6029 Crisi finanziaria mondiale: un nuovo episodio della violenza economica genocida

20081111 11:02:00 redazione-IT

"Il collasso del sistema globale si verificherà a causa della logica della dinamica strutturale di tutto il sistema chiuso, in cui necessariamente il disordine tende ad aumentare”. (di Fernando García)

"E non è il tempo in cui il 10% della popolazione possa disporre, senza limiti, del restante 90%. In questo sistema che comincia ad essere mondialmente chiuso, e senza che esista una chiara direzione di cambiamento, tutto dipende dalla semplice accumulazione di capitale e di potere. Il risultato è che in un sistema chiuso non ci si può attendere altro che la meccanica del disordine generale. Il paradosso del sistema ci dice che se si vorrà mettere ordine al disordine crescente il disordine tenderà a crescere.”

Silo in 1. Caos distruttivo o rivoluzione. Settima Lettera ai Miei Amici. Lettere ai Miei Amici Silo – Opere Complete – Vol. 1.

Queste affermazioni furono pubblicate per la prima volta nel 1993. 15 fa anni Silo ci spiegava le modalità del processo mondiale che portava a uno sviluppo meccanico degli avvenimenti. L’attuale crisi finanziaria mondiale, in termini generali, è una delle espressioni più evidenti di ciò che annunciava allora.

Ci spiegava anche che l’attuale “ordine” economico mondiale non è perfettibile, ma fondamentalmente insanabile. Pertanto non ci si deve aspettare che alcuna delle “soluzioni” tentate trasformi la radice della crisi e abbia successo nell’eliminare il problema di fondo. In altre parole, sarebbe una falsa illusione supporre che ciò che si sta tentando ora sia qualcosa di più che una “soluzione” di emergenza per mantenere in vita il sistema, una toppa per una malattia mortale incurabile. Questa non è semplicemente una delle crisi periodiche e ricorrenti del capitalismo, come alcuni amano chiamarle per sottovalutarne la gravità.

Non è il caso di rivedere qui i fattori che rendono questo sistema impraticabile, nè di rivedere la proposta umanista; tutto ciò è già sviluppato nella nostra bibliografia. Le nostre basi dottrinarie e ideologiche sono completamente antitetiche a quelle del sistema imperante. Il sistema attuale si basa intrinsecamente sulla discriminazione e sulla violenza, mentre la proposta umanista mette l’essere umano come valore centrale, con la nonviolenza come metodologia.

La crisi finanziaria mondiale attuale è un caso di violenza economica aggravata, le cui conseguenze coprono quasi tutte le classi di delitto nel diritto penale. Questa crisi economica non è un fenomeno naturale, senza nomi nè volti. Le cosiddette “leggi di mercato” non sono né libere né cieche, sono intenzioni lanciate in una direzione, e sono portate avanti da persone identificabili (fisiche o giuridiche) implicate con azione od omissione.

Questa crisi ha dei responsabili, poiché è stata portata avanti intenzionalmente dal capitale finanziario speculativo, che è rappresentato dalle grandi banche, dalle multinazionali, e da tutti i governi e dagli organismi, nazionali e internazionali, che agiscono in connivenza con costoro.

Benché il fenomeno sia sistemico, è stato potenziato dalle ambizioni imperiali degli USA con il supporto armato del complesso militare-industriale che li appoggia.

A questo proposito si levavano da tempo voci di allarme ed erano stati segnalati indicatori ovvii di ciò che stava accadendo. Ma è stato tutto ignorato da coloro che si vantano delle proprie “capacità di leadership” e della “ricerca dell’eccellenza”.

Questo caso di violenza economica aggravata ha milioni di vittime. Tali vittime non si trovano nelle minoranze che dovranno ridurre i propri guadagni e le proprie ambizioni sproporzionate e la cui posizione di privilegio si basa sull’accumulazione di contraddizioni storiche. Queste vittime si trovano tra chi si trova già nella fascia di povertà, di malnutrizione cronica, di malattia endemica, di debolezza e mancanza di ogni assistenza ecc. E tra i danneggiati si contano anche i molti che ancora una volta dovranno pagare di tasca propria le soluzioni di emergenza che si implementano oggi per salvare le tasche dei pochi.

Mentre i notiziari si concentrano sulle vicissitudini delle maggiori borse di valori mondiali, si sviluppa in sordina un massacro di milioni di esseri umani. Non molto tempo fa sulla stampa si facevano stime delle possibili vittime, calcolate in milioni di morti, come risultato dell’aumento globale del prezzo degli alimenti. Sono tutti esseri umani che non hanno voce nei notiziari, né voto nelle decisioni che si prendono: non sono investitori, non sono contribuenti, non fanno notizia.

Di conseguenza non solo abbiamo le vittime, ma anche gli indiziati, i moventi, i mezzi e le opportunità, e le prove del crimine di lesa umanità. I testimoni del crimine genocida sono incalcolabili. Le vittime saranno ancora una volta sommerse dalla cinica etichetta di “danni collaterali”, come nei cosiddetti “interventi armati umanitari”, “guerra al terrorismo” o “attacco preventivo”? Abbiamo gli elementi per stilare un caso penale (nonché civile) davanti a una corte di giustizia internazionale: ma questo non sarà possibile né desiderabile.

"Non c’è altra uscita se non quella di rivoluzionare il sistema, aprendolo alla diversità delle necessità e aspirazioni umane. Pianificando le cose in questi termini, il tema della rivoluzione acquisisce una grandezza inusitata e una proiezione che non ha potuto avere in epoche precedenti.” Silo in 1. Caos distruttivo o rivoluzione. Settima Lettera ai Miei Amici. Lettere ai Miei Amici Silo – Opere Complete – Vol. 1.

Fernando García, Ottobre 2008.

http://www.helptochange.org/

 

 

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EmiNews 2008

 

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