3350 Il Console Colognato:"I miei quattro anni a Miami"

20070531 04:42:00 lagenteditalia

NEL LASCIARE LA FLORIDA PER SCADENZA MANDATO IL CONSOLE GENERALE RACCONTA A GENTE D’ITALIA IL LAVORO SVOLTO IN FAVORE DELLA COLLETTIVITA’
Colognato:”I miei 4 anni a Miami”

Fra 20 giorni Gianfranco Colognato, console generale d’Italia, lascera’ Miami per scadenza mandato. Tornerà a Roma, per occupare un posto di prestigio all’interno del Ministero degli Affari Esteri…Gente d’Italia, il quotidiano delle Americhe diretto da Mimmo Porpiglia, lo ha intervistato.

Console, quattro anni a Miami…
“Quattro anni bellissimi sì, quattro anni meravigliosi. Se ricordo bene anche allora non c’era il sole ed era una giornata fredda e piovosa, come oggi…Comunque non e’ facile raccontare quattro anni in poche parole perche’ sono stati quattro anni lunghi, intensi e pieni di lavoro. La comunità italiana di Miami e’ una realta’ atipica rispetto al continente americano, dove la presenza italiana e’ una presenza emigratoria che nasce prima di questo secolo, a cavallo tra la prima e la seconda Guerra mondiale. No, Miami ha una situazione diversa, possiede una comunita’ italiana molto recente.

Non emigratoria, che arriva direttamente dall’Italia ed e’ presente per la maggior parte nel settore commerciale. Con in più una caratteristica particolare che e’ quella di non piantare radici. Il mio approccio, quindi, e’ stato particolarmente attento a cercare di mettere insieme tutte queste realta’e di conseguenza, gli italiani inseriti in questo contesto. Ho provato a farla diventare insomma una comunita’ che agisse come un nucleo compatto”.

-E crede di esserci riuscito?
“Forse. Comunque non e’ stato facile. La nostra, questa comunità, e’ una realta’ sui generis, che si stacca da quelle che sono le altre etnie. Il mio lavoro e’ stato sostanzialmente quello di cercare di coagulare questa realta’ e di conseguenza cercare di promuovere l’Italia in questi settori e quindi nell’economia, nella cultura, nell’industria. In questi quattro anni e’ stato fatto qualcosa, anche se, ovviamente, occorrerebbe piu’ tempo per continuare i progetti cominciati al mio arrivo e che, nel futuro prossimo, cioe’ fra due anni, avranno delle realta’ stabili: saranno punti di riferimento economici nell’ambito della vita di Miami. Un esempio tangibile e’ il “Great Wines of Italy”, la cui gestione e’ nelle mani della camera di commercio. Ma non solo. Ci saranno altre realta’, il Luxury Living organizzato dall’Ice (Istituto per il Commercio Estero) che e’ gia’ alla seconda edizione. Insomma, punti di riferimento che sono serviti per concentrare l’attenzione sulla realta’ economica locale e soprattutto italiana, al fine di creare sempre piu’ sinergie per tutto quello che chiamiamo sistema Italia”.

Andando nel dettaglio, quali sono state le cose fatte sotto la sua reggenza che hanno lasciato il segno?
“Non e’ facile definirle. Soprattutto perche’ tutti sono a conoscenza della situazione economica italiana, e del fatto che il ministero degli Esteri non ha molti fondi, quindi, riuscire a portare avanti un discorso diretto diventa molto difficile. In questi anni ho cercato sempre la sponsorizzazione dalla comunita’ locale supportando in modo particolare la camera di commercio.

Un’impresa non facile…
Inizialmente la camera di commercio si trovava in una situazione di crisi nei confronti della quale l’Assocamere Estero, che e’ la diretta responsabile, aveva intenzione di definire una volta per tutte la loro presenza a Miami. In due anni e mezzo la presenza costante del consolato alle riunioni della camera ha fatto si che la stessa occupi oggi una posizione completamente diversa rispetto a quattro anni fa.

In che senso?
Quando sono arrivato qui, il budget annuale della camera era di circa 200mila dollari, guardando al 2006, la stessa ha presentato 350mila dollari di bilancio e quest’anno ha preventivato oltre 500mila dollari. Ma non solo: questo costante apporto di sinergie tra il consolato e la camera di commercio ha permesso la presenza a partire da quest’anno, del rappresentate della Fiera di Milano. E si e’ gia’ predisposto un progetto per 150mila dollari nel quadro di Arte Basel. Questo significa che la credibilita’ delle istituzioni su cui il consolato è intervenuto, sta dando i suoi risultati. E questo e’ solo l’inizio”.

Quali sono stati i problemi che ha incontrato durante la sua reggenza?
“Soprattutto scarsa credibilita’ nei confronti del consolato generale, nel senso di presenza. Anche perche’ la collettivita’ e’ frammentata, di italiani ne abbiamo tanti in giro per la Florida, questa circoscrizione e’ molto estesa. C’e’ una grande presenza di nostri connazionali in Georgia, ad Atlanta, in South Carolina, quindi, essere presenti, diventa difficile perche’ significa girare molto, prendere contatti, farsi conoscere e io ci sono riuscito solo in parte, perche’ il tempo per poter essere presente in tutte le realta’ non c’era. L’altra difficolta’ e’ rappresentata dal fatto che il mercato di Miami e’ molto difficile da penetrare poiche’ e’ dominio degli spagnoli. E la Spagna ha investito tantissimo in Florida anche perche’ ha gia’ a disposizione un mercato sudamericano e latino Americano piuttosto consistente, basti pensare che solo la comunita’ argentina di stanza in Florida, conta oltre 80mila anime. In questo senso la Spagna come ho detto prima ha una posizione avvantaggiata, alla stessa stregua dei tedeschi e dei francesi.
Questi ultimi poi, hanno attraversato un periodo di crisi che hanno recuperato velocemente a partire dal 2006. Difatti, si vedono molti piu’ prodotti francesi e la presenza del consolato generale si fa sentire di piu’.
Mi sento di dire pero’, alla luce dei fatti, che siamo riusciti a penetrare in questo territorio e che da quando sono arrivato ad oggi, vi e’ stato un sicuro aumento dei prodotti italiani e della presenza del Belpaese superiore al trenta per cento.”
Anche gli iscritti all’Aire (anagrafe italiani residenti all’estero, n.d.r) se e’ per questo, sono aumentati…Difatti gli ultimi dati confermano un incremento della popolazione italiana, soprattutto in Florida.

Come mai?
“E’ vero. Siamo arrivati a 21mila italiani registrati all’Aire e sicuramente ce ne sono altrettanti non ancora iscritti all’anagrafe”.

Una popolazione raddoppiata rispetto al 2003…
“E’ vero, ma questo aumento si deve anche e soprattutto alla capillarita’ delle informazioni che hanno preceduto le elezioni dei parlamentari italiani all’estero e per le quali i cittadini residenti all’estero hanno potuto votare. Questo ci ha permesso di correggere molti dati ed aggiornare tutte le informazioni in nostro possesso. Diciamo che da un punto di vista della collettivita’ noi siamo secondi a New York in termini di visti e in termini di passaporti. Quindi, la realta’ odierna di Miami e’ diventata diciamo consistente, e per la maggior parte dedita al commercio, frammentata per cui per esempio la cultura diventa un bene secondario se non e’ collegato ad un profitto.
E’ chiaro che pero’ abbiamo a che fare con una ispanita’ che dilaga per cui proporre la cultura implica la necessita’ di avere un evento di grande importanza, che abbia una posizione preminente, insomma, altrimenti muore nel contesto di tutti gli altri eventi che quotidianamente vengono organizzati dalle varie etnie presenti a Miami. Ripeto, non dobbiamo dimenticare che la nostra comunita’ e’ una comunita’ “commerciale”, dedita principalmente al profitto, per cui una sua presenza qui e’ sempre relazionata a questo presupposto. Oggi però si avverte un cambiamento e questa comunità sta lasciando spazio a una nuova generazione che mette radici e si impegna in progetti a lungo termine”.

Il suo giorno piu’ bello e il giorno piu’ brutto di questi quattro anni a Miami.
“La partenza da Miami sarà senza dubbio il giorno piu’ brutto. Perchè lasciare Miami equivale a lasciare un pezzo di magia. Il sole, le palme, i colori sono incantevoli. Dopo aver vissuto qui quattro anni di gioie e tristezze, e’ davvero difficile andare via.”

Ha dei rimpianti. Cosa le manchera’ di piu’ di questa citta’?
“Rimpianti per le cose che lascio. Per quello che ho visto nascere e che spero abbia un seguito nel futuro”.

E i suoi rapporti con la comunità, con il Comites come sono stati? Avete lavorato insieme?
“Il Comites nasce nel 2004 dopo il commissariamento del precedente. Questa premessa serve per sottolineare che gli eletti si sono trovati davanti ad una situazione abbastanza buona anche se inusuale perche’ tutti quelli che entrano a fare parte del Comites avrebbero bisogno di una preparazione specifica per quel che riguarda la vita delle comunita’. E’ vero, fanno un lavoro di volontariato ma spesso sono distaccati rispetto alla realta’ quotidiana della collettivita’. Questo Comites ha compiuto sforzi di inserimento che non hanno trovato grande presa sulla comunita’. Ovviamente non si sono potuti fare grandi progetti anche per il bilancio annuale del comites. Diciamo pero’ che gli sforzi prodotti purtroppo non hanno portato a dei risultati positivi. E quindi in qualche modo questo Comites e’ da considerarsi un po’ di transizione…

In che senso?
“Ma non si e’ mai inserito completamente nella realta’ della collettivita’. Anche perchè la comunita’ italiana all’estero, in generale, si disinteressa di cio’ che e’ e di cio’ che potrebbe fare il Comites, in questo senso vi e’ quindi anche una presenza isolata da parte dell’ente. Da parte nostra, comunque, questo Consolato ha dato loro tutto l’appoggio possible, e mi fa piacere ricordare per un anno e mezzo della sua vita iniziale, abbiamo ospitato il comites nel consolato generale, per le riunioni mensili, poi sono riusciti a trovare una loro sede”
Eppure il Comites si è sempre lamentato di questo consolato…

“Non capisco: Il consolato ha sempre partecipato alle loro riunioni mensili per dare un apporto maggiore all’ente, anche se molto dipende dalla capacita’ dei singoli membri di proporre progetti e attivita’.Mi auguro comunque che il futuro del Comites di Miami sia piu’ positivo e che si possa inserire maggiormente nella comunita’ perche’ questo e’ una sua essenza, e’ una sua rappresentanza. E’ la rappresentanza eletta quindi in qualche modo deve rendere conto agli elettori del suo operato. Mi auguro che questo possa succedere in futuro.”

Ma quanti eventi ha organizzato per la comunita’ italiana di Miami questo Comites? Cosa ha fatto per venire incontro alle esigenze dei connazionali che è poi il vero scopo della sua vita istituzionale?
“In questi due anni e mezzo non posso dire che abbiano fatto molto. Gli eventi? Non sono stati molti. Ce ne sono stati un paio che hanno avuto un discreto successo e in particolare un progetto iniziale con la Fiu (Florida International University) un colloquio fatto da me e organizzato dal Comites con gli studenti americani che sarebbero andati in Italia per un corso…

Un pò poco, le pare? Allora è giustificata la petizione sottoscritta da più di quattromila persone che ne ha chiesto lo scioglimento perchè non ha mai adempiuto al compito prescritto dalla legge? Stiamo parlando di un colloquio, un colloquio in due anni e mezzo…
Questo colloquio e’ servito a raccontare l’Italia di oggi a quei ragazzi. E poi, è stata messa sù anche una mostra di pittura alla FIU …

E poi?
Poi un terzo terzo progetto, rendere partecipe di un corso di architettura organizzato dal dipartimento dell’universita’ che avesse l’accesso anche da parte del pubblico poiche’ il corso era incentrato sull’architettura italiana dagli anni 50 ad oggi.”

Cioe’ nulla che abbia coinvolto veramente la comunita’. Le funzioni primarie di questo ente sono state disattese, non crede?.
“Diciamo che anche queste fanno parte dell’attivita’ che il Comites intraprende per allacciare relazioni con le istituzioni locali e quindi per allargare la visione e la possibilita’ di interrelazioni in modo da poter radicare meglio la collettivita’ italiana.”

Cambiamo argomento, e parliamo della lingua italiana. Lei si e’ prodigato in questi anni per la diffusione della stessa, soprattutto nelle scuole. Quale iniziativa ricorda con maggiore soddisfazione?
“L’investimento nella scuola e’ un investimento a lungo termine purtroppo, non da’ riscontri immediati, per cui l’interesse e’ un interesse molto relativo. Quello che io ho sostenuto dal principio, e’ la realta’ di inserimento della lingua e della cultura italiana nel sistema educativo pubblico, attraverso l’ufficio scolastico.
Quando sono arrivato quattro anni fa, eravamo sulle 3500 presenze all’interno delle varie scuole, rispettivamente nelle medie e nelle elementary. Oggi, siamo a piu’ di 5mila, con una presenza di corsi stabili in quattro scuole di Coral Gables. Inoltre, una scuola privata da quest’anno ha raddoppiato i suoi uffici, e cioe’, i proprietari hanno aperto un’altra sezione della scuola. Ma non solo. Insieme con i consolati generali di Francia e Spagna, abbiamo aperto un liceo internazionale. In questo senso la spinta di diffusione e’ stata notevole. Siamo riusciti a sottoscrivere anche un “Memorandum of Understanding” con lo stato della Florida per quel che riguarda il reclutamento e la certificazione dei docenti di italiano. Ci sono voluti due anni e mezzo di trattative, sia ben chiaro. Trattative cominciate dal mio predecessore (Giuseppe Morabito, n.d.r) e concluse da me. Anche se, oggi il Memorandum andrebbe modificato in senso evolutivo e avrebbe bisogno di essere rispolverato al passo rendendolo idoneo ai tempi moderni, per avere maggiore presa, maggiore consistenza. Comunque siamo riusciti anche ad aprire un paio di corsi di italiano in Mississipi, grazie al corrispondente consolare, che ho nominato. Attraverso il nostro rappresentante, sono riuscito ad arrivare in Parlamento e ho parlato con il governatore e, oggi, lo stato del Mississipi ha riconosciuto il titolo di studi delle due insegnanti che insegnano italiano nelle scuole pubbliche.

E poi?
Ho allacciato relazioni con la Florida International University, con la University of Miami e con la Nova Southeastern, che e’ una grande universita’ presente dagli anni 60 a Fort Lauderdale. Con loro ho impostato diversi progetti, soprattutto a livello europeo. Quindi, informazioni seminari e soprattutto mostre, esposizioni. Con la University of Miami e in particolare con la scuola di medicina, sono riuscito a realizzare un congresso internazionale di medicina che oggi e’ alla seconda edizione e mi auguro che, chi mi succedera’, riuscira’ a portare avanti questo aspetto anche perche’ la presenza italiana nel settore medico, della fisica, dell’architettura e’ davvero grande.
Al momento per esempio il capo del dipartimento della facolta’ di ingegneria ha un rapporto stretto con l’universita’ Federico II di Napoli, al fine di impostare un discorso di joint courses tra le due facolta’ nel settore di ingegneria, e, c’e’ gia’ stato un primo scambio di studenti. Stessa cosa con la FIU, che ha aperto un centro studentesco all’universita’ di Genova, cosa che e’ avvenuta un anno e mezzo fa e ora siamo gia’ al livello successivo e cioe’ allo scambio di studenti nel settore dell’architettura. Gli studenti partiti da Genova, sono arrivati qui accompagnati dai professori che hanno preso contatti con la realta’ americana.
Ma, questo scambio non si limita. E’ una realta’ molto interessante e stimolante perche’ l’italiano oggi e’ molto ricercato in tutti i settori.”

A Fort Lauderdale c’e’ una grande comunita’ italiana. Esiste li’ un rappresentante consolare?
“Fort Lauderdale e’ a 22 miglia da Miami per cui avere li’ un rappresentante consolare non ha molto senso. Non ho visto la necessita’, considerate le distanze, di avere un rappresentante. Ho avuto dei contatti con delle persone, ma nel corso del tempo non ho ritenuto necessario andare avanti.”

Molta gente si lamenta per la lentezza delle istituzioni e quindi del Consolato per l’emissione di visti e passaporti. Qual e’ la verita’?
“Queste sono dolenti note perche’ e’ una situazione difficile in cui non versa solo questo consolato, ma un po’ tutte le nostre sedi all’estero.
E’ una una situazione che nasce dall’Italia… Noi siamo solo il lungo braccio del Ministero degli affari Esteri. E’ chiaro e tutti sanno che i fondi a disposizione del ministero non sono tantissimi. Aggiungiamo che l’Italia oggi versa in condizioni difficili, attanagliata da un debito pubblico alto e poche risorse disponibili. Questa situazione si riflette anche sulle sedi estere perche’ i fondi sono pochi e tutto ciò comporta una riduzione del personale e delle risorse e quindi anche una riduzione dei tempi. Fino a due anni fa potevamo dare il passaporto immediatamente, oggi, non e’ piu’ possible, sia perche’ vi e’ una situazione di aggiornamento tecnologico che comporta molte difficolta’, e mi riferisco alla macchina elettronica che emette il passaporto, problema che non dipende dall’Italia che si e’ adeguata alle richieste degli Usa, ma che ha comportato un adeguamento delle strutture. Difatti non siamo solo noi ad avere difficolta’, ma tutte le nostre 253 sedi sono nella stessa situazione. Quello che ho cercato di fare e’ stato migliorare il rapporto con il pubblico in termini qualitativi e quantitativi.

In che maniera?
La mattina il consolato e’ aperto sempre dalle 9 alle 12 e il mercoledi’ anche fino alle 17:30 per dare a chi non puo’ venire la possibilita’ di recarsi in consolato nel pomeriggio. Cosa che ha avuto un ottimo riscontro.”

Console, il suo ultimo 2 giugno, quest’anno lei lo ha anticipato al 31 maggio…
“Si. Quest’anno ho chiesto l’autorizzazione di anticipare la festa della Repubblica al 31 maggio poiche’ capitava di sabato e come sapete di sabato gli americani non sono molti propensi ad uscire. Per il grande valore di questa festa, ho pensato di dare a tutti la possibilita’ di parteciparvi. Quest’anno poi sara’ presente anche la Polizia di Stato con la Lamborghini e una piccola rappresentanza che contribuira’ ad ampliare l’immagine dell’Italia, un ponte tra qui e il Belpaese al fine di aumentare la presenza del settore pubblico, perche’ questo dimostra che esiste un legame stretto tra la collettivita’ italiana e l’Italia. Ci sara’ poi una rappresentanza culinaria, e non sarà solo locale. Arriveranno anche da Udine. La Festa Nazionale deve essere una vetrina, non solo per l’alto momento politico culturale e sociale, ma anche perche’ rappresenta una finestra aperta per far conoscere a tutti il sistema Italia.”

Quanti inviti ha diramato?
Circa un migliaio.

Sappiamo che il consolato e’ stato anche molto presente nella vita degli italiani che risiedono nelle carceri della Florida.
“Assolutamente si. Siamo stati in costante contatto con i detenuti italiani presenti nelle carceri, abbiamo istituito un numero a carico del consolato dove il detenuto puo’ chiamare gratuitamente. Grazie a questo servizio, cerchiamo di fornire assistenza per facilitare i contatti con le famiglie dei detenuti.
Cerchiamo di non farli sentire abbandonati, insomma, recandoci mediamente tre o quattro volte l’anno a far loro visita.

Abbiamo anche portato avanti un discorso di controllo degli uragani attraverso la rete dei consoli onorari al fine di informare la comunita’ dei rischi a cui vanno incontro in questa stagione. In questo senso, la tempestiva informazione a Roma, ha consetito l’immediato invio in Mississipi di aiuti umanitari subito dopo l’uragano Katrina, e questo e’ stato riconosciuto ufficialmente dal Parlamento del Mississipi nei confronti del governo italiano.”

Console, che fara’ ora?
“Bella domanda…Rientro a Roma al Mae, mi sara’ assegnato un ufficio e ancora per due anni lavorero’ prima di andare in pensione”.

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LE ONORIFICENZE che saranno consegnate dal Console Colognato nel corso della festa della repubblica a Miami

Dott. David M. GRATTA
Laureato in Legge e Scienze Politiche, ha esercitato la propria attivita’ di consulenza nel campo dell’industria petrolchimica e degli investimenti immobiliari.Grande sostenitore e promotore della cultura e della lingua italiana e’ riuscito a a far approvare una legge che include la lingua italiana nel curriculum delle scuole pubbliche del Mississippi
Cavaliere O.S.S.I.
Motivazione
L’instancabile attivita’ di David Gratta ha senza dubbio dato prestigio alla lingua e alla cultura italiana. Grazie alla sua opera l’Italiano non solo e’ stato incluso nei curricula di tutte le classi nelle scuole pubbliche dello Stato del Mississippi, ma gli insegnanti hanno potuto ottenere la certificazione riconosciuta a livello statale per poter insegnare la nostra lingua. Il programma di italiano e cultura italiana creato nello stato del Mississippi e’ stato approvato da una legge che non ha precedenti negli Stati Uniti. Il Dr. Gratta inoltre, in qualita’ di nostro Corrispondente Consolare, in occasione dei tragici eventi causati nel 2005 dall’uragano Katrina, non solo si e’ attivamente adoperato nella logistica delle operazioni, ma e’ riuscito ad ottenere per il nostro intervento a favore delle vittime, un pubblico ed alto riconoscimento dallo Stato del Mississippi, aumentando cosi’ il favore ed il prestigio del nostro paese.

Dott. James GUTTUSO
Dopo il conseguimento della laurea in chirurgia dentistica presso l’Universita’ di Buffalo, N.Y. e la specializzazione ottenuta alla Scuola Superiore di Dentistica dell’Indiana University, ha esercitato con successo la professione appaiata all’insegnamento presso prestigiose universita’ ed istituti di ricerca..
Cavaliere O.S.S.I.
Motivazione

Durante la sua intensa carriera in veste sia di medico professionista che di docente universitario il Dr. Guttuso ha sempre dedicato ampio spazio alle attivita’ filantropiche e alla personale e fattiva contribuzione per la diffusione della lingua e della cultura italiana. Dal 1986 e’ Socio dei Pointers, un’organizzazione dedicata alla ricerca e conservazione del nostro patrimonio culturale, e dal 1987 socio del “Circolo” , Cultural Society of the Palm Beaches, della quale e’ dal 2003 il Presidente. Durante il corso degli ultimi vent’anni della sua associazione col Circolo, il Dott. Guttuso si e’ fatto promotore della raccolta di fondi a favore dei programmi di Italiano alla Atlantic Florida University.

Mimma TIBALDEO
Diplomata in tecnologia medica, si e’ sempre dedicata all’insegnamento dell’Italiano sia con lezioni private che tenendo corsi per adulti al Miami Dade County College. Chairperson per il comitato di Asti-Miami Dade County Sister Cities International.
Cavaliere O.S.S.I.

Motivazione

Promotrice e realizzatrice del gemellaggio fra Asti e la Contea di Miami-Dade si e’ impegnata per piu’ di un ventennio per assicurare la presenza annuale degli Sbandieratori di Asti al Festival del Rinascimento, che si tiene a Miami, adoperandosi nella raccolta dei fondi necessari per finanziare l’impresa ed offrendo la propria collaborazione per l’oragnizzazione e la realizzazione del progetto.
Ha promosso con instacabile entusiasmo nel corso di svariati anni lo scambio intercultrale di studenti e procurato borse di studio per assicurare la diffusione e lo sviluppo della lingua e della cultura del nostro Paese nelle scuole pubbliche americane. Si e’ sempre impegnata nella raccolta di fondi per finanziare progetti con fini culturali, come per esempio l’installazione di un’opera di uno scultore astigiano nel piazzale di un ufficio governativo di Miami

Dott.ssa Myriam RUTHENBERG
Dopo il conseguimento della laurea in presso l’Universita’ di Antwerp, Belgio, Facolta’ di Traduttori ed Interpreti, ha proseguito gli studi presso l’Universita’ degli Studi a Milano, l’Universita’ degli Studi di Urbino, la State University Ghent del Belgio, ha ottenuto un Master in Italiano presso U.C.L.A. ed un Ph.D. in Italiano presso l’ Universtita’ di New York.
Cavaliere O.S.S.I.
Motivazione

Durante un’intensa carriera svolta nell’arco di quasi tre decadi, dedicata con passione e profonda conoscenza personale all’insegnamento dell’Italiano, la Dottoressa Ruthenberg ha creato il programma di studi italiani presso la Florida Atlantic University di Boca Raton, Florida. Annoveriamo tra le sue molteplici pubblicazioni letterarie, una raccolta del 2005 di saggi critici sullo scrittore napoletano Erri De Luca che ha introdotto al pubblico nordamericano nel maggio del 2000, presso il Consolato Generale di Chicago. Vincitrice di numerosi premi e pubblici riconoscimenti, la Dr. Ruthernberg continua con grande successo anche la sua opera di traduttrice e riscrittrice di testi medievali, rinascimentali e biblici nella letteratura italiana conatemporanea.

Dr. Neil EULIANO
Laureato summa con laude ha ottenuto un Master in Business Administration alla University di Sarasota, Florida. Ha dedicato la sua attivita’ professionale operando nel campo dell’istruzione superiore, selezionando personale universitario, docente e non, stabilendo i criteri di ammissione ed i curricula, e implementando accordi con universita’ straniere per scambi culturali.
COMMENDATORE
Motivazione
Dr. Neil R. Euliano si e’ particolarmente distinto nel campo dell’istruzione per le sue eccezionali doti di leader ed educatore, contribuendo tangibilmente allo sviluppo del dipartimento di Lingua Italiana della University of Central Florida. La creazione di una Endowed University Professorship in Italianistica , che faciliterebbe moltissimo il consolidamento dei corsi ed eleverebbe la qualita’ dei programmi offerti ha reso necessaria una raccolta di fondi, diretta principalmente alla comunita’ italiana nella zona di Orlando, residenza di numerosi italo-americani desiderosi di impegnarsi economicamente per lo sviluppo della lingua e cultura italiana. Il dott. Euliano si e’ distinto per il suo generoso contributo e per la sua opera nell’attivare altri enti per raggiungere lo scopo prefisso.

www.lagenteditalia.com

 

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EmiNews 2007

 

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