5997 Anche AMREF condivide l’entusiasmo dell'Africa per l'elezione di Barack Obama

20081105 18:49:00 redazione-IT

Il Kenya è in festa, le foto del villaggio di Kogelo dove si è raccolta la famiglia africana di Barack Obama per seguire le elezioni fanno il giro del mondo. Dalle fiancate dei matatu stracolmi di passeggeri alle t-shirt che tutti indossano con orgoglio, il viso del nuovo presidente degli Stati Uniti sorride in ogni angolo del paese, e lo stesso accade un po’ in tutta l’Africa. La speranza di un cambiamento è grande, forse eccessiva. Noi di AMREF, però, condividiamo l’entusiasmo dei nostri beneficiari: è un segnale importante, per un ragazzo di strada di Nairobi o per una giovane madre del Nord Uganda, sapere che uno che ha origini simili alle loro, uno con una nonna che ogni mattina dà da mangiare alle sue galline, ricopre il ruolo di maggior potere nel mondo di oggi.

AMREF è famosa in Italia per i suo slogan “cromatici”: “Il futuro dell’Africa è nero”, “Facciamo crescere il lavoro nero”. Parole provocatorie, che giocano sull’ambivalenza del colore da sempre associato al negativo, all’oscurità, alla miseria. Oggi il mondo celebra un uomo nero alla guida del paese più potente, ma la cosa che più ci piace è che si tratta di un uomo “bianco&nero”, che ha colto nelle sue origini meticce l’occasione per mandare all’aria, una buona volta, la tirannia delle identità, per affermare un modo nuovo di guardare al mondo oltre gli steccati e le barriere del passato. Barriere e steccati che qualcuno purtroppo, anche in Africa come ci raccontano le tragiche notizie provenienti in questi giorni dalla Repubblica Democratica del Congo, continua a sollevare per difendersi dal futuro.

Non sappiamo ancora quanti benefici trarrà l’Africa dal nuovo presidente americano: un approccio multilaterale ai problemi internazionali, qual è quello promesso da Obama, sarà senz’altro di beneficio, e non v’è dubbio che la nuova leadership statunitense sarà più severa nei confronti dei governi corrotti e più amichevole verso la società civile africana. Ma è vero anche che la crisi finanziaria in atto ridurrà probabilmente il flusso di aiuti allo sviluppo del continente. Insomma, le incognite non mancano, ma questo non ci impedisce di festeggiare la consacrazione di un nuovo simbolo di speranza, di riscatto, per milioni di giovani africani che oggi, forse per la prima volta, sentono di potersi costruire un futuro migliore, anche partendo da una miseria, appunto, nera.

Per sostenere concretamente la speranza basta cliccare QUI:
[url]http://http://www.amref.it/Locator.cfm?sectionid=14[/url]

http://www.amref.it/

 

 

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EmiNews 2008

 

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