8444 Appena terminato il Progetto Carers Adelaide gli allievi trovano lavoro.

 
20101231 18:08:00 redazione-IT

E’ questo il risultato di una intensa e qualificata attività formativa prevista dal Progetto Cerers finanziato dal ministero italiano del lavoro e realizzato da Filef e Istituto Fernando Santi con la collaborazione di Filef Australia, Coasit del Sud Australia e Tafe.

Al seminario finale ha portato, il saluto del consolato la d.sssa Orietta Borgia che ha auspicato si dia continuità ad un progetto fortemente condiviso dal consolato e dalla nostra comunità.

Frank Barbaro, segretario Filef di Adelaide, ha fatto presente come gli anziani italiani o di origine italiana, secondo previsioni recenti, raddoppierannp raggiungendo la cifra di 23.000 circa nei prossimi dieci anni.
Gli allievi del corso hanno mostrato una forte motivazione professionale ed umana a lavorare con gli anziani, in residenzialità ed al domicilio esprimendo in una indagine anonima di customer sactifacion l’apprezzamento per la formazione ricevuta, in specie per le esperienze di tirocinio pratico.

Rino Giuliani vicepresidente dell’Istituto Fernando Santi ha osservato come ogni paese ha i suoi modi peculiari per predisporre e organizzare servizi per gli anziani. In Italia l’assistenza domiciliare in questi anni da parte delle famiglie appare essere particolarmente apprezzata rispetto a quella in case di riposo. In Italia oggi circa un milione di famiglie ha una persona anziana curata da un assistente familiare. Il fenomeno è la conseguenza della inadeguatezza dell’offerta di servizi a fronte di una domanda crescente. Il lavoro di cura delle assistenti familiari in Italia sta diventando una componente costitutiva del welfare assistenziale e come tale va integrato nelle attività delle rete dei servizi sociale e sanitari.

Vincenzo Papandrea presidente del Comites di Adelaide ha osservato come il corso professionale Carers sia stato molto importante per la comunità italiana di Adelaide non solo dal punto di vista strettamente legato all’occupazione, ma anche per il fatto di essersi occupato dei bisogni linguistico-culturali della terza età. Grande merito per la buona riuscita del corso va alla professionalità della Filef, dell’Istituto Fernando Santi, del TAFE e del Coasit.
Bisogna continuare a difendere le conquiste raggiunte e riorganizzarsi per creare rapporti nuovi con le istituzioni italiane . Occorre formare formatori in loco in modo dare maggiore concretezza al bisogno di continuità.

Daniela Costa componente del CGIE ha evidenziato come un aspetto fondamentale del progetto Carers sia stato quello dell’ approfondimento linguistico e culturale.
Non sorprende che, come rilevato da molti studi e rapporti, che persone anziane di diverse lingue e culture si ritrovano a vivere la vecchiaia in stato di maggiore vulnerabilità.
Allo stress fisico causato da malattie croniche come il diabete, artrite e malattie cardiovascolari si aggiungono nuovi stress emotivi legati al progressivo isolamento sociale ed affettivo e all’accumularsi di nuove perdite come la perdita di persone care e di supporto sociale, di sicurezza finanziaria e della capacità di comunicare in inglese.
Francesco Berrettini – Vice presidente Nazionale della Filef concludendo i lavori ha voluto sottolineare il fatto che con il progetto Carers è la prima volta che un progetto mirato ad incrementare occupazione all’estero si rivolga al soddisfacimento delle necessità di anziani connazionali. Con una attenzione alla necessaria mediazione culturale. Berrrettini ha anche aggiunto che occorre un maggior coordinamento fra Ministero degli esteri e Ministero del Lavoro per favorire anche nei prossimi anni una formazione di giovani che si occupino degli anziani non autosufficienti. Occorre –ha concluso Berrettini- una programmazione di tali attività che devono essere ricorrenti e non solo occasionali.

 

 
 
 

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