha detto di essere il padre della ragazza. Ma durante il controllo gli agenti hanno udito movimenti e rumori nel cassonetto.

 

 

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EmiNews 2008

 

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