8679 Fabio Porta: “FRATTINI IN ARGENTINA INCONTRA I PINGUINI MA NON GLI ITALIANI”

 
20110411 20:51:00 redazione-IT

La denuncia dell’On. Porta (PD), secondo il quale il titolare della Farnesina ha preferito visitare i ghiacciai della ‘Terra del Fuoco’ piuttosto che gli esponenti della nostra collettività.

Il Ministro degli Esteri Franco Frattini non ha trovato il tempo di incontrare la grande collettività italiana di Buenos Aires nel corso della sua breve visita in Argentina; sembra, invece, che sia riuscito ad organizzare una visita alla “Terra del Fuoco”, in Patagonia, per visitare il ghiacciaio del ‘Perito Moreno’.
Nemmeno il Presidente del Consiglio Berlusconi, nelle 36 ore di visita a San Paolo nel marzo dello scorso anno era riuscito a compiere un’impresa del genere: cedendo alle insistenze della comunità locale aveva destinato un’ora della sua intensa agenda (dove il termine “intenso” si riferisce anche agli impegni extra-ufficiali) all’incontro con alcuni rappresentanti della nostra collettività al Circolo Italiano.

Che il titolare della Farnesina, massimo responsabile quindi della rete diplomatico-consolare e delle politiche internazionali dell’Italia (comprese, ovviamente, quelle per gli italiani all’estero) non avesse avuto il tempo per incontrare i rappresentanti della più grande città italiana fuori dall’Italia (secondo i dati AIRE Buenos Aires, con 360mila connazionali, è la ottava città italiana per numero assoluto di abitanti, subito dopo Bologna) potevamo comprenderlo – anche senza giustificarlo – in considerazione della particolarissima congiuntura politica internazionale, in particolare l’esplosione della crisi libica e le sue conseguenze sul fronte bellico e dell’immigrazione.
Per niente comprensibile, e men che meno giustificabile, è il fatto che si sacrifichi un’intera giornata di visita in Argentina a danno di un proficuo, opportuno e dovuto incontro con i nostri connazionali, che più di qualsiasi altra collettività al mondo stanno soffrendo sulla loro pelle gli sciagurati ‘tagli’ alle politiche socio-assistenziali per gli italiani all’estero.
Nei giorni in cui il Parlamento italiano sta votando una legge per salvare il Presidente del Consiglio dai processi che lo riguardano (approvando un’amnistia di fatto per centinaia di migliaia di processi che in Italia rimarranno incompiuti) molti miei colleghi non hanno mancato di evidenziare l’anomalia di un Ministro degli Esteri che trascorre ore intere alla Camera dei Deputati e non presso il suo ufficio alla Farnesina per affrontare come si conviene la grave crisi internazionale in corso.
Opportunità politica imporrebbe in questi casi le dimissioni da parlamentare, per dedicarsi pienamente agli incarichi di governo.
Purtroppo il capo della diplomazia italiana ci ha dato un pessimo esempio di come si governa il Paese, non svolgendo nel migliore dei modi le sue importanti e delicate funzioni, a Roma come a Buenos Aires.

ITALIA
Camera dei Deputati
Palazzo Marini

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“Frattini en Argentina se reúne con los pinguinos pero no con los italianos”

La denuncia es del diputado Porta (PD), según el cual el titular de la Farnesina prefirió visitar los glaciares de Tierra del Fuego antes que a los exponentes de nuestra colectividad.

El Ministro del Exterior Franco Frattini no halló tiempo para reunirse con la gran colectividad italiana de Buenos Aires en el curso de su breve visita a la Argentina; parece, en cambio, que logró organizar una visita a Tierra del Fuego, en la Patagonia, para visitar el glaciar “Perito Moreno”.

Ni el mismo presidente del Consejo, Berlusconi, en las 36 horas de visita a San Pablo en marzo de año pasado, logró cumplir con semejante empresa: cediendo a la insistencia de la comunidad local destinó una hora de su intensa agenda (en la cual el término intenso se refiere también a compromisos extra-oficiales) a reunirse con algunos representantes de nuestra colectividad en el Círculo italiano.

Que el titular de la Farnesina, máximo responsable por ende de la red diplomático- consular y de las políticas internacionales de Italia (comprendidas , obviamente, aquellas para los italianos en el exterior) no haya tenido el tiempo de reunirse con los representantes de la más grande ciudad italiana fuera de Italia (según los datos del AIRE Buenos Aires , con 360 mil compatriotas, es la octava ciudad italiana por número absoluto de habitantes, inmediatamente después de Bologna) podríamos comprenderlo-aun sin justificarlo- en consideración de la muy particular coyuntura político internacional, en particular la explosión de la crisis líbica y sus consecuencias sobre el frente bélico y de la inmigración.

Para nada comprensible, y menos aún justificable, es el hecho de que se sacrifique una jornada entera de visita a la Argentina en detrimento de un proficuo, oportuno y obligado encuentro con nuestros compatriotas, que más que cualquier otra colectividad en el mundo están sufriendo sobre su propia piel los desgraciados recortes a las políticas socio-asistenciales para los italianos en el exterior.

En días en que el Parlamento italiano está votando una ley para salvar al Presidente del Consejo de los procesos que le atañen (aprobando una amnistía de “facto” para centenares de miles de procesos que en Italia quedarán sin cumplir) muchos de mis colegas no han dejado de evidenciar la anomalía de un Ministro del Exterior que transcurre oras enteras en la Cámara de Diputados y no en su despacho de la Farnesina

Para afrontar como conviene la grave crisis internacional en curso.

La oportunidad política impondría e estos casos la renuncia de parlamentar para dedicarse plenamente a la carga del Gobierno.

Lamentablemente el jefe de la diplomacia italiana nos ha dado un pésimo ejemplo de cómo se gobierna el país, no desarrollando en el mejor de los modos sus importantes y delicadas funciones, en Roma como en Buenos Aires.

 

 
 
 

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