6169 CONVEGNO CNE: SONO I GIOVANI IL FUTURO DELL’ASSOCIAZIONISMO

20081128 13:18:00 redazione-IT

SONO I GIOVANI IL FUTURO DELL’ASSOCIAZIONISMO: L’ASSESSORE SALOMÈ E LA PRESIDENTE BARTOLINI AL CONVEGNO DELLA CNE

ROMA- aiseEminotizie – "L’emigrazione è cambiata, ma un ruolo importante viene ancora svolto dalle associazioni", questo in sintesi il messaggio lanciato dall’assessore all’Emigrazione della Regione Lazio, Anna Salomè Coppotelli, intervenuta questa mattina, 28 novembre, al convegno "Le Associazioni protagoniste all’estero", tenutosi a Roma, presso la sala Tevere della Regione Lazio, promosso dalla Cne con il patrocinio della Regione. "Le politiche dell’emigrazione negli ultimi 10 anni hanno avuto un excursus veloce, non ultimo le modifiche dovute alla modifica del titolo V della Costituzione. – ha esordito l’assessore – Viviamo in un mondo globalizzato, l’emigrazione è cambiata, è diversa da quella di tanti anni fa, ma pur sempre di emigrazione parliamo".

Anna Salomè ha anticipato che a fine 2009 si terrà la V conferenza regionale, che a suo avviso rappresenta "un momento di confronto ed anche un motivo importante per i rappresentanti delle associazioni". "La conferenza – ha aggiunto – è finalizzata a migliorare l’efficacia degli interventi regionali, a promuovere ed affermare nuove procedure e sinergie funzionali e progettualità condivise per la programmazione futura, capace da un lato di rinsaldare il legame con l’origine, tutelare l’identità culturale specialmente attraverso il recupero e la diffusione della lingua italiana, dall’altro valorizzare le capacità creative e professionali delle nostre comunità all’estero, rinnovare le aspettative specie nelle nuove generazioni, che rappresentano la continuità di un patrimonio importante di valori e tradizioni. È necessario inoltre incentivare l’informazione, la comunicazione e la partecipazione alla vita associativa".
"La conferenza – ha spiegato l’assessore all’Emigrazione – prevede l’adozione del documento programmatico conclusivo, che è la risultante delle varie conferenze che si terranno. La prima conferenza si è già tenuta in Canada, oggi è in corso la preconferenza a Buenos Aires, ne seguirà una in Australia e l’ultima in Francia".
"Siamo consapevoli dei cambiamenti strutturali e generazionali che hanno interessato i flussi migratori – ha osservato – e che ci consegnano la fotografia di una nuova emigrazione. Superata la fase del primo insediamento nel Paese di destinazione e della conseguente difficile integrazione nel contesto economico e sociale locale, siamo di fronte alla terza e anche alla quarta generazione di emigrati, che ha comunque un sentimento di appartenenza e italianità molto forte. In un’ottica di programmazione a breve e medio termine ritengo importante inserire interventi socio-assistenziali rilevanti soprattutto in alcune realtà come l’America del Sud, interventi in un’ottica di integrazione economica".
L’assessore Salomè anticipa infatti che la Regione Lazio ha progettato "la creazione di uno strumento che favorisca ed agevoli gli scambi tra imprese laziali e quelle argentine. Si tratta di un data base nel quale confluiranno le informazioni sulle varie aziende. Credo che questo è un segnale tangibile di come è e come sia cambiata la percezione del rapporto con gli italiani all’estero". "L’associazionismo all’estero è da sempre espressione primaria ed importante del fenomeno migratorio. – ha evidenziato – Oggi partendo dal patrimonio condiviso le associazioni possono e debbono essere protagonisti della nuova emigrazione, interlocutori principali di una politica di settore a vari livelli. Il canale associativo rimane quello privilegiato e più diretto di cui le istituzionali nazionali e regionali devono avvalersi per rinsaldare il legame con l’altra Italia rappresentata in ogni dove nel mondo. Auspico la ripresa di un dialogo permanente con le associazioni attraverso l’istituzioni di un forum, a cui partecipano più regioni e un confronto periodico con le stesse sui contenuti programmatici e le procedure di intervento, mi auguro possa esserci un momento di riflessione anche all’interno della Conferenza Stato – Regioni".
"L’emigrazione è una grande ricchezza per noi, il mondo degli emigranti che sta al di là dell’oceano è un mondo di italiani che continuano a stare con noi. – ha concluso l’assessore Salomè – Il nostro dovere è di trovare le risorse per non interrompere questo cordone ombelicale che ci lega ai connazionali all’estero. La legge varata dalla Regione Lazio a luglio scorso sull’immigrazione credo sia il risultato di quello che i nostri emigranti ci hanno insegnato, una legge che può dare una risposta agli immigrati, si tratta di gente che parte dal loro paese alla ricerca di un lavoro. Il nostro obbligo morale è di costituire una società integrata. Come Regione continueremo a lavorare per essere sempre vicini ai nostri connazionali all’estero".
"L’associazionismo coincide con la storia dell’emigrazione, è stato un punto di sostegno e di valorizzazione per gli italiani all’estero, ha consentito ai nostri connazionali di entrare nelle istituzioni locali dove loro vivono", è il monito lanciato da Silvia Bartolini, presidente della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo e rappresentante delle Regioni nel Comitato organizzatore della Conferenza dei Giovani italiani nel mondo, che respinge l’immagine negativa e la resistenza nei confronti dell’associazionismo che spesso emerge all’estero.
"Invito la Cne ad aprire una riflessione su questo tema – ha affermato – anche in altri tavoli. Sono convinta che abbiamo il compito di portare avanti la memoria dell’emigrazione, perché c’è l’idea che occuparsi degli italiani all’estero sia la parte terminale dell’agenda politica. Una delle modalità per porre l’emigrazione al centro non è solo il voto, ma propria la memoria. È necessario ricordare la storia del lavoro e delle fatiche del nostro Paese, questo è il modo per promuovere nel migliore dei modi la nostra immagine all’estero. Il nostro impegno deve essere verso l’innovazione, perché è cambiato il modo di essere degli italiani all’estero, alla tradizionale presenza delle associazioni se ne sono aggiunte altre, quindi deve esserci un impegno da parte di tutti noi, perché se le nostre associazioni rappresentano anche l’Italia all’estero noi dobbiamo essere uniti per farle crescere nel luogo dove si sono formate. Contesto l’atteggiamento di fastidio verso le associazioni all’estero, però noi dobbiamo farci interpreti di una campagna di trasparenza verso le 5900 associazioni presenti all’estero. Noi abbiamo scelto di fare un albo delle associazioni , capire le finalità e contribuire al loro percorso ed accompagnarle nel processo di crescita. È importante l’impegno delle Regioni, soprattutto di quelle che si occupano dei connazionali all’estero. Condivido l’idea di un tavolo di confronto tra le Regioni e le associazioni".
Sulla Conferenza dei Giovani italiani nel mondo, che si terrà a Roma dal 10 al 12 dicembre, Silvia Bartolini ha contestato il metodo introdotto per la scelta dei giovani rappresentanti, l’organizzazione e le risorse a disposizione. "La Conferenza dei Giovani italiani nel mondo nata all’interno del Cgie, il quale l’ha proposta al precedente Governo, è diventata una conferenza dall’attuale Governo. – precisa Bartolini – Le conferenze preparatorie nei due anni precedenti, decise in maggior dal Cgie nel mondo e dalle associazioni regionali dei giovani, avevano stabilito di scegliere i delegati in maniera autonoma, con proprie elezioni all’interno. Invece ci siamo trovati, senza che il Comitato organizzatore potesse far nulla, di fronte alla decisione del Governo di elezione dei rappresentanti da parte dei Comites, con il supporto del Cgie e la sovrintendenza delle Ambasciate. In questo modo ognuno si è scelto un metodo. Un altro problema a monte sono le risorse, la somma pensata dal governo precedente è stata dimezzata, inoltre alle Regioni sono state chieste delle cose molto marginali, noi comunque siamo collaborativi perché ci teniamo a dare il massimo della presenza e vogliamo dare la massima accoglienza ai giovani. Però non sappiamo niente dei contenuti della Conferenza, sappiamo che alla Dante Alighieri è stato chiesto di coordinare il lavoro dei gruppi, il resto non lo sappiamo. La Conferenza dei giovani è fatta dai giovani, quindi lasciamoli fare, il protagonismo giovanile è fondamentale".
"Nel Comitato organizzatore abbiamo discusso molto sulla questione dell’italianità, anche se io preferisco parlare di italicità, – ha proseguito Silvia Bartolini – e credo che i nostri giovani all’estero siano interessati all’Italia da un punto di vista culturale, dei prodotti, della moda e di tante altre cose. I giovani possono costruire una rete eccellente tra loro, quindi non serve il protagonismo da parte degli altri. Il nostro lavoro fino ad oggi è stato di far riuscire al meglio la conferenza".
"Credo che bisogna darsi un appuntamento subito dopo la Conferenza dei Giovani – ha concluso – per vedere di tenere ben ferma la parte introduttiva che emerge dai gruppi di lavoro e insieme al Cgie e alle Regioni portarla avanti".

(clara salpietroaise/Eminotizie)

www.aise.it

 

 

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EmiNews 2008

 

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