8649 Maroni: 'Ingiustificabile rifiuto accoglienza'

 
20110331 16:01:00 redazione-IT

ANSA- LAMPEDUSA (AGRIGENTO) – Non c’é ancora nessuna conferma sulla morte dei sette migranti che, secondo un gruppo di naufraghi giunto ieri a Lampedusa, tra la notte e il pomeriggio, sarebbero finiti in mare dopo un naufragio. I testimoni giunti in porto, in tutto 11, avrebbero sostenuto che durante la traversata sette di loro erano finiti in acqua. Ma ancora stamane la capitaneria di porto si dice scettica sul racconto. Intanto, è partita all’alba la ‘Excelsior’, della Grandi Navi Veloci, diretta a Taranto con 1450 migranti caricati a bordo a partire dalla serata di ieri. Attualmente al molo di Cala Pisana è ormeggiata la nave della Grimaldi che sta imbarcando altri migranti, mentre la nave militare San Marco è ancora alla fonda davanti al porto di Lampedusa. Da ieri mattina nell’isola sono arrivate 500 persone su una decina di barconi. L’ultimo sbarco è avvenuto questa notte intorno all’una quando una motovedetta della capitaneria di porto ha assistito e condotto al molo Favaloro un natante con cento tunisini a bordo. In questo momento non ci sono altri avvistamenti.

MARONI, FINORA 2.000 PROFUGHI DALLA LIBIA – ”Sono duemila circa i profughi arrivati dalla Libia, soprattutto eritreri e somali: abbiamo concordato un piano di emergenza con le Regioni, che si impegnano a trovare siti per ospitarli”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, la termine del Consiglio dei ministri. ”Atteggiamenti di rifiuto nell’accoglienza di profughi e immigrati – ha detto- non possono essere giustificati”. Il piano messo a punto per accogliere i migranti sbarcati a Lampedusa prevede una ”disponibilita’ di diecimila posti, in tutte le regioni italiane ad eccezione dell’Abruzzo”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Roberto Maroni in una conferenza stampa a palazzo Chigi ribadendo che ”l’emergenza si risolve se e quando la Tunisia blocca i flussi e si riprende i clandestini, che devono essere rimpatriati”. Il piano sara’ illustrato domani alle regioni e agli enti locali in una riunione al Viminale. ”Atteggiamenti di rifiuto – ha aggiunto il ministro – non possono essere giustificati, e’ un’emergenza grave che richiede il concorso di tutte le regioni”. ”E’ chiaro che nessuno vuole situazioni di questo tipo – ha concluso – ma dove ci saranno i Cie verranno garantite misure di sicurezza affinche’ non si creino problemi particolari”.

 

 
 
 

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