3442 Le dichiarazioni di Claudio Micheloni a “l’Italiano alla radio”

20070703 15:32:00 redazione-IT

Da "L’Italiano" del 3 luglio 2007
Il senatore dell’Ulivo esprime la sua libera opinione

ROMA – Qui di seguito la trascrizione delle dichiarazioni del Presidente del Comitato del Senato per gli italiani nel mondo a “L’Italiano alla radio” sabato scorso: Io la vedo così sul Comitato per gli italiani nel mondo, sulle promesse del Viceministro Danieli, sulla rete consolare e sulla legge elettorale per la circoscrizione estero

IL COMITATO

Non voglio essere considerato espressione di una parte politica, ma come espressione degli italiani all’estero. Il Comitato non è la soluzione-miracolo; è uno strumento senza poteri e mezzi sufficienti per affrontare i problemi. E’ un primo passo, ma continueremo a batterci per una Commissione, che avrebbe sia poteri che mezzi. Sarebbe andata bene anche la Bicamerale proposta da Tremaglia. Il problema è il tempo per fare approvare una legge ed insediarla. E tempo non possiamo perderne più.

LE PROMESSE DEL VICEMINISTRO

Col Viceministro Danieli ho un rapporto molto diretto. Spesso e volentieri gli dico: “Viceministro, è inutile che esprimi dei desideri”. Perchè lui lo fa in buona fede. S’impegna e tenta di mantenere le cose che promette perchè comunque lui conosce i nostri problemi. Però è vero che nella situazione attuale non stiamo portando i risultati che ci aspettiamo. Dunque, in questo senso, con il Viceministro ho un rapporto dialettico e una delle prime cose che farà il Comitato sarà di chiamarlo in audizione per chiedere al Governo di presentare finalmente il suo progetto di riforma della rete consolare perchè – anche se io sono della maggioranza e sostengo questo Governo – non posso accettare che dopo 15-16 mesi, che siamo qui in Parlamento, non abbiamo ancora il progetto di riforma che propone il Governo. Questo per me è inaccertabile. Una parte delle critiche che voi de “L’Italiano” fate a Danieli posso condividerle, ma ridimensionando sul fatto che non fa demagogia chi dice cose così. Dice cose a cui lui crede e s’impegna poi per ottenerle. Purtroppo nella situazione attuale non ci si riesce sempre. Questo è il problema.

LA RETE CONSOLARE

La somma che il bilancio della Stato assegna alla rete consolare è del tutto insufficiente. Noi parlamentari eletti all’estero del centrosinistra abbiamo espresso le nostre preoccupazioni nei confronti del Governo già in riferimento al Dpef, che sto aspettando di vedere. Preoccupazioni e richieste di intervenire con finanziamenti sui servizi consolari. Però voglio anche precisare che sono convinto che i problemi della rete consolare siano dovuti anche all’organizzazione del Ministero degli Affari Esteri, anche dovuti ad una burocrazia che non si rende conto di essere superata da decenni. Dobbiamo intervenire su una riforma profonda del sistema dei servizi consolari. Non è solo un problema di soldi e di risorse. Se affrontiamo solo il problema delle risorse, secondo me non risolviamo il problema della rete consolare. Più finanziamenti, più risorse, ma riforma e semplificazione dell’amministrazione.

LA LEGGE ELETTORALE

Occorre una riforma della legge elettorale per il voto all’estero, che è stata utilizzata una sola volta e ha messo in evidenza dei problemi. Bisogna risolvere una volta per tutti il problema dell’anagrafe e dei dati discordanti Aire e anagrafe consolare. Problema che non si risolve solo con i contrattisti, ma anche con una scelta giuridica. Secondo me va data una volta per tutte la competenza della potestà del diritto di voto (attivo e passivo) al Ministero degli esteri togliendolo al Ministero degli Interni. La doppia competenza (Ministero degli interni e Ministero degli esteri) non semplifica certo la gestione dei dati e non dà più garanzie. Bisogna risolvere il problema delle modalità di voto. E’ chiaro che bisogna continuare con il voto per corrispondenza, ma servono misure per migliorare la distribuzione e la raccolta del voto. Per quanto riguarda lo spoglio, non possiamo immaginare di rivivere la demenza che abbiamo vissuto a Castelnuovo di Porto dove si è svolto lo spoglio in condizioni inumane e di totale disorganizzazione. Lì era evidente la sottovalutazione della situazione da parte dell’Amministrazione italiana. C’è da chiedersi se è giusto fare lo spoglio in Italia oppure centralizzare lo spoglio nelle Ambasciate. Non so. Sto riflettendo ad alta voce. Dobbiamo valutare con una certa urgenza perchè, nella riforma della legge elettorale, che comunque si dovrà fare in Italia (c’è il referendum che spinge e anche il Presidente della Repubblica ha detto con chiarezza che va riformata), dobbiamo essere pronti ad intervenire sulla nostra legge per la circoscrizione estero.

(L’Italiano/Eminotizie)

 

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EmiNews 2007

 

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