6242 Penultima ora per la pace in Afghanistan. Ancora un tremendo inverno per gli Afghani

20081210 19:30:00 redazione-IT

Afgana.org / Penultima ora per la pace in Afghanistan Ancora un tremendo inverno per gli Afghani
La società civile europea chiede un atto immediato:
la fine dei bombardamenti in Afghanistan

Roma 10 dicembre 2008 – La popolazione dell’Afghanistan sta per affrontare uno degli inverni più rigidi in una situazione ben peggiore di quella sofferta sotto il regime talebano. A sette anni dall’intervento internazionale la situazione della sicurezza e peggiorata e gli impegni internazionali per la ricostruzione non hanno portato a risultati di rilievo. Continuare con le modalita sbagliate ed insufficienti seguite dalla comunita internazionale portera ora più che mai a nuove sofferenze e morti.

Basti pensare che nel 2007 il prezzo del grano e aumentato del 70% e che l’inverno scorso sono morte 882 persone solo 576 nella provincia di Herat.

L’imperativo categorico oggi e quello di un impegno immediato che vada al di là delle priorità militari e politiche, e metta al centro I bisogni delle popolazioni civili.
I primi 8 mesi del 2008 hanno registrato oltre 1400 vittime civili un aumento del 23% rispetto allo stesso periodo nel 2007 . Se una gran responsabilita di queste morti va attribuita alle azioni terroristiche dei Talebani, 500 civili sono state vittime delle operazioni militari e dei bombardamenti delle forze della coalizione internazionale. La situazione e inaccettabile. Non emergono segnali tangibili di una via alternativa all’opzione militare, né di un impegno alla ricostruzione che coinvolga in prima persona la societa civile afgana,finora largamente ignorata dalla comunita internazionale.

Il tempo sta per finire. C’è ancora un modo per invertire la Marcia?

I governi europei devono impegnarsi immediatamente a terminare i bombardamenti indiscriminate e nel contempo a rivedere la loro strategia in Afghanistan. Lo scorso anno la piattaforma Afgana aveva indicato al Governo Italiano un percorso realistico da proporre alla comunità internazionale ed alle nazioni Unite per invertire la rotta. Da allora la situazione sul campo e andata peggiorando fino a precipitare in molte occasioni in conflitto aperto anche in zone quali quella di Herat sotto il controllo italiano, teatro dell’offensiva talebana. A questo va aggiunta la decisione del Governo italiano di irrobustire la presenza militare con l’invio di 4 Tornado. Nelle prossime settimane Afgana renderà pubbliche le sue proposte alla luce dell’escalation del conflitto. Fin d’ora facciamo appello all’immediata sospensione dei bombardamenti aerei, riaffermando il nostro impegno a lavorare per costruire un processo, che valorizzi anche iniziative di diplomazia popolare e dal basso, volto a proporre e praticare un’opzione politica di pacificazione attraverso lo strumento del dialogo e della mediazione.

per informazioni: (www.afgana.org)
afgana07@gmail.com

 

 

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EmiNews 2008

 

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