8671 GUERRA IN LIBIA E IMMIGRAZIONE: Reazioni dagli italiani all'estero

 
20110408 22:16:00 redazione-IT

[b]- LASCIAMO LA LIBIA IN PACE (PD – Argentina)
– MI DIMETTO DA ITALIANO – (di Dino Nardi)
-Point de vue : Lampedusa, le MUR Européen.[/b]

[i][b]Lasciamo la Libia in pace[/i][/b]

Il ministro Frattini ha appena affermato che l’Italia riconosce i ribelli libici come "unico interlocutore legittimo". Ed ha ammesso perfino la possibilità di rifornirli di armi.
Queste dichiarazioni ci portano delle perplessità. Il Governo italiano non sbaglia solo prendendo partito tanto fermamente, ma anche nello scegliere i tempi per farlo.

Da una parte, continuiamo a sostenere che non è la forza il migliore modo di cercare la pace e la concordia in quella regione. Tutto il contrario: “l’intervento umanitario" è diventato un’aggressione asimmetrica contro una delle parti in lotta, che si battono allo stesso modo verso obiettivi militari, coinvolgendo popolazione civile ed opere di infrastruttura.

Per un altro, la vera emergenza umanitaria che si vive nel Mediterraneo è, oggi, la migrazione massiccia ed incontrollata delle vittime della guerra. Oggi l’Europa guarda altrove, il Governo italiano appare sorpassato e la Lega si rifiuta ad aprire le regioni del nord agli emigrati. I migranti, evidentemente, non appartengono alle categorie da tutelare.

Parlare, dopo un mese di conflitto aperto e vedendo le sue conseguenze, di armare i ribelli fa parte di un’"overacting" vuol dire solo convincere le potenze occidentali di essere parte del loro ristretto club. Le ultime dichiarazioni di Frattini non fanno più che dare un’idea del grado di debolezza e l’assenza che l’Italia ha oggi nel panorama internazionale e nello stesso Mediterraneo, che seppe essere il "suo mare".

Bisogna essere chiari: il conflitto libico non assomiglia a quelli che esplosero agli inizi di questo anno in Tunisia ed Egitto; in Libia ci sono due bande che si disputano il potere e l’intervento armato odora più di petrolio che di protezione.

Il meglio che il Governo italiano e tutte le forze onestamente democratiche possono fare è orientare gli sforzi verso la sospensione delle ostilità ed un’uscita negoziata dalla controversia, garantendo l’integrità del territorio libico e la sicurezza della sua popolazione, sia a terra che in mare.

Partito Democratico nella Republica Argentina
(Alfredo Llana e Ignacio Saenz Purello)

Buenos Aires, 7 aprile 2011

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[i][b]MI DIMETTO DA ITALIANO – DI DINO NARDI[/i][/b]

ZURIGO aise – Sì, il pensiero di dimettermi da italiano per me e, credo, per tanti altri cittadini della Repubblica che viviamo all’estero è ormai molto forte e sempre più frequente, purtroppo.

Anche per chi, come il sottoscritto, pur dopo tanti anni di emigrazione e di residenza in Svizzera non ha mai pensato, finora, nemmeno di scalfire la cittadinanza italiana chiedendo quella elvetica per diventare doppio cittadino.

Oggi, confesso, la tentazione di dimettermi da italiano è, tuttavia, quasi irresistibile con le notizie e le immagini che dall’Italia ci raggiungono quotidianamente in ogni parte del mondo, tramite i giornali, le tv ed internet. Notizie ed immagini che ci espongono tutti alla berlina della gente che ci circonda nella nostra vita quotidiana e ci fanno veramente vergognare di essere italiani mettendoci, oltretutto, in grande imbarazzo soprattutto con i nostri figli.

Non bastavano le immagini de L’Aquila, una città morta ed ancora transennata a due anni dal terremoto; il bunga-bunga e le vicende giudiziarie del capo del governo; lo sfregio dei leghisti al Tricolore ed all’Unità d’Italia; le scene orribili degli ospedali psichiatrici giudiziari che ci riportano al medioevo. No, non bastavano quelle immagini, adesso abbiamo perfino dei teatranti che a pagamento, in una trasmissione di successo di una tv di proprietà del presidente del consiglio, si spacciano per dei veri terremotati de L’Aquila lodando l’operato del governo Berlusconi e dando L’Aquila ormai per ricostruita; abbiamo nel parlamento le risse da taverna con il Ministro della difesa che manda un plateale vaffa….. al Presidente della Camera dei Deputati; parlamentari della maggioranza che se la prendono con una deputata diversamente abile; abbiamo le immagini pietose di Lampedusa a testimonianza dell’assurdità di un Paese di 60 milioni di cittadini, pur ricco e considerato tra i più importanti al mondo, che va in tilt per l’arrivo (peraltro ampiamente previsto dallo stesso Ministro dell’Interno) di qualche migliaia di immigrati disperati; immagini dell’isola accompagnate da quelle del capo del governo che elargisce alla popolazione arrabbiata di Lampedusa, come fece anche a L’Aquila, le sue solite bufale tranquillizzanti (in questo caso: Lampedusa zona franca, apertura di un casinò e la promessa del nobel della pace per l’isola, ecc.), riuscendo perfino a farsi applaudire da qualche sprovveduto o, forse, da qualche prezzolata comparsa, chissà!

Che vergogna, che tristezza. C’è solo da sperare che tutto questo sia solo un brutto sogno e che finisca presto, molto presto ed è proprio questa speranza che, evidentemente, dà la forza al sottoscritto ed a tanti altri emigrati di non tramutare in realtà il pensiero assillante di dimetterci da italiani. (dino nardi*aise)

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Point de vue : Lampedusa, le MUR Européen.

A Lampedusa, île Italienne proche des côtes tunisiennes, plus de 15 OOO jeunes Tunisiens sont déjà arrivés. Et le flux de migrants se poursuit. Le gouvernement de droite italien a abandonné ces jeunes, dans des conditions inhumaines plusieurs semaines sur une île, qui compte à peine 5 OOO habitants. Il l’a fait avec un objectif précis : alimenter la haine vers les peuples Arabes ET créer un climat de peur pour camoufler son refus de gérer le problème dignement.

Un Gouvernement d’un Pays de 60 millions d’habitants n’a pas la capacité d’accueillir 15 OOO Jeunes ? C’est une honte ! Le transport de ces êtres humains par navires, vers des camps de rétention sur le continent, dans des conditions inhumaines d’incarcération, se rapproche des méthodes nazies.

La majorité de ces jeunes veut aller dans le Nord de l’Europe et en France où beaucoup parmi eux ont des parents qui pourraient les accueillir.

Ils sont nombreux à s’échapper des camps pour rejoindre Vintimille et essayer de passer la frontière.

Comment se comporte le gouvernement français ? Égal au gouvernement italien, avec les mêmes méthodes.

Berlusconi et Sarkozy se font la Guerre en Libye, pour le pétrole, mais pour repousser les jeunes tunisiens, ils sont alliés, utilisant les mêmes méthodes inhumaines.

Envers ces jeunes, la France a plus qu’un devoir, c’est une dette pour avoir dans le passé perpétré un siècle de colonisation capitaliste. Le silence absolument honteux de l’Europe, gouvernée aussi par une majorité de droite, doit également être dénoncé.

Bel exemple de démocratie que nous donnons au monde. Il y a d’autres manières pour résoudre de tels événements.

Les milliards d’euros utilisés dans la Guerre pour le pétrole en Libye, seraient largement suffisants pour résoudre cette tragédie humaine dignement.

Et, dans ce tragique moment, où est la gauche Européenne ?

GAUCHE EUROPÉENNE RÉVEILLE TOI ! SORS DE LA LÉTHARGIE!!!

Rodolfo Amadeo, le 04 avril 2011

 

 
 
 

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