3861 ANGELI (AN) SCRIVE A VELTRONI: NOI ITALIANI ALL'ESTERO ERAVAMO DIVERSI

20071107 20:06:00 redazione-IT

Gentilissimo Sindaco Veltroni,
sono davvero amareggiato e dispiaciuto di quanto ho potuto ascoltare ieri sera durante il Suo intervento alla trasmissione Ballarò
Fortunatamente, questa trasmissione arriva in chiaro anche in Sud America, ed il caso ha voluto che nonostante gli impegni nel mio collegio, peraltro molto vasto, mi trovassi a casa a godere un po’ di relax “televisivo” e mi sentissi direttamente chiamato in ballo.
Il mio arrivo in terra straniera ormai 57 anni fa, non fu affatto facile.

Ricordo ancora con estrema chiarezza nella mia mente, le visite mediche, le domande postemi sul perché andavo lì, sul cosa volessi fare, la presentazione dell’atto di richiamo, la validità effettiva di un contratto di lavoro appena la nave fosse approdata, e la richiesta dei certificati penali e di salute, tutto sotto il massimo rigore delle autorità Argentine a Roma.
Allo stesso modo, anzi se possibile con più forza, ricordo soprattutto gli sguardi di chi non conoscendomi ancora potesse pensare che avevo “cattive” intenzioni, sguardi che arrivato lì mi hanno segnato e fatto pensare per lungo tempo.
Tuttavia non li ho ricambiati a queste persone, che, al contrario di noi Italiani in terra d’America, per riprendere il Suo esempio, hanno dato scempio vivendo furtivamente in Italia e addirittura turbando serene vite familiari.
Noi, non ci siamo mai distinti per vagabondaggio, sfruttamento dei minori, furti, vendette trasversali, elemosine, e quanto altro, NOI ABBIAMO SEMPRE ONESTAMENTE LAVORATO, dissociandoci da quel fenomeno che è la mafia e che per un caso fortuito in quegli anni prendeva piede in tutto il mondo.

Non sono a difendere i miei colori politici, oltretutto a Lei avversi, ma sono a difendere gli ITALIANI ALL’ESTERO, TUTTI, INDISTINTAMENTE DAL CREDO POLITICO.
Ho sempre saputo della Sua passione per gli USA, beh, caro Sindaco, stavolta mi sa che ha perso punti proprio tra gli Italo-Americani, oltre che tra gli Italiani d’Italia, che si sono sentiti un tutto uno con Al Capone.
La sola cosa che al momento mi viene in mente poter rispondere a tutti coloro che pensano in maniera negativa degli Italiani all’Estero e di quelli ivi eletti, in particolar modo di me e del mio operato, è di visitare il link a me dedicato dal sito della Camera dei Deputati, come quelli dei miei colleghi, così da poter effettivamente constatare quantità e qualità del nostro lavoro, e per gli Italiani d’Italia e per gli Italiani residenti lontano dalla madre patria.
Con l’auspicio che questa sia una delle ultime volte che mi trovo a dover giustificare noi “emigrati/immigrati”, davanti a chi fa di tutta un’erba un fascio, porgo i miei migliori saluti ed auguri di buon lavoro.
Cordialmente,

On. Giuseppe Angeli

 

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EmiNews 2007

 

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