6126 LA NOSTRA SALUTE MINACCIATA DAGLI OGM

20081124 15:09:00 redazione-IT

Nuovi studi rivelano inquietanti retroscena sull’impatto sulla salute degli Ogm

di Marina Mariani

Nonostante gli OGM siano stati approvati e commercializzati per molti anni, non esistono ricerche scientifiche sul loro impatto sulla biologia degli organismi viventi. Questo è dovuto in parte al fatto che prove di nutrizione animale NON SONO PREVISTI per dare approvazione di sicurezza sia nell´UE che, tantomeno (figuriamoci), negli USA. Tuttavia ora sta emergendo una serie di documentazioni da un piccolo numero di esperimenti, fatti su animali, sugli effetti sulla salute e su quella che si chiama EPIGENETICA. L’epigenetica è una branca della Biologia Molecolare, che ha a che fare con la Genetica , ma si occupa delle modifiche che il materiale genetico può subire durante la vita. Alcune malattie, come i tumori, hanno una base detta appunto “epigenetica”.

Questi studi indicano che l´ingegneria genetica è molto più imprevedibile e rischiosa rispetto all´allevamento tradizionale.

1) studi di nutrizione animale: recenti studi hanno messo in luce una gamma di seri, inspiegabili effetti derivanti dal consumo di OGM. Uno studio Australiano su piselli gm ha rivelato effetti immunologici legati al trasferimento di un gene, ritenuto sicuro, a diverse specie di piante, che ha causato reazioni allergiche nei gatti.

2) Un esperimento condotto dalla stessa Monsanto ha messo in luce effetti immunologici con un aumento dei globuli bianchi nel sangue di topi alimentati con mais gm.

3) L´unico test a lungo termine (24 mesi), condotto da un gruppo italiano ha dimostrato che gli ogm possono modificare alcuni organi interni. La nutrizione di topi con il famoso mais Roundup Ready ha cambiato la struttura e il funzionamento delle cellule del fegato, del pancreas e dei testicoli.

4) Un esperimento di nutrizione di topi con mais mon 863 condotto da Monsanto ha dimostrato che i neonati avevano un peso inferiore al normale. INBoltre si è visto che il consumo di Mon 863 aveva effetti sulla composizione del sangue, con globuli rossi immaturi e alterazione dei parametri ematici.

5) Uno studio condotto in Russia ha messo in evidenza apparenti effetti generazionali degli OGM con elevata mortalità di giovani topi alimentati con soia Roundup Ready (56% di mortalità e crescita stentata dei neonati sopravvissuti).

6) Un programma finanziato dalla FSA (Food Standards Agency ) Inglese ha dimostrato che l´ingegneria genetica provoca normalmente un vasto numero di modifiche genetiche e chimiche casuali nelle piante, il cui impatto sulla salute è totalmente sconosciuto.

7) Due studi inglesi, uno sugli esseri umani e uno su pecore, hanno dimostrato che quando gli OGM sono ingeriti, alcuni dei geni inseriti si spostano e vengono trasferiti ai batteri dell´intestino.

8) Studi non più recenti avevano già dimostrato che il consumo di ogm danneggia la parete dell´intestino ed è associata con le morti inspiegabili di animali da esperimento: studi effettuati da 3 diversi gruppi di ricerca hanno dimostrato che due piane gm hanno la capacità di indurre emorragie, altri ricercatori si sono accorti che le patate e i pomodori gm provocano lesioni alla parete intestinale dei topi e dei gatti.

9) Almeno due esperimenti di nutrizione con pomodori gm si sono conclusi con la morte inspiegabile degli animali da esperimento, con 7 topi su 40 (il 17,5%) nelle prime due settimane e il 7% di mortalità per polli nutriti con il mais tollerante il glufosinato (il doppio rispetto a quelli nutriti senza ogm).
Vale la pena di puntualizzare che questi studi sono stati effettuati per identificare impatti sulla salute e comprendevano studi tossicologici e analisi di tessuti. Molto diversi dai vari studi di nutrizione di cui si sente a volte parlare, solitamente effettuali con lo scopo di valutare gli aspetti commerciali degli ogm. Le cause di questi effetti non sono conosciute, ma molti sono i fattori in gioco. Si sa da tempo che l´inserzione artificiale, e casuale, dei geni, interrompe la sequenza di altri geni con effetti legati alla posizione in cui avviene l´inserimento. Inoltre il funzionamento chimico del nuovo gene interagisce con le attività dei geni naturali della pianta, disturbando i processi biochimici e quindi il metabolismo in modi imprevedibili. L´epigenetica ha dimostrato che un gene agisce solo per una parte di un processo metabolico e negli esseri viventi esiste una certa interazione tra geni diversi e con l´ambiente in cui vive un certo organismo. I dettagli esatti di questa interazione sono ancora poco noti, tuttavia sufficienti a dimostrare l´imprevedibilità dell´ingegneria genetica, con risultati diversi a seconda della situazione e una instabilità molto frequente.

BIBLIOGRAFIA CONSULTATA 
1. “Transgenic Expression of Bean -Amylase Inhibitor in Peas Results in Altered Structure and Immunogenicity”, Prescott et al, Journal of Agricultural and Food Chemistry, 53 (23), 9023 -9030, 2005 
2. 2. Monsanto´s report on its 90-day rat feeding trial of MON 863 submitted to EFSA, the European body which approves GMOs, as part of its application for approval of the maize (1139 pages), entitled “13-Week Dietary Subchronic Comparison Study with MON 863 Corn in Rats Preceded by a 1-Week Baseline Food Consumption Determination with PMI Certified Rodent Diet #5002”, 17 December 2002, disponibile
su:
http://www.monsanto.com/monsanto/content/sci_tech/prod_safety/ fullratstudy.pdf . Reviewed by Dr Arpad Pusztai for the German environment agency BfN, in September and November 2004, disponibile su: http://www.gmwatch.org/p1temp.asp?pid=66&page=1 
3. Malatesta M., Biggiogera M., Manuali E., Rocchi M.B. L., Baldelli B., Gazzanelli G.: Fine structural analyses of pancreatic acinar cell nuclei from mice fed on GM soybean. Eur. J. Histochem., 47:385-388, 2003; Malatesta M., Caporaloni C., Gavaudan S., Rocchi M.B.L., Tiberi C., Gazzanelli G.: Ultrastructural morphometrical and immunocytochemical analyses of hepatocyte nuclei from mice fed on genetically modified soybean. Cell Struct. Funct., 27: 173-180, 2002; Malatesta M., Caporaloni C., Rossi L., Battistelli S., Rocchi M.B.L., Tonucci F., Gazzanelli G.: Ultrastructural analysis of pancreatic acinar cells from mice fed on genetically modifed soybean. J. Anat., 201:409-416, 2002; Malatesta M., Tiberi C., Baldelli B., Battistelli S., Manuali E., Biggiogera B.: Reversibility of hepatocyte nuclear modifications in mice fed on genetically modified soybean. Eur. J. Histochem., 49:237-242, 2005; Vecchio L., Cisterna B., Malatesta M., Martin T.E., Biggiogera B.: Ultrastructural analysis of testes from mice fed on genetically modified soybean. Eur. J. Histochem., 48: 449-453, 2004. 4. See ref. 3 5. See ref. 3 6. Ermakova IV, “Genetically modified soy leads to the decrease of weight and high mortality of rat pups of the first generation”, preliminary studies. EcosInform 2006, 1, 4-9 (in Russian). Un documento completo è in fase di stampa: Ermakova IV, Genetics and ecology, in: Actual problems of science , Moscow , 2005, pp.53-59 (in Russian). 7. Food Standards Agency news No. 48, June 2005 8. Netherwood et al, “Assessing the survival of transgenic plant DNA in the human gastrointestinal tract”, Nature Biotechnology, 2004; Duggan et al, “Fate of genetically modified maize DNA in the oral cavity and rumen of sheep”, British Journal of Nutrition, 89(2): 159- 166, 2003 9. Ewen and Pusztai, “Effects of diets containing genetically modified potatoes expressing Galanthus nivalis lectin on rat small intestine”, The Lancet, 354, 1353-1354, 1999; A. Pusztai, “Can science give us the tools for recognizing possible health risks of GM food?” Nutr. Health, 16, 73-84; Fares, N.H. and El-Sayed, A.K., “Fine structural changes in the ileum of mice fed on endotoxin-treated potatoes and transgenic potatoes.” Natural Toxins, 6, 219-233, 1998. 10. Unpublished studies carried out for Calgene and at the request of the FDA respectively, in early 1990s, in reviewed “Food safety – contaminants and toxins”, CABI Publishing, 2003. 11.Unpublished study in early 1990s carried out for the company Calgene/the US Government, reviewed in “Food safety – contaminants and toxins”, CABI Publishing, 2003 12. Report for the Chardon LL Hearing: Non-suitability of genetically engineered feed for animals, by Eva Novotny, Scientists for Global Responsibility, May 2002 Disinformazione, 24 luglio 2007

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Un problema serio da affrontare: il mais già autorizzato MON 863 non è adatto al consumo

Per la prima volta al mondo uno studio indipendente sui rischi per la salute di un mais che è già stato autorizzato per il consumo dimostra che esistono sintomi di tossicità epatorenale. Si tratta di una controanalisi effettuata de CRII-GEN (Ente Indipendente Francese) di uno studio presentato dalla Monsanto su topi nutriti con mais gm MON 863 per un periodo di 3 mesi. 
I dati grezzi sono quelli usati per ottenere il rilascio a livello internazionale per fini commerciali di questo mais. I sintomi scoperti nel rianalizzare i dati sono consistenti e sono evidenziati da un confronto con topi delle stessa origine genetica, della stessa età e allevati in gabbie nelle stesse condizioni, che però hanno assunto una dieta equilibrata, fissata come equivalente di controllo, ma senza le tossina Bt, che è l’insetticida prodotto dal mais in questione. In media le femmine mostrano un aumento di peso, un aumento significativo della glicemia e dei lipidi ematici, un aumento del peso del fegato rispetto al peso del corpo e danneggiamento della funzionalità renale.
Al contrario, i maschi hanno perso peso, sono risultati più sensibili a livello renale, i reni si sono ridotti rispetto al corpo e nelle urine si sono modificate le percentuali degli ioni analizzati. Questo induce a pensare a un nefropatia. Questi ultimi sintomi si verificano spesso con l’età, ma in questo caso i soggetti erano giovani ( 5 mesi al termine del test). Sono stati anche cercati marcatori delle funzioni epatiche. Si tenga presente che prodotti tossici come i pesticidi provocano regolarmente effetti differenti a seconda del sesso, come accade durante le fasi iniziali di un tumore. Non è possibile nel caso di un esperimento avente una durata così breve (3 mesi) identificare l’inizio di una particolare malattia. Tuttavia si può notare una reazione degli organi deputati alla detossificazione. Le variazioni di peso di questi animali non sono state valutate statisticamente da Monsanto, che ha pubblicato uno studio su questo soggetto nel 2006. Il rapporto Monsanto omette anche le analisi chimiche delle urine. Le statistiche non erano dettagliate e i protocolli discutibili.
1) solleviamo obiezioni sulle ragioni per cui le autorità non hanno richiesto uno studio indipendente delle analisi statistiche effettuate da Monsanto, che avrebbe evidenziato questi problemi.

2) ci chiediamo come mai le autorità non abbiano richiesto un apporfondimento di questi esperimenti 

3) ci chiediamo come mai le autorità non hanno richiesto analisi relative agli ormoni sessuali, che possono essere modificate dai diversi effetti a seconda del sesso.
I dati di Monsanto che hanno permesso di fare questa controvalutazione sono stati ottenuti per vie legali. Questi dati sono stati considerati “confidenziali” non solo dalla compagnia ma anche dagli Stati Europei e dalla Comunità Europea. Questi dati tuttavia erano relativi al mais MON 863 il quale produce un insetticida chiamato “Cry3Bb1 modificato” che si supponeva uccidesse un insetto classificato come Coleottero Crisomelide, la Diabrotica virgifera. Questo insetto è particolarmente devastante per le colture di mais ed è stato recentemente introdotto alcune volte in Europa tramite voli aerei. Questo mais recentemente autorizzato in Europa contiene anche un gene che codifica la resistenza a un antibiotico. I test della Monsanto sono piuttosto insufficienti come prova, sebbene siano allo stesso tempo i più dettagliati e i più lunghi mai effettuati al mondo sui mammiferi, dopo il consumo di questa pianta; e questi sono i tipici test regolamentari per gli ogm (la cui durata prevista è al massimo di 90 giorni soltanto). 
Dato che produce un nuovo insetticida intrinseco, questo ogm appartiene alla seconda delle più importanti categorie di ogm coltivati e commercializzati nel mondo. Gli altri ogm assorbono un erbicida senza risentirne. Quindi gran parte degli ogm sono piante diserbanti.

Per la cronaca, questi test sono stati oggetto di controversia in Francia e nel 2003 hanno provocato un disaccordo tra esperti, in particolare nella commissione francese di genetica biomolecolare (CGB). CRIIGEN (la commissione di ricerca indipendente e informazione sull’Ingegneria Genetica) era preoccupata della possibile debolezza scientifica e ha chiesto alle autorità incaricate di regolamentare gli ogm (EFSA) di visionare i dati grezzi. 

Questi dati sono stati tenuti secretati come confidenziali fino a quando Greenpeace Germania non ha vinto la causa legale contro Monsanto; questo fatto ha costretto la compagnia a rendere pubbliche le analisi di sangue e urine dei topi usati nell’esperimento.
I dati grezzi erano contenuti in oltre 110 pagine di tabelle di numeri e calcoli. Un gruppo di lavoro CRIIGEN, comprendente il Prof. Seralini (Ricercatore in pesticidi ed esperto governativo di ogm, Università di Caen), Prof. Collier (Biostatistico, Università di Rouen) e Dott. Spiroux de Vendomois (fisico e specialista in tutela ambientale) hanno concluso uno studio e rivalutato questi dati. Il lavoro è stato condotto indipendentemente da Monsanto o altri produttori di ogm. 
Queste valutazioni certamente sufficienti a richiedere una immediata moratoria del mais MON 863 e di tutti i suoi ibridi per alimentazione umana o animale, oltre a più attenti studi di nutrizione. Questo mais non può essere considerato sicuro da mangiare. Chiediamo urgentemente una moratoria sugli altri ogm già approvati dopo aver corretto gli attuali metodi usati per stabilirne la salubrità.

 

 

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EmiNews 2008

 

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