8677 Immigrazione boomerang

 
20110411 18:57:00 redazione-IT

[b]di Antonio D’Orazio[/b]

“Chi semina vento raccoglie tempesta”. Avete notato che non esistono proverbi “cittadini” ma solo quelli della cultura contadina? Saggezza millenaria…

Mantenere viva continuamente la paura degli immigrati ha sempre fruttato un vantaggio politico non indifferente. Intanto perché mantiene uno stato di “paura” sotto pressione. Sappiamo tutti quanto questo elemento, soprattutto dopo l’attacco alle torri gemelle di New York, sia stato determinante e utilizzato nelle scelte americane per gli interventi ciechi di guerra, ai quali si sono associati i paesi più servili, quant’anche abbiano dovuto arrampicarsi sugli specchi, con migliaia di “giornalisti” condiscendenti, per inventare armamenti siderali inesistenti. Sono dieci anni che siamo sotto l’incubo del “terrorismo” e a dire il vero non è successo mai niente.

La paura degli immigrati, associata a problemi religiosi pressanti in molte coscienze individuali, è uno degli elementi che ha condotto gran parte delle popolazioni europee a scegliersi governi di destra, più o meno razzisti, anche in paesi insospettabili fino a 10 anni fa.

Tralascio le guerre di religioni e tra le chiese, le nuove crociate, esse meritano un articolo a parte, ma oggi, malgrado gli appelli umanitari dei capi religiosi, compongono anche esse il vasto panorama delle “paure” culturali diffuse.

Ma i razzisti, nei vari paesi europei viaggiano ormai quasi tutti intorno a un 10% elettorale. Eppure i numeri delle popolazioni immigrate sono rimaste complessivamente stabili fino ad oggi. Sono cresciuti solo in Italia ad un livello direi fisiologico e in fondo pari, in percentuale, agli altri grandi e piccoli paesi dell’Unione Europea.

Il fatto è che dopo aver gridato “al lupo, al lupo” gli immigrati stanno arrivando in massa per davvero, così come l’Onu aveva previsto da alcuni anni, indicando, dopo la “stura” democratica di alcuni paesi nord africani, un primo numero possibile di 500.000, e non tutti interessati all’Italia. Francia e Germania posso anche tentare di alzare le barriere, ma le migrazioni all’interno della Comunità, con l’entrata dei paesi ex est europei, sono iniziate da parecchio e legalmente.

La Francia ha una storia coloniale e culturale nord africana che gli si ritorce contro. La Germania, ormai al centro geografico ed economico della Comunità, oltre ad aver attirato un grande flusso di turchi, oggi è meta ambita dalle popolazioni dei paesi dell’est con l’aggravante di una riunificazione nazionale non conclusa.

Ovviamente se già fanno paura 20.000 persone, (che nemmeno vogliono rimanere tutte in Italia) “spalmabili” tra i quattro/cinque milioni di immigrati già presenti tra una popolazione di sessanta milioni, c’è da immaginare, se non preparati, cosa succederà.

Il miracolismo berlusconiano non potrà ripetersi una seconda volta. L’artista, se il primo applauso è stato travolgente, non ripete.

Dice Noam Chomsky in un decalogo a proposito di disinformazione pilotata: “Creare problemi e poi offrire le soluzioni”. Questo metodo è anche chiamato “problema-reazione-soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” prevista per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, o organizzare attentati sanguinosi, con lo scopo che sia il pubblico a richiedere le leggi sulla sicurezza e misure a discapito della libertà.

O anche: creare una crisi economica per far accettare come un male necessario la retrocessione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici. Oppure far marcire la situazione a Lampedusa per poi sembrare il salvatore paterno, ma risoluto della situazione; ed orchestrarlo bene tramite media embedded. Ma in questo caso abbiamo un problema molto più grande del primo teatrino.

Una parola merita anche l’opposizione politica in questo paese. Ma perché nessun leader dell’opposizione si è minimamente affacciato a Lampedusa? E’ possibile che il problema non li riguardasse? Ma il centro-sinistra ha ancora un filo filosofico di rappresentanza di una umanità sofferente?

 

 
 
 

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