8663 Davanti all'Italia: 150 morti in mare in viaggio con mare forza 4

 
20110406 14:08:00 redazione-IT

Di nuovo, un naufragio. Stavolta con numeri paurosi: c’è il rischio che stanotte in mare siano finite 150 vite umane. I soccorsi, a 39 miglia da Lampedusa, sono ancora in corso in questo momento. Ma finora sono solo 48 le persone tratte in salvo, il barcone trasportava 200 persone. Gli scampati sono arrivati da pochi minuti al porto di Lampedusa. Tra di loro c’è anche una donna incinta in avanzato stato di gravidanza. "Sono tutti stremati e senza un filo di voce", ha raccontato il responsabile della Croce rossa sull’isola.

L’imbarcazione è con tutta probabilità salpata dalla Libia. La richiesta di aiuto è arrivata in nottata a Malta, che ha allertato la Capitaneria di Porto di Roma, aggiungendo di non poter intervenire. La barca in difficoltà si trovava nella zona Sar (ricerca e soccorso) di competenza della Valletta, che però ha detto di non poter intervenire. Sono quindi partite due motovedetete della Guardia Costiera da Lampedusa, arrivate sul posto alle quattro di stamattina. La scena che si è presentata ai marinai è stata devastante: il barcone era in una situazione di estremo pericolo.

Il mare forza 4, le persone a bordo terrorizzate. Sono iniziate le operazioni di trasbordo ma è successo quanto era prevedibile: la barca si è ribaltata con tutto il suo carico umano. Centocinquanta persone in mare, che intanto diventava sempre più agitato, raggiungendo forza 6. Le operazioni di recupero delle persone sono ancora in corso. Malta in mattinata ha inviato un elicottero, si sono aggiunte anche un’altra motovedetta italiana, un elicottero militare e un peschereccio della flotta di Mazara del Vallo è stato dirottato sulla zona. Per il momento sono stati avvistati venti cadaveri. E’ ivviamente scarsissima la speranza di trovare qualcuno ancora in vita. La temperatura del mare è freddissima.

Una ennesima tragedia nel Canale di Sicilia. Mentre il governo italiano proprio ieri è sbarcato in Italia con in tasca un accordo firmato per "chiudere il rubinetto", secondo il lessico del miistro dell’Interno Roberto Maroni e del ministro delle Rfiorme Umberto Bossi, le due teste pensanti della Lega.

L’accordo firmato a Tunisi non è certamente quello che l’Italia sperava di portare a casa. Ma oltre a una "più intensa cooperazione tra i due paesi", come ha detto ieri sera Maroni – che solo oggi renderà noti i particolari dell’accordo – il documento prevede anche i rimpatri. Sarebbero stati presi accordi perché chi arriverà d’ora in poi dalla Tunisia sia sottoposto a procedure semplificate per il rimpatrio: basterà cioè l’ok dell’autorità consolare che riconoscerà l’emigrante come tunisino. E questi dovrà fare ritorno in patria. Tuttavia, secondo indiscrezioni, ci sarebbe un preciso accordo anche sul numero delle persone da rimandare in Tunisia: 800.

http://www.ilmanifesto.it/archivi/fuoripagina/anno/2011/mese/04/articolo/4407/

 

 
 
 

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