8661 RIFLESSIONI SUL NUOVO ORDINE DEL SACCHEGGIO INTERNAZIONALE

 
20110404 19:29:00 redazione-IT

[b]Luis Britto García[/b]
traduzione http://www.vocidallastrada.com/

1- Quindi sia l’ONU, sia il Consiglio della Sicurezza, così la NATO, sia il trattato internazionale, sia il Tribunale dell’Aja, sono alibi affinchè i potenti saccheggino i deboli. Succede allora che tanto la libertà d’espressione, tanto il Nobel per la Pace, tanto la cultura funzionano come pretesti per uccidere in nome dell’umanitarismo, chiamare aggressore chi si difende e bombardare le vittime per salvarle. Succede che il capitalismo vive derubando i suoi stessi popoli con la frode finanziaria e quelli della periferia con le armi. Oltre a ripetere mille volte in più quello che tutto il mondo sa, cosa fare?

2- Se non puoi batterli, unisciti a loro, recita il catechismo del sicario. Un repertorio di esempi sconsigliano questo connubio. Marcos Perez Jimenez, che ha servito la polizia degli USA, finì estradato da loro in un carcere in Venezuela. Manuel Noriega, che apparentemente un tempo fu collaboratore della DEA, è passato ad occupare la cella di un detenuto che per l’accusa che gli fece, si prese una condanna a vita. Alberto Fujimori, che ha annegato il Perù in un mare di sangue, languisce nella stessa cella dove prima aveva inviato Abimael Guzman. I talebani, creati, equipaggiati, finanziati e addestrati contro i sovietici dalla CIA, sono adesso combattuti nella Guerra Santa della stessa CIA. Saddam Hussein, che ha portato l’Iraq ad una guerra contro l’Iran, guerra che conveniva solo agli statunitensi, finì giustiziato dal governo fantoccio degli USA. Così il diavolo paga chi lo serve.

3
Se non puoi unirti a loro, obbedisci loro, scrivi il breviario del servile. Un’ altra serie di esperienze sfortunate segnano questo cammino. Togliere al popolo per dare allo straniero, indigna il primo e rende disgraziato il forestiero. Il re Idris della Libia ha venduto il suo paese ed è stato sconfitto da una rivolta nazionalista. El Shah Palevi in Iran ha regalato il suo paese ed è stato deposto da un’altra rivolta nazionalista. Le monarchie saudite hanno dovuto cedere il loro territorio alle basi militari straniere e regalare il petrolio a prezzi intorno agli 8 dollari al barile. Carlos Andrés Pérez ha consegnato la sovranità al FMI e dopo una ribellione popolare su scala nazionale è stato giudicato e deposto. Mubarak, pedina degli interessi degli USA, è caduto senza che questi muovessero un dito per salvarlo. Così paga solo popolo che serve al diavolo.
4.
Se non puoi obbedire loro, entra nelle loro grazie, suggerisce l’esperto in relazioni pubbliche. Mai sforzi furono più inutili che quelli di essere simpatico al proprio carnefice. Gli USA senza previa dichiarazione di guerra contro la Libia le ha distrutto unità navali e sistemi radar ed ha bombardato Tripoli e Bengasi uccidendo circa un centinaio di persone, tra loro una figlia di Gheddafi. Invece di condannare gli statunitensi il consiglio di Sicurezza ha condannato a Gheddafi, e questo sotto protesta ha pagato l’indennizzo per più di due mila milioni di dollari per i danni della presunta partecipazione nell’attacco di aereo da parte dei libici. Diverse concessioni gli hanno permesso di ristabilire nel 1999 relazioni diplomatiche con Londra, ottenere la revoca delle restrizioni commerciali imposte dall’UE e nel 2003 gli furono revocate le sanzioni ONU. Gheddafi inoltre si è disarmato consegnando cinque missili a lungo raggio e centinaia a medio raggio. Da allora lo visitano frequentemente Tony Blair, Schroeder, Jacques Chirac e Berlusconi, a chi ha finanziato la campagna elettorale,e fu ricevuto trionfalmente dal presidente della Commissione europea Romano Prodi, Aznar e il re Juan Carlos di Borbone ed il primo ministro Zapatero e Sarkozy, che ha anche finanziato la candidatura: tutti quelli che dopo hanno fatto squadra per bombardarlo e confiscargli i conti all’estero.

(Gheddafi) Aveva ringraziato quei festeggiamenti con costosi acquisti in armi e aprendo il petrolio libico alle associazioni strategiche come l’inglese BP, la spagnola Repsol, l’italiana ENI e la statunitense Conoco Philips, Exxon Mobil e Chevron Texaco. Casomai tanti sforzi per placare i saccheggiatori non fossero sufficienti, istituì l’Autorità di Investimenti Libica per investire circa 70.000 milioni di dollari in Europa, e nonostante avesse un debito pubblico insignificante di 5000 milioni di dollari, meno dello 0,5% delle riserve internazionali, accettò un Pacchetto del FMI in virtù del quale ritirò le sovvenzioni a sei beni di consumo di base e privatizzò numerose aziende pubbliche, lasciando un saldo di disoccupati che forse ingrosseranno le manifestazioni della fazione opposta che servono come pretesto per la criminale invasione in atto. L’oligarchia con la quale cercherai di collaborare sarà quella che ti venderà. Il FMI, al quale lascerai fluire la tua economia, ti rovinerà. Il Trattato che accetterai come sovracostituzionale ti farà perdere il potere. L’organismo internazionale di cui accetterai l’intervento sarà quello che ti invaderà. Il giudice straniero a cui hai consegnato la sovranità sarà quello che ti condannerà. L’arbitro straniero a cui cederai la decisione sui contratti di interesse pubblico sarà quello che ti pignorerà. La transnazionale che avrai esonerato dal pagare tasse finanzierà gli aerei che ti bombarderanno.La differenza etnica o regionale che inciti sarà quella che ti dividerà. L’azienda mista alla quale consegnerai il controllo della tua industria sarà quella che paralizzerà il tuo sistema informatico e ti saboterà. Chi consegna al nemico la chiave del suo pacemaker garantisce l’attacco cardiaco.
5
Se non puoi saccheggiare, diventa un occhio. Con astuzia commovente, la Russia e la Cina, hanno omesso di votare contro nel Consiglio di Sicurezza il piano degli USA di saccheggiare il petrolio del mondo servendosi dell’associazione dei sicari della NATO. La Lega Araba e l’Unione Africana, club delle prossime vittime, sono state ambigue. Secondo quanto rivela la “Strategia della Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti d’America" formulata da George W. Bush a Washington il 17 novembre 2002, e piani come il Nuovo Secolo Americano, gli statunitensi non sono disposti a cedere un millimetro nella loro corsa per confiscare violentemente le risorse del mondo e liquidare i restanti paesi negando loro tali risorse. La sua guerra nel Giappone è iniziata quando, per distruggerlo come potenza, impose un blocco energetico. E’ illusorio pensare che il leone rispetterà le proposte offerte da chi non ha saputo opporsi. Se l’energia viene confiscata è prima di tutto per annegare la Cina, la grande rivale dell’egemonia statunitense. Dopo la Cina seguirà la Russia, una buona parte delle cui riserve sono rimaste nei paesi separati della vecchia Unione Sovietica. In fin dei conti, l’UE e il Giappone toccheranno il fondo della servitù per gocce di energia fossile. Sono iniziate quattro guerre seguendo questo piano: quella dell’Iraq, Afghanistan, Libia e Bahrein. E’ cominciato il conflitto planetario per garantire il monopolio dell’energia fossile per meno del 5% della popolazione globale. Il resto delle potenze dovranno opporsi o sparire. Chi ha lasciato fare, morirà senza poter fare nulla. Rinviare il confronto peggiorerà solo la situazione.
6
Se non è possibile unirti e obbedire a loro né entrare nelle loro grazie, né fare la vista grossa, resisti. Il 5% della popolazione del globo nella peggior crisi economica della Storia può condannare a morte il restante 95% solo contando sulla disunità, il disorientamento o l’autoinganno di esso.
Quali condizioni in comune hanno i popoli che fino ad ora hanno resistito con successo alle invasioni imperiali?
In primo luogo hanno affermato e difeso la loro specificità culturale.
In secondo luogo, hanno evitato che differenze etniche o culturali li dividessero.
In terzo luogo, hanno assunto pienamente e senza mezzi termini un progetto alternativo a quello del capitalismo.
In quarto luogo, sono riusciti a consolidare le basi popolari intorno a questo progetto.
In quinto luogo, hanno addestrato e armato le basi per la difesa dello stesso. In sesto luogo, non hanno mai ceduto la sovranità né posizioni per compiacere le transnazionali, mass media né organismi internazionali.
In settimo luogo, hanno consolidato alleanze bilaterali, regionali, continentali o mondiali con paesi o blocchi che presentano affinità ideologiche, economiche o di situazione periferiche del mondo.
La minaccia di tutti i blocchi e i bombardamenti del mondo non ce la possono fare contro un popolo ideologizzato, orgoglioso della sua cultura, permeato di un progetto sociale politico e armato. Non ci sono riusciti col Vietnam e con Cuba. Tuttavia si impegnano invano contro la resistenza in Iraq, Pakistan e Afghanistan. Si sceglie come bersaglio la minima Libia e non il popolato Iran.
Sono lezioni di cui forse approfitteranno i prossimi nella lista: tutti gli abitanti del pianeta.

http://luisbrittogarcia.blogspot.com/

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Datos personales

luis britto garcía
[i]Luis Britto García. Caracas, 1940. Narrador, ensayista, dramaturgo, dibujante, explorador submarino, autor de más de 60 títulos. En narrativa destacan Rajatabla (Premio Casa de las Américas 1970) Abrapalabra, (Premio Casa de las Américas 1969) Los fugitivos, Vela de armas, La orgía imaginaria, Pirata, Andanada y Arca. En teatro, La misa del Esclavo (Premio Latinoamericano de Dramaturgia Andrés Bello 1980) El Tirano Aguirre (Premio Municipal de Teatro1975) Venezuela Tuya (Premio de Teatro Juana Sujo en 1971) y La Opera Salsa, con música de Cheo Reyes. Con Me río del mundo obtuvo el Premio de Literatura Humorística Pedro León Zapata. Como ensayista publica La máscara del poder en 1989 y El Imperio contracultural: del Rock a la postmodernidad, en 1990, Elogio del panfleto y de los géneros malditos en el 2000; Investigación de unos medios por encima de toda sospecha (Premio Ezequiel Martínez Estrada 2005), Demonios del Mar: Corsarios y piratas en Venezuela 1528-1727, ganadora del Premio Municipal mención Ensayo 1999. En 2002 recibe el Premio Nacional de Literatura, y en 2010 el Premio Alba Cultural en la mención Letras. [/i]

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Testo Originale

REFLEXIONES SOBRE EL NUEVO ORDEN DEL SAQUEO INTERNACIONAL
1
Resulta entonces que tanta ONU, tanto Consejo de Seguridad, tanta OTAN, tanto tratado internacional, tanto Tribunal de la Haya, son coartadas para que los poderosos saqueen a los débiles. Sucede pues que tanta libertad de expresión, tanto Nobel de la Paz, tanta cultura funcionan como pretextos para matar en nombre del humanismo, llamar agresor a quien se defiende y bombardear a las víctimas para salvarlas. Acontece que el capitalismo vive robando a sus propios pueblos con el fraude financiero y a los de la periferia con el pillaje armado. Aparte de repetir una y mil veces más lo que todo el mundo sabe ¿qué hacer?
2
Si no puedes vencerlos, úneteles, reza el catecismo del sicario. Un repertorio de ejemplos desaconseja este connubio. Marcos Pérez Jiménez, quien sirvió a las políticas de Estados Unidos, terminó extraditado por éstos a un calabozo en Venezuela. Manuel Noriega, quien aparentemente alguna vez colaboró con la DEA, pasó a ocupar el calabozo de un reo que cambió cadena perpetua por acusarlo. Alberto Fujimori, quien ahogó Perú en un mar de sangre, languidece en la misma celda donde antes hundió a Abimael Guzmán. Los talibanes, creados, equipados, financiados y adiestrados contra los soviéticos por la CIA, son ahora inmolados en la Guerra Santa de ésta. Sadam Hussein, quien llevó a Irak a una guerra contra Irán que sólo convenía a los estadounidenses, concluyó ejecutado por el gobierno títere de éstos. Así paga el diablo a quien le sirve.
3
Si no puedes unírteles, obedéceles, dicta el breviario del servil . Otro rosario de experiencias desventuradas marca este sendero. Quitar al pueblo para dar al extranjero indigna al primero y hace desagradecido al fuereño. El rey Idris de Libia vendió su país y fue derrocado por una sublevación nacionalista. El Shah Reza Palevi de Irán lo regaló y fue depuesto por otro alzamiento nacionalista. Las monarquías sauditas debieron ceder su territorio para bases militares extranjeras y regalar su petróleo a precios cercanos a 8 dólares por barril. Carlos Andrés Pérez entregó la soberanía al FMI y tras una rebelión popular a escala nacional fue juzgado y depuesto. Mubarack, peón de los intereses de Estados Unidos, cayó sin que éstos movieran un dedo para salvarlo. Así paga el pueblo a quien sirve al diablo.
4
Si no puedes obedecerlos, congráciate, sugiere el relacionista público. Nunca esfuerzos fueron más perdidos que los de simpatizarle a tu verdugo. Estados Unidos sin previa declaratoria de guerra contra Libia le destruyó unidades navales y sistemas de radares y bombardeó Trípoli y Bengazi asesinando cerca de un centenar de personas, entre ellos una hija de Kadafi. En lugar de condenar a los estadounidenses, el Consejo de Seguridad condenó a Kadafi, y éste bajo protesta pagó indemnización por más de dos mil millones de dólares en daños por supuesta participación en la voladura de un avión por libios, a quienes también entregó a tribunales internacionales. Diversas concesiones le permitieron restablecer en 1999 relaciones diplomáticas con Londres, obtener la revocatoria de restricciones comerciales impuestas por la Unión Europea y en 2003 el levantamiento de las sanciones de la ONU. Kadafi además se desarmó entregando cinco misiles de largo alcance y centenares de alcance medio. Desde entonces lo visitaron efusivamente Tony Blair, Schröeder, Jacques Chirac y Berlusconi, a quien financió la campaña electoral, y lo recibieron triunfalmente el presidente de la Comisión Europea Romano Prodi, Aznar y el rey Juan Carlos de Borbón y el primer ministro Rodríguez Zapatero y Sarkozy, a quien también financió la candidatura: todos los que posteriormente se agavillarían para bombardearlo y confiscarle las cuentas en el exterior. Agradeció estos festejos con costosas compras de armamentos y abriendo el petróleo libio a asociaciones estratégicas con la inglesa BP y la española Repsol y la italiana ENI y las estadounidenses Conoco Phillips, Exxon Mobil y Chevron Texaco. Por si tantos esfuerzos por apaciguar a los saqueadores no fueran suficientes, instruyó a la Autoridad de Inversiones Libia para que invirtiera 70.000 millones de dólares en Europa, y a pesar de tener una insignificante deuda pública de 5.000 millones de dólares, menos del 0,50% de sus reservas internacionales, aceptó un Paquete del FMI en virtud del cual retiró los subsidios a seis bienes de consumo básico y privatizó numerosas empresas públicas, dejando un saldo de desempleados que quizá engrosaron las manifestaciones en su contra que sirven de pretexto para la criminal invasión en curso. La oligarquía con la que intentes colaborar será la que te venderá. El Fondo Monetario al que dejes dirigir tu economía será quien te arruinará. El tratado que aceptes como supraconstitucional te depondrá. El organismo internacional cuya intervención aceptes será el que te intervendrá. El juez extranjero al cual entregues la soberanía de jurisdicción será el que te condenará. El árbitro foráneo al cual cedas la decisión sobre tus contratos de interés público será el que te embargará. La transnacional a la cual exoneres de pagar impuestos financiará con ellos los aviones que te bombardearán. La diferencia étnica o regional que fomentes será la que te dividirá. La empresa mixta a la que entregues el control de tu industria petrolera será la que paralizará tu sistema informático y te saboteará. Quien entrega al enemigo la llave de su marcapasos garantiza el paro cardíaco.
5
Si no puedes saquear, hazte la vista gorda. Con astucia conmovedora, Rusia y China omitieron vetar en el Consejo de Seguridad el plan de Estados Unidos de saquear el petróleo del mundo valiéndose del sicariato de la OTAN. La Liga Árabe y la Unión Africana, clubes de próximas víctimas, han sido ambiguas. Según lo revelan palmariamente la “Estrategia de Seguridad Nacional de Estados Unidos de América”, formulada por George W. Bush en Washington el 17 de noviembre de 2002, y planes como el New American Century, los estadounidenses no están dispuestos a ceder un ápice en su arremetida para confiscar violentamente los recursos del mundo y liquidar a los restantes países negándoselos. Su guerra con Japón comenzó cuando para aniquilarlo como potencia le impuso un bloqueo energético. Ilusorio es pensar que el león respetará las tajadas ofrecidas a quienes no supieron oponérsele. Si se confisca la energía es para primero ahogar a China, la gran competidora de la hegemonía estadounidense. Después de China seguirá Rusia, buena parte de cuyas reservas quedaron en los países separados de la antigua Unión Soviética. En fin, la Unión Europea y Japón tocarán el fondo del vasallaje por gotas de energía fósil. Cuatro guerras han arrancado por la ejecución de ese plan: la de Irak, la de Afganistán, la de Libia, la de Bahrein. Ha comenzado el conflicto planetario para garantizar el monopolio de la energía fósil por menos del cinco por ciento de la población global. El resto de las potencias deberán oponerse o desaparecer. Quienes dejaron hacer, perecerán sin poder hacer nada. Postergar la confrontación sólo la agravará.
6
Si no puedes unírteles ni obedecerles ni congraciarte ni hacer la vista gorda, resiste. Cinco por ciento de la población del globo en la peor crisis económica de la Historia no puede condenar a muerte al 95% restante sino contando con la desunión, la desorientación o el autoengaño de ésta. ¿Qué condiciones reúnen los pueblos que hasta ahora resistieron exitosamente las invasiones imperiales? En primer lugar, han afirmado y defendido su especificidad cultural. En segundo lugar, han evitado que diferencias étnicas o culturales internas los dividan o secesionen. En tercer lugar, han asumido a plenitud y sin medias tintas un proyecto alternativo al del capitalismo. En cuarto lugar, han logrado consolidar a las bases populares en torno a dicho proyecto. En quinto lugar, han entrenado y armado a las bases para la defensa del mismo. En sexto lugar, jamás han cedido soberanía ni posiciones para complacer a transnacionales, medios de comunicación ni organismos internacionales. En séptimo lugar, han consolidado alianzas bilaterales, regionales, continentales o mundiales con países o bloques que presentan afinidades ideológicas, económicas o de situación periférica. La amenaza de todos los bloqueos y todos los bombarderos del mundo no pueden contra un pueblo ideologizado, orgulloso de su cultura, compenetrado con su propio proyecto social y político y armado. No han podido contra Vietnam, contra Cuba. Todavía se empeñan en vano contra la resistencia en Irak, Pakistán y Afganistán. Se elige como blanco a la mínima Libia y no al poblado Irán. Son lecciones que quizá aprovechen los próximos en la lista: todos los habitantes del planeta.

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