5996 India: ucciso un altro leader radicale hindù

20081105 12:46:00 redazione-IT

Si temono ora nuove ondate di violenza contro i Cristiani!

Bolzano, Göttingen, 5 novembre 2008
Dopo l’assassinio di un altro leader del movimento radicale hindù Rashtriya Swayamsevak Sangh (RSS) nello stato indiano di Orissa, l’Associazione per i Popoli Minacciati (APM) teme che si possa scatenare una nuova ondata di violenze contro i Cristiani della regione e chiede quindi con urgenza al premier indiano Manmohan Singh di garantire la sicurezza della minoranza etnico-religiosa. Il 40-enne piccolo
imprenditore e attivista del RSS Dhanu Pradhan è stato ucciso questa mattina nel villaggio di Kumbharagaon nel distretto di Kandhamal (stato federale di Orissa).

Dell’omicidio sono sospettati tre membri del movimento di ribellione maoista. La notizia dell’uccisione del leader
hindù ha scatenato il panico tra le comunità cristiane che nelle scorse settimane sono state vittime di aggressioni sistematiche da parte di gruppi di hindù radicali.

Le violenze contro i Cristiani erano scoppiate
in seguito all’assassinio del leader hindù Swami Lakshmanananda, ucciso
il 23 agosto scorso.

Nonostante la lettera di rivendicazione del movimento maoista, i
movimenti hindù radicali avevano accusato i Cristiani della morte di
Lakshmanananda. Le violenze hindù sono costate la vita a 59 Cristiani e
oltre 50.000 sono stati costretti alla fuga. 150 istituzioni
ecclesiastiche sono state date alle fiamme e sono state distrutte circa
4.400 case di Cristiani in 300 villaggi. Diverse persone, anch’esse
appartenenti alla comunità cristiana, sono state arrestate come
sospettati per poi essere immediatamente liberate per mancanza di prove.

L’APM si appella alle autorità indiane affinché questa volta
garantiscano la sicurezza delle comunità cristiane, che in larga
maggioranza appartengono alle popolazioni indigene Adivasi e ricorda che
il governo di coalizione dello stato federale di Orissa include anche il
Bharatiya Janata Party (BJP) che a sua volta ha spesso istigato alla
violenza anti-cristiana. Nelle scorse settimane la Conferenza Episcopale
cattolica dell’India e i vescovi di Orissa hanno più volte accusato il
governo centrale e il governo locale di non essersi mossi o di essersi
mossi troppo tardi per tutelare l’incolumità delle comunità cristiane.

 

 

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EmiNews 2008

 

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