8480 Fedi (PD): Il dovere di ristabilire un rapporto di fiducia con tutti i cittadini

 
20110214 22:01:00 redazione-IT

Viviamo un momento difficile. Siamo in una falsa ripresa economica, in una sorte di illusione, in cui tutti i mali che ci avevano portato alla crisi finanziaria ed economica sono stati enunciati ma certamente non affrontati, in cui molti problemi irrisolti condannano generazioni di donne e uomini alla precarietà sociale ed economica, alla disoccupazione, ad una sorta di rinuncia preventiva alle aspirazioni che hanno invece caratterizzato le generazioni passate.

Le opportunità cominciano a scarseggiare, anche per i migliori, anche per le eccellenze, anche in Paesi come l’Australia. In questa condizione “bloccata”, le classi politiche e dirigenti di tanti Paesi – in Italia come in Australia – non trovano il coraggio per i cambiamenti reali. Non trovano il coraggio per cambiare ciò che già oggi potremmo modificare. Sull’impatto ambientale delle nostre scelte, sui consumi, sul modello di società che abbiamo costruito e che sta attraversando una crisi profonda. Nel frattempo nel mondo abbiamo disperso ingenti risorse per mettere al “sicuro” un sistema economico che fa acqua da tutte le parti.

Non abbiamo fatto abbastanza per le classi sociali più deboli – in Italia meno che in Australia – non abbiamo costruito una rete di riforme per incoraggiare e proteggere gli investimenti produttivi e stiamo abbandonando i percorsi di innovazione, tagliando risorse a scuola, università, formazione e ricerca, e riducendo l’impegno sulle energie rinnovabili. In Italia il Governo pensa anche all’avventura nucleare!

Davanti a queste sfide l’Italia di oggi ha alla guida un Presidente del Consiglio, un Governo ed una maggioranza che si preoccupano unicamente di trasformare i vizi privati di un “uomo” nelle pubbliche virtù del Presidente del Consiglio: anche quando vizi e virtùcoincidono con dei “reati”. Ed ogni giorno dai vertici del Governo e dei partiti di maggioranza arrivano accuse ed attacchi a tutti gli altri organi e poteri dello Stato. Difendersi nei processi, come ogni altro cittadino, anzichè ogni giorno trasformare l’azione di Governo e maggioranza in un “processo” al Paese ed alle sue istituzioni. Se oggi prevalesse l’interesse nazionale avremmo le dimissioni di Berlusconi e una nuova guida dell’attuale maggioranza in un momento in cui abbiamo bisogno di una forte azione di Governo e di una azione bipartisan per le riforme.

In questo contesto gli italiani all’estero vivono la peggiore esperienza nei rapporti con il Paesedi origine. Il Governo è riuscito a portare il livello qualitativo dei rapporti con gli italiani all’estero ai minimi storici. Nessuna riforma in quasi tre anni di Governo. Gli italiani all’estero esclusi dall’esonero ICI sulla prima casa.

I residenti all’estero esclusi dai contributi per la ricostruzione in Abruzzo.

Le proposte di riforma della cittadinanza, tra cui il superamento della discriminazione nei confronti delle donne e la possibilità del riacquisto della cittadinanza italiana, sono ferme grazie al “no” della maggioranza. È stata messa in campo una pessima proposta di riforma degli organismi di rappresentanza che ha portato unicamente al mancato rinnovo democratico degli stessi, al perpetuarsi di una logica di scontro istituzionale con il Ministero degli affari esteri e con la rete consolare, ad allontanare la possibilità di una vera modifica di Com.It.Es. e CGIE.

Una rete diplomatico-consolare ridotta ai minimi termini, con tagli di risorse e personale, ridimensionamenti e chiusure di sedi in tutto il mondo.

In tre leggi finanziarie o di stabilità il Governo Berlusconi ha ridotto tutti gli stanziamenti relativi ai capitoli di bilancio per gli italiani all’estero. Il livello degli investimenti è tornato indietro di cinque anni. E nei nostri consolati, in tutto il mondo, anche in Australia, le liste di attesa per il rinnovo di un passaporto, per un nuovo passaporto, per la cittadinanza, crescono a dismisura. Per una pratica di cittadinanza, appuntamento a 13 mesi! Governo e maggioranza che oggi rimettono in discussione anche un provvedimento bipartisan sulle prerogative sindacali del personale a contratto della rete consolare: la partecipazione sindacale, quindi il diritto di poter esprimere una propria rappresentanza sindacale, non è materia contrattuale, che attenga quindi alle condizioni generali di impiego ed alle norme contrattuali, ma un principio, sancito dalla Costituzione, rispetto al quale il diritto di ogni lavoratore deve essere garantito. Si tratta quindi di una questione “politica” che richiede una soluzione normativa e non contrattuale. Eppure oggi l’orientamento della maggioranza è tornare indietro anche su questo provvedimento.

Infine, a completamento di questo quadro assolutamente drammatico, abbiamo anche un sistema pensionistico e di sicurezza sociale che è sempre più confuso. In attesa dei problemi che si verificheranno quando il nuovo istituto di credito – Citibank – assumerà la responsabilità per il pagamento all’estero, il sistema non è ancora riuscito ad affrontare in tempi celeri l’emissione di nuovi pagamenti per coloro i quali non hanno inviato l’esistenza in vita, con i noti problemi agli sportelli della Western Union. L’accredito su conto corrente non è ancora stato perfezionato e tutti sperano che con il passaggio di responsabilità alla Citibank il sistema non accumuli ulteriori ritardi ed imperfezioni. Per non parlare degli indebiti e dei ritardi nella verifica annuale dei redditi: auspicata e chiesta da tutti ed ancora inapplicata dall’INPS. Governo e maggioranza hanno oggi delle responsabilità precise rispetto a questo quadro drammatico. Ma la responsabilità più pesante è di non aver saputo e voluto costruire un quadro di riforme. Nell’anno dell’Unità d’Italia – invece di fomentare l’antipolitica e la sfiducia verso le istituzioni – richiamiamo Governo e maggioranza al dovere di ristabilire un rapporto di fiducia con tutti cittadini, anche con i residenti all’estero.

On. Marco Fedi

On. Marco Fedi
Camera dei Deputati
Piazza San Claudio 166 00187 Roma

 

 
 
 

Views: 1

AIUTACI AD INFORMARE I CITTADINI EMIGRATI E IMMIGRATI