6292 Istat, tre milioni di italiani non hanno soldi per mangiare

20081223 21:42:00 redazione-IT

Peggiorano le condizioni di vita delle famiglie italiane. Aumenta il numero di quelle che non arrivano a fine mese. Si allarga il divario tra ricchi e poveri e tra gli abitanti del Sud e quelli del Nord Italia. Nel 2007 il 5,3 per cento ha dichiarato di non avere avuto risorse sufficienti per l’acquisto del cibo e il 15,4% di arrivare con molta difficoltà alla fine del mese. È questa la fotografia del rapporto Istat sulla distribuzione del reddito e le condizioni di vita in Italia su un campione di 20.982 nuclei familiari.

Quasi un terzo delle famiglie ha dichiarato di avere difficoltà a sostenere spese impreviste per 700 euro (32,9%), la percentuale al Sud arriva al 46,4 per cento.

Il 5,3 per cento delle famiglie, sempre nel 2007, ha avuto, negli ultimi dodici mesi, momenti di insufficienti risorse per l’acquisto di cibo, l’11,1 per cento per le spese mediche e il 16,9 per cento per l’acquisto di abiti necessari. Mentre l’8,8 per cento ha avuto difficoltà a pagare le bollette e il 10,7 a riscaldare la propria casa.

Nel 2006 il 50 per cento delle famiglie ha guadagnato meno di 1.924 euro al mese (meno di 23.083 euro di reddito annuo, +2,8 per cento rispetto al 2005), un valore in aumento del 2,8% rispetto all’anno precedente, più dell’inflazione che era aumentata del 2,1%..

Mentre resta alto il divario Nord-Sud e la distanza tra i ricchi e poveri nel Sud è maggiore rispetto al nord.

Continua ad essere elevato il divario tra ricchi e poveri, con una forte diseguaglianza Nord-Sud, ma la distanza è più ampia all’interno dello stesso Sud rispetto al Nord. Aumenta la percentuale di chi trova difficoltà ad affrontare le spese mediche, non solo al Sud ma addirittura anche al Centro Nord.
Complessivamente, al Sud il reddito mediano è di circa tre quarti del reddito del nord, e sia al Sud che nelle Isole i redditi si concentrano nella fasce più basse. La regione in cui la condizione più critica è la Sicilia, dove l’indagine Istat rileva «segnali di disagio particolarmente marcati» con il 10,1 per cento di famiglie con problemi di risorse per il cibo

mentre le regioni con la migliore situazione sono la Provincia autonoma di Bolzano e l’Emilia Romagna.

Sono gli anziani soli a percepire un reddito netto meno elevato. Il 50 per cento di queste tipologie di famiglie ha avuto nel 2006 meno di 11.458 euro (995 euro al mese). In generale le famiglie con un anziano a casa percepiscono redditi meno alti.
Altro dato allarmante è che le famiglie monoreddito, già le più colpite dalla crisi, arrivano ad un reddito di due terzi inferiore se a portare lo stipendio a casa è la donna e non l’uomo. D’altro canto, a proposito di fonti di reddito, il 31 per cento delle famiglie il cui reddito deriva da lavoro autonomo appartiene al quinto più ricco della popolazione, al contrario del 23,1 per cento di quelle con il reddito principale da lavoro dipendente e al 13,1 per cento di quelle che vivono di pensione.

http://www.unita.it/

 

 

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EmiNews 2008

 

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