6197 IMMIGRAZIONE: Minori non accompagnati, 6.500 presenze

20081201 18:45:00 redazione-IT

– Preadolescenti figli di immigrati: solo 3 su 10 si sentono italiani
– Dalla soglia di oltre 8 mila raggiunta fino al 2004, si mantiene oggi su circa 6.500 il numero dei minori stranieri non accompagnati presenti in Italia, concentrati soprattutto in Sicilia (2.133 casi), primo punto d’approdo

MILANO – Dalla soglia di oltre 8 mila raggiunta fino al 2004, si mantiene oggi su circa 6.500 il numero dei minori stranieri non accompagnati presenti in Italia, concentrati soprattutto in Sicilia (2.133 casi), primo punto d’approdo dei migranti dal sud del Mediterraneo, e Lombardia (1.053). È quanto emerge dal volume "Separated children” presentato oggi durante il convegno "Verso quale integrazione dei minori stranieri” organizzato dall’Ismu. I dati, aggiornati al 30 settembre 2007, confermano il trend alla diminuzione del numero di ingressi di ragazzi che viaggiano soli: si è passati infatti dagli 8.194 del 2003 ai 7.583 del 2005 ai 6.551 del settembre 2006.

I minori stranieri non accompagnati arrivati nel nostro paese sono prevalentemente maschi (91,04%) e vengono soprattutto da Marocco (1.514), Albania (1.163) e Palestina (914). Seguono Egitto, Afghanistan e Iraq.

In Lombardia più della metà dei minori stranieri non accompagnati (62,42%) si trova in provincia di Milano, seguita da quella di Cremona (12,23%) che, nel 2006, ha visto raddoppiare nell’arco di tre mesi il numero di minori stranieri non accompagnati con un massiccio afflusso di giovani kossovari. Per quanto riguarda il sesso dei minori censiti, pur confermando la predominanza dei maschi, la componente femminile risulta più consistente: 12,74% contro l’8,96%. Per quanto riguarda la provenienza dei minori la maggioranza (ovvero il 39,40%) viene dal Marocco. Seguono le provenienze dall’Egitto (15,87%) e dall’Albania (12,74%). (is)

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IMMIGRAZIONE 18.0801/12/2008

Preadolescenti figli di immigrati: solo 3 su 10 si sentono italiani

Vogliono continuare gli studi, frequentare l’università e aspirano a una professione di tipo intellettuale. Sono i pre-adolescenti figli di immigrati che vivono in Lombardia, fotografati da una ricerca Ismu

MILANO – Vogliono continuare gli studi, frequentare l’università e aspirano a una professione di tipo intellettuale. Ma solo tre su dieci si sentono italiani. Sono i pre-adolescenti figli di immigrati che vivono in Lombardia, fotografati da una ricerca Ismu pubblicata nel volume "Somiglianze e differenze. Le nuove generazioni nella società multietnica” presentato oggi. Il campione (che comprende più di 17mila pre-adolescenti tra italiani, stranieri e figli di coppie miste) mette a fuoco i percorsi di inserimento dei figli degli immigrati dentro e fuori la scuola. Fra i ragazzi stranieri, il 35,5% dichiara di non sentirsi italiano, contro il 32% che afferma il contrario; rispetto alle aree di provenienza, sono gli africani maschi quelli che affermano più spesso di sentirsi italiani (42%) mentre i latino-americani si sentono più a "disagio”. Per quanto riguarda gli esiti scolastici, solo 31,1% dichiara di avere un rendimento scolastico “buono”, (a fronte del 45,6% degli italiani). Una buona percentuale di giovani stranieri vorrebbe iscriversi alle scuole superiori: il 38% degli stranieri maschi sogna un istituto tecnico professionale, e il 23,2% al liceo, ma tra le ragazze la percentuale sale al 36,1%. E c’è anche chi vorrebbe andare oltre: il 43,9% dei maschi e il 54,2% delle femmine sogna di laurearsi. (is)

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EmiNews 2008

 

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