6172 Roma, si è svolto oggi il convegno della CNE "Le associazioni protagoniste all'estero"

20081128 20:29:00 redazione-IT

L’evento è stato organizzato organizzato dalla Consulta nazionale dell’emigrazione. Rino Giuliani: "L’emigrazione sta cambiando e con essa il ruolo dell’associazionismo"

Si è tenuta oggi presso la sala Tevere della Regione Lazio il convegno organizzato dalla Consulta Nazionale dell’Emigrazione sul tema "Le associazioni protagoniste all’estero".
All’evento, che ha visto la partecipazione di molti esponenti della CNE e di autorità istituzionali della Regione Lazio e del Ministero degli Affari Esteri, si è discusso dunque del ruolo che le associazioni devono svolgere per rapportarsi con le nuove esigenze odierne.

Roma, si è svolto oggi il convegno "Le associazioni protagoniste all’estero"
L’evento è stato organizzato organizzato dalla Consulta nazionale dell’emigrazione

Come affermato dall’organizzatore dell’evento, Rino Giuliani, presidente della CNE, "l’associazionismo italiano all’estero vive una fase di transizione e trasformazione. Nel corso degli ultimi anni molte cose sono cambiate in Italia e nel mondo. E’ cambiato il mondo dell’emigrazione e stanno cambiando anche le associazioni. L’associazionismo ha, dunque, in parte mutato e sta mutando la propria fisionomia. E nasce l’esigenza di attivare un’azione sinergica fra associazioni regionali e nazionali all’insegna dell’integrazione degli interventi e della condivisa attenzione al mondo culturalmente plurale degli italiani che vivono e lavorano all’estero".

"E’ interesse dell’Italia – ha concluso Giuliani – non perdere il collegamento, che passa attraverso la rete dell’associazionismo, con le sue comunità all’estero e non disperdere un importante patrimonio di conoscenze e di esperienze, di cui le giovani generazioni di origine italiana rappresentano la punta più avanzata".

Francesco Lanna | News ITALIA PRESS/Eminotizie

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Convegno CNE, Rino Giuliani: "L’emigrazione sta cambiando e con essa il ruolo dell’associazionismo"

Roma – Rino Giuliani, presidente della CNE (Consulta Nazionale dell’Emigrazione), al Convegno dal tema "Le associazioni protagoniste all’estero" fa nel suo intervento quasi un punto della situazione dell’associazionismo per gli italiani all’estero affermando che l’evento in questione "è certamente un’occasione di bilancio. Ci troviamo in un momento in cui vediamo il Governo aver scelto di tagliare i fondi riguardante i capitoli per gli italiani all’estero e riguardo questo fatto i toni della discussione sono stati forti, sia dentro che fuori il Parlamento. Questa scelta governativa ha avuto e avrà in futuro un effetto dirompente sulla rete dei servizi per le comunità italiane all’estero. Certo siamo in molti – ha continuato Giuliani – a chiederci se le scelte di bilancio facciano parte di reali necessità della spesa pubblica o invece facciano parte di una scelta del Governo di rivedere il rapporto con le comunità italiane fuori dai nostri confini nazionali". Questa è la cornice in cui devono muoversi le associazioni e "in questo contesto si collocano le azioni che la CNE sta portando avanti. Sicuramente – ammette il presidente della CNE – sta cambiando l’emigrazione italiana e con essa il ruolo dell’associazionismo, che sta vivendo una fase di transizione e trasformazione". Giuliani richiama l’attenzione al rischio "di ritrovarci con un associazionismo esclusivamente localistico, poco propenso a far propria la più vasta questione dell’identità nazionale, della lingua e della cultura italiana". Avvertendo che anche la CNE parteciperà alla prossima conferenza dei giovani italiani nel mondo, Giuliani spera che "l’associazionismo possa dare il proprio contributo. Sarà certamente un momento di confronto da cui poi far nascere qualche iniziativa importante. Certamente la CNE non intende fare confronti fra giovani e anziani, perché l’associazionismo deve rivolgersi a tutti gli italiani all’estero". Successivamente Giuliani chiama in causa le regioni che a suo parere "dovrebbero divenire protagoniste del rapporto con gli italiani all’estero. Certo sarebbe auspicabile un coordinamento di tutte le regioni per rilanciare il tema dell’emigrazione e la creazione di un fondo comune delle regioni per gli italiani all’estero, giovani e anziani. E’ opportuno far confluire le, poche, disponibilità economiche per far si che ci sia un rafforzamento di interventi socio-assistenziali".

A parere di Giuliani le associazioni chiedono un riconoscimento vero da parte delle istituzioni, non un assistenzialismo, è importante che il Parlamento discuta la proposta di legge che riguarda le associazioni che compiono le loro attività all’estero. "Sarebbe un importante segnale che verrebbe dato agli italiani all’estero. Inoltre – continua il presidente della CNE – proponiamo l’idea di un Forum della associazioni capace di dare voce all’associazionismo nel suo insieme. Aumenterebbe la capacità di proposta con le regioni e con i governi. L’Italia deve – conclude Giuliani – guardare a queste collettività italiane all’estero. L’associazionismo deve servire a se stesso, alla gente e le persone che le creano e che le vivono. La Cne chiede attenzione e rispetto per le cose che fa, che fino ad adesso non c’è stata in maniera adeguata".

Francesco Lanna | News ITALIA PRESS/Eminotizie

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Convegno CNE, Vincenzo Palladino (MAE): "I giovani devono diventare i veri protagonisti"

Roma – Al convegno organizzato dalla CNE è intervenuto Vincenzo Palladino, in rappresentanza del Ministro Plenipotenziario, nonché Direttore Generale DGIEPM del Ministero degli Affari Esteri, Carla Zuppetti. "Ho potuto toccare con mano e apprezzare nella mia esperienza all’estero – ha detto Palladino – il lavoro svolto dall’associazionismo. Sicuramente credo che siamo ad una svolta e la testimonianza di questa svolta è data dalla prossima Conferenza dei Giovani italiani nel mondo che si terrà fra qualche giorno a Roma, che certamente potrà darci qualche risposta per il futuro".

Sulle associazioni, Palladino sottolinea che questi sono soggetti "che con la loro vivacità hanno svolto un ruolo fondamentale nel lungo periodo dell’emigrazione italiana. Però, forse – ammonisce Palladino – è giunto il momento di ripensare l’associazionismo. Le nuove generazioni devono trovare probabilmente nuove ragioni per aggregarsi in quanto portatori di italianità. E’ uno sforzo grosso – continua il rappresentante del Ministero degli Affari Esteri – che deve essere sostenuto dalla dirigenza attuale, invece, troppo spesso ho notato una certa resistenza verso i nuovi giovani".

Tornando alla conferenza dei giovani che sta per aprire i battenti: "Mi auguro che con questa manifestazione ci sia una risposta ai dubbi sul futuro. Certamente il Governo e il Ministero devono essere attivi verso l’associazionismo, ma facendo un’opera di fiancheggiamento, recependo le tematiche più pregnanti, ma i veri protagonisti devono diventare proprio i giovani. Ammesso che ce ne sia una reale voglia. C’è una reale voglia di italianità da parte dei giovani italiani che vivono all’estero? – si chiede Palladino – A mio parere si, ma poi si dovrà vedere allo stato dei fatti se realmente c’è questo bisogno".

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Convegno CNE, Gennaro Amoruso: "Prima di parlare del rapporto fra giovani e associazionismo, bisogna capire chi sono realmente i giovani oggi"

Roma – "Oggi si conclude un percorso della Consulta Nazionale dell’Emigrazione". Questo l’esordio dell’intervento di Gennaro Amoruso, dell’Ufficio di Presidenza della CNE, nonché rappresentante dell’UNAIE. "Io sono chiamato a parlare del rapporto tra i giovani e le associazioni. Ma prima di tutto chi sono i giovani oggi? Questa domanda – dice Amoruso – cerca ancora una risposta e troppo spesso trovano solamente generalizzazioni. Troppo frequentemente vengono messi nello stesso calderone due-tre-quattro generazioni diverse, che in realtà sono completamente distanti tra di loro". Amoruso allerta sulla situazione vigente riguardo ai giovani, i quali "in questa situazione ci rimettono pesantemente. Il fenomeno giovanile viene governato oggi con troppa superificialità e sufficienza. Compressi in questa situazione e fra questi problemi i giovani italiani all’estero difficilmente si avvicinano all’associazionismo. Preferiscono, invece, l’isolamento, nonostante riescano ancora a mostrare entusiasmo".

Questo quadro "nasconde energie inespresse. Il lavoro in questo ambito è diventato un modello culturale. Se osserviamo la società italiana ai giorni nostri, si vede che non riesce a far fruttare il grande capitale giovanile".

L’intera società "si presenta a un giovane opaca, iniqua e discriminatoria, esattamente come il mondo del lavoro. Pertanto prima di parlare dei giovani nel mondo e il loro rapporto con le associazioni, bisogna capire chi sono i giovani italiani oggi. Oggi c’è una crisi generazionale che investe non solo il nostro paese, ma anche tutta la Comunità Europea".

http://www.newsitaliapress.it/

 

 

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EmiNews 2008

 

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