6101 ELUANA NELLE BARACCOPOLI o SOTTO LE BOMBE

20081117 20:10:00 redazione-IT

In Italia arriviamo sempre tardi. Volendo, potremmo essere un’avanguardia delle soluzioni, oltre che delle contraddizioni. Ma la prima delle ipotesi viene sempre eliminata dalla mediocrità duramente imperante. La seconda, invece, invariabilmente, vince. E ci lascia quasi impotenti.

Adesso la cosa che regna sui media è il tentativo di "impedire" la morte di Eluana. Vaticano, naturalmente, in testa. Un missionario europeo in America Latina mi disse qualche anno fa che la Chiea Cattolica è una delle maggiori organizzazioni totalitarie che la storia abbia prodotto;

rimasi interdetto alle parole di quel missionario cattolico di settanta anni che aveva passato i suoi ultimi 30 in Amazzonia. Aggiunse: "Non hai mai riflettuto sul fatto che quello del Vaticano è uno degli ultimi Stati a non riconoscere procedure democratiche, ad avere un capo che si ritiene infallibile, una gerarchia che non ammette critiche ? E’ uno stato totalitario che non riconosce molte delle risoluzioni dell’ONU".

Gli dissi: Ma perchè allora ti ostini nella tua opera missionaria ? Mi rispose: Lontano da Roma, possiamo applicare gli insegnamenti del Vangelo.

Nello stesso modo, forse un pò meno categoricamente, molti amici preti operai che ho conosciuto in Europa negli anni ’80 e ’90, hanno lavorato accanto agli operai emigrati italiani, spagnoli, portoghesi, sud europei. Per insegnare qualcosa, bisogna condividere.

Questi incontri mi facevano pensare che lontano dall’Italia si possono, in parte, realizzare i positivi sogni che abbiamo coltivato da bambini. In Italia invece è difficile. E oggi più che mai.
I missionari lasciano il bel paese forse con lo stesso spirito con cui lo hanno lasciato e continuano a lasciarlo giovani e meno giovani migranti, ricercatori, cervelli…

Si sottomettono alla volontà divina, vanno nel mondo, lasciano la mediocrità totalizzante. Preferiscono le bidonville e le favelas all’atmosfera che emana dalla Curia.

Lì forse il puzzo, per il corpo è maggiore, ma per l’anima e la coscienza si respira un’aria più sana.

(Rodolfo Ricci)

 

 

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EmiNews 2008

 

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