6171 Il protagonismo delle associazioni italiane all’estero al centro dell’incontro della CNE

20081128 19:24:00 redazione-IT

Il protagonismo delle associazioni italiane all’estero al centro dell’incontro della Consulta Nazionale dell’Emigrazione
Una riflessione sul futuro dell’associazionismo italiano all’estero nella giornata di incontro della CNE. “Il coinvolgimento dei giovani è indispensabile per la rappresentatività dell’associazionismo – afferma il presidente Giuliani – ma non si deve frantumare il patto generazionale”

ROMA – L’associazionismo italiano all’estero chiede un riconoscimento del proprio ruolo di protagonista del cambiamento attuale, nell’ambito di una politica che sappia andare al di là delle logiche assistenzialistiche o strumentali. Con questo messaggio si è aperto stamani, nella sala Tevere della Regione Lazio a Roma, l’incontro della Consulta Nazionale dell’Emigrazione intitolato: “Le associazioni protagoniste all’estero”.

Un appuntamento per approfondire le tematiche dell’emigrazione italiana all’estero, incentrato sull’impegno e sui compiti messi in campo dall’associazionismo ad essa legato, nella consapevolezza “che in un periodo di ristrettezza di risorse a disposizione è ancora più necessario lavorare insieme – come ha affermato Alberto Sera della presidenza della CNE, aprendo i lavori.

“Sono venuto a contatto con la ricchezza e la vivacità rappresentate dall’associazionismo italiano nel corso della mia esperienza professionale all’estero – ha detto Vincenzo Palladino vice direttore generale per gli Italiani all’estero e le Politiche migratorie del ministero degli Affari Esteri -. Oggi ci troviamo ad una svolta in questa realtà associativa, che sarà ben rappresentata dalla Prima Conferenza dei Giovani Italiani nel mondo, attesa tra pochi giorni a Roma”.

“Il ripensamento del ruolo dell’associazionismo – ha proseguito Palladino, che è anche segretario generale della prossima Conferenza – deve necessariamente partire dalle giovani generazioni e corrispondere da un lato ad uno sforzo di generosità da parte dei gruppi dirigenti delle associazioni che stimoli il coinvolgimento dei giovani e, dall’altro, ad un impegno di questi ultimi nel trovare valori o idee capaci di unirli e metterli in movimento”.

Indicazioni in questo ultimo senso sono attese dal gruppo di lavoro su “rappresentanza e partecipazione” , previsto nell’ambito della Conferenza. “Le istituzioni e il ministero degli Esteri – ha concluso Palladino – possono solo accompagnare e appoggiare le indicazioni formulate dai giovani per un rinnovamento del rapporto con l’Italia, ma non sostituirsi al loro ruolo di protagonisti in prima persona del cambiamento”.

“Il bilancio dell’attività svolta e i nostri impegni per il futuro – ha affermato Rino Giuliani, presidente della CNE – avvengono in un contesto contraddistinto dalla scelta del governo di ridurre il disavanzo pubblico intervenendo drasticamente sulle risorse destinate agli italiani all’estero. Nonostante i toni aspri che hanno accompagnato questo quadro di interventi, non si intravede però alcun ripensamento su tagli che prevediamo avranno un effetto dirompente sulle rete formali e informali degli italiani all’estero”.

Giuliani si chiede se tale manovra “sia condizionata dalla logica di un intervento necessario sulla spesa pubblica o piuttosto frutto di un ripensamento del rapporto tra l’Italia e i suoi connazionali all’estero”. Ribadisce, inoltre, la necessità di far fronte al cambiamento in atto nel mondo dell’emigrazione e all’approssimarsi di una trasformazione dell’approccio istituzionale verso essa in modo sinergico. “L’avanzare del processo di integrazione nei Paesi di destinazione – afferma Giuliani – impone un rinnovo per cui i giovani rivestono un ruolo strategico. Occorre evitare il pericolo di dinamiche concorrenziali tra le associazioni o tra queste ultime e le diverse realtà istituzionali, statali o regionali. Ancor di più occorre tener fermo il patto generazionale perché la complessità dell’italianità oggi deve essere un fattore che arricchisce tutti”.

Tra le proposte per l’impostazione di un’azione concertata, Giuliani avanza l’ipotesi della creazione di un fondo comune regionale, per gestire le politiche indirizzate alle giovani generazioni, ma anche quelle destinate alla componente anziana più fragile. “L’associazionismo nazionale, regionale e locale dovrebbe avere – aggiunge – un suo Forum permanente nel quale elaborare e aggiornare, come associazionismo, le politiche di emigrazione”.

Per Giuliani, è interesse dell’Italia riconoscere il contributo dell’associazionismo italiano all’estero, “ma tale riconoscimento – chiarisce – deve raggiungere il proprio naturale completamento in via legislativa. Lo sguardo all’indietro non esaurisce la realtà dell’associazionismo, per questo le nostre richieste non possono venir ricondotte ad una logica di assistenzialismo. Nello stesso tempo rifiutiamo un ruolo strumentale perché l’associazionismo, come conclude lo stesso documento sul tema redatto dal Cgie, è fine a se stesso, alla gente che lo crea e lo sostiene partecipando democraticamente alla sua vita interna e agli obiettivi che esso, autonomamente, si dà”.

Condivide l’idea di un forum per l’associazionismo, ma contesta l’analisi che il Cgie riporta del rapporto prevalente tra questo e le regioni, Silvia Bartolini, rappresentante delle Regioni nel Comitato organizzatore della Conferenza dei giovani italiani nel mondo. “Il problema che va superato è la percezione da parte delle istituzioni dell’associazionismo regionale, vissuto con una certa pesantezza, come luogo non qualificato né dal punto di vista culturale né da quello della rappresentanza. Per superarlo occorre impegnarsi in un’operazione di trasparenza che coinvolga tutte le associazioni. Per esempio, in Emilia Romagna, abbiamo pensato ad un albo che rende conto del numero dei sodalizi e del tipo di attività che ciascuno svolge”. Silvia Bartolini, che è presidente della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, solleva alcune perplessità sull’organizzazione della Conferenza dei Giovani: “Essa nasce con un deficit di consapevolezza di quella che è la condizione dei giovani italiani che vivono in questo nostro Paese – afferma – e, pur essendo stata preparata su iniziativa di Cgie e associazionismo, è divenuta con il tempo promossa in tutto e per tutto dal governo. Da un lato non abbiamo potuto scegliere tramite elezioni i delegati, così come originariamente previsto, dall’altro la riduzione dei finanziamenti ha limitato gli stessi lavori preparatori”. “Come Regioni – conclude Bartolini – abbiamo dato tutta la nostra disponibilità per metterci al servizio del protagonismo giovanile, ma non siamo stati messi al corrente dei contenuti della Conferenza. Ci auguriamo, perciò, che si tenga conto dei lavori preparatori che sono stati fatti e delle proposte che sono state già avanzate, predisponendo adeguate risorse per la loro realizzazione”.

A seguire le relazioni del vicepresidente delle Acli Michele Consiglio, che ha parlato della responsabilità delle associazioni nell’azione solidale e nella promozione sociale, del segretario esecutivo dell’Unaie Gennaro Amoruso, che ha affrontato il tema “Giovani e associazioni tra globale e locale”, e del segretario generale della Fiei Rodolfo Ricci che si è soffermato sulla natura e l’azione interculturale dell’associazionismo italiano all’estero. Dopo l’intervento dell’assessore all’Emigrazione della Regione Lazio Anna Salomè Coppotelli, le relazioni di Gabriele Di Mascio della Uim, sul tema “Associazioni nazionali, regionali e Consulte : un impegno comune per un nuovo protagonismo”, e del rettore dell’Università per Stranieri di Siena Massimo Vedovelli che ha spiegato i rischi per la promozione della lingua italiana all’estero derivanti dalla crisi economica internazionale. Hanno inoltre preso la parola Roberto Volpini, coordinatore delle Acli per gli Italiani nel mondo, Pietro Simonetti, presidente della Consulta per l’emigrazione della Basilicata, Manujibeya Francis Chinedu, della Consulta degli stranieri del Comune di Roma, e il senatore del Pd Claudio Micheloni. Al termine dei lavori il presidente del Cser padre Renzo Prencipe, che ha moderato il dibattito nella sessione pomeridiana, ha letto il documento finale.

(Viviana Pansa – Inform/Eminotizie)

http://www.mclink.it/com/inform/

 

 

6171-il-protagonismo-delle-associazioni-italiane-allestero-al-centro-dellincontro-della-cne

6907

EmiNews 2008

 

Views: 7

AIUTACI AD INFORMARE I CITTADINI EMIGRATI E IMMIGRATI

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.