8729 Riunione Continentale America Latina del CGIE: discussione ed esito dell’Assemblea

 
20110428 15:32:00 redazione-IT

[i][b]L’Assemblea continentale contro la bozza "Tofani" di riforma di COMITES e CGIE[/i][/b]
[b]di Renato Palermo – Montevideo[/b]

Negli ultimi anni il governo italiano ha tagliato risorse, misconosciuto le richieste, rinviato le elezioni per gli organi rappresentativi; ha ridotto la rete consolare creando uno dei momenti storici più critici nei suoi rapporti con il mondo dell’emigrazione italiana.
In questo clima il fine settimana prima di Pasqua si è svolto a Montevideo l’incontro Continentale del CGIE dell’America Latina: hanno partecipato all’apertura le autorità diplomatiche italiane, l’Ambasciatore Massimo Leggeri, e in rappresentanza della politica uruguaiana il Segretario della Presidenza della Repubblica, Alberto Breccia ed il Ministro del Turismo, Héctor Lescano.
Come stabilito nel’“ordine del giorno”, i lavori sono iniziati con lo scambio d’informazioni sulle celebrazioni dei 150 anni dell’unita d’Italia. Sono state successivamente analizzate le cause e le conseguenze del diritto alla cittadinanza italiana per “jus sanguinis" e l’eventuale modifica tali norme per l’attuazione del diritto di "jus soli ".

Nel corso di tale discussione, naturalmente, i consiglieri hanno presentato tutte le rivendicazioni che le nostre comunità hanno chiesto per anni: il pieno diritto delle donne di trasmettere la cittadinanza, la necessità di riaprire i termini del suo riacquisto ed il permesso per i figli di acquisirla, senza eccezione; tra altre cose è stato valutato il momento particolare che l’Europa e principalmente l’Italia (perché è una porta d’entrata all’immigrazione) vivono a causa dell’ingresso permanente di correnti migratorie provenienti da vari continenti.

L’opinione della maggioranza dell’Assemblea ha convenuto che lo Stato italiano deve adeguare la sua legislazione in questo settore: oltre a mettere in atto alcune limitazioni del diritto di sangue, dovrebbe aprire anche possibilità di acquisire la cittadinanza per i nati sul suolo italiano.

Ha partecipato alla riunione, il Dr. Salvatore Ponticelli Direttore dell’ “Ufficio Convenzioni Internazionali dell’INPS” il quale sia durante i giorni in cui ha partecipato alla riunione che con la Collettività (presso la Casa degli Italiani) ha fornito una relazione dettagliata sullo stato di 400mila pensioni italiane pagate all’estero; ha detto che i colloqui sono in corso per cambiare la gestione dei pagamenti all’estero che saranno a carico, fra alcuni mesi, dell’istituzione City Bank; ha informato anche sulla attuale campagna per la dichiarazione dei redditi e, naturalmente, della questione degli "addebiti", generata principalmente da equalizzazione dei redditi percepiti dai pensionati, all’estero, con quelli percepiti per concetto di integrazione al trattamento minimo italiano.
E’ stato suggerito ai senatori e parlamentari presenti, di presentare con urgenza una legge di sanatoria per evitare che i nostri pensionati molto anziani siano costretti a pagare debiti di parecchie migliaia di euro.

Facendo presenti i problemi che la rete consolare nel mondo soffre a causa del ridimensionamento applicato sia economicamente che in termini di risorse umane, da parte dell’attuale governo italiano, i vari rappresentanti dei paesi che compongono la Continentale latino-americana hanno segnalato le difficoltà che le nostre comunità in America Latina devono affrontare quando desiderano utilizzare i servizi consolari; al livello dell’Uruguay si è sostenuto che i problemi principali sono il ritardo di alcuni diritti (come la trascrizione della cittadinanza), l’accesso al consolato – limitato sia per le ore di apertura al pubblico che per la mancanza di strumenti tecnici avanzati per consentire una comunicazione telefonica appropriata – ; anche se i servizi “on-line” possono essere una soluzione in alcuni casi, si fa notare che una percentuale elevata della nostra comunità non è in grado di utilizzarli.

Infine, si è fatto notare che attivare l’accordo firmato tra il MAE ed i Patronati del CEPA potrebbe mitigare l’attuale crisi dei servizi consolari.

E’ intervenuta anche la Console Gaia Danese che ha sostenuto che lei è impegnata per ridurre al minimo le difficoltà create dalla mancanza evidente di risorse.

Il senatore Micheloni ha spiegato che è in corso un’inchiesta conoscitiva per vedere come funziona il Ministero degli Affari Esteri: alla fine di tale indagine, secondo l’oratore, il Senato sarebbe in grado di proporre soluzioni per migliorare l’attuale situazione.

Nell’ambito dei lavori era inoltre previsto che i vari paesi presentassero relazioni sullo stato della assistenza per gli italiani con reddito basso. La mancanza di tempo ha fatto sì che questo problema è stato citato in modo molto superficiale.

Ma si è chiesto di riprendere questa discussione nella prossima riunione continentale del 16-20 maggio che si svolgerà a Torino.

Ora è indispensabile essere vigili su questo tema: c’è una drastica riduzione dei fondi per questo capitolo; la conseguenza immediata è che si sta smantellando l’assistenza sanitaria che con molto lavoro era stata istituita in alcuni paesi, ed ora i consolati sono addirittura legalmente autorizzati, in caso di necessità, di utilizzare fondi destinati all’assistenza, per l’acquisto di cancelleria e altre necessità interne.

Praticamente il 50% del tempo della riunione è stata trascorso nel discutere di riforme proposte relativamente agli organi rappresentativi delle comunità italiane all’estero: COMITES e CGIE.

Alla riunione hanno partecipato i senatori Mirella Giai, Claudio Micheloni e Raffaele Fantetti, oltre al deputato Fabio Porta.

Poche settimane fa il Senato ha approvato in aula la proposta di legge "Tofani”, che poi, caricata di centinaia d’ emendamenti, fu restituita alla commissione per gli affari degli italiani all’estero per essere esaminata, ancora una volta, cercando di ottenere il consenso delle parti.

Il progetto propone la riforma dei Comites e del CGIE.
I sostenitori di questo progetto sono il senatore Micheloni e Fantetti; la senatrice Mirella Giai ha espresso le sue riserve e profondi dubbi, il deputato Fabio Porta ha presentato diversi argomenti contro il progetto.

La proposta Tofani cambia l’essenza dei Comites e del CGIE: questi organismi democratici, rappresentativi, propositivi, promotori di iniziative, con alcune funzioni di controllo, indipendenti l’uno dall’altro e con diversi livelli di elezione, vedrebbero trasformata la loro costituzione, si se approva detta legge, perderdendo indipendenza e autonomia tra io diversi livelli rappresentativi, ridurrebbero la loro rappresentanza e le loro funzioni di controllo, limiterebbe le attività dei Comites ad una relazione annuale e priverebbe il CGIE della rappresentanza sociale, politico e istituzionale che ha ora, tra altre cose.

I sostenitori al Senato di questo progetto, hanno affermato che nessun cambiamento è volto a ridurre i costi, hanno anche annunciato che è l’unica possibilità per salvare detti organismi, considerando il desiderio diffuso di molti politici italiani di eliminarli.

La proposta è stata respinta dalla maggioranza dei membri della Continentale, considerata lontano dalle aspirazioni di riforma che i Comites ed il CGIE hanno discusso nel corso dell’anno 2007 e che a sua volta hanno consegnato ai legislatori di entrambe le camere.

La sua legge istitutiva dice che il CGIE è l’organo consultivo del Governo e del Parlamento sui grandi temi di interesse per gli italiani all’estero (vedi sito MAE) .

Tuttavia, negli ultimi anni, non è stato preso in considerazione alcun suggerimento o richiesta, non si è riuscito a porre fine al deterioramento dei rapporti tra il governo e le istituzioni degli italiani all’estero; alle Camere sono stati approvati dalla maggioranza di governo, due decreti che chiamano in causa la legittimità del CGIE e dei Comites, prorogando il loro rinnovo per due periodi consecutivi.

Inoltre é stata orchestrata una campagna che ogni giorno guadagna sostenitori, (per interesse o ignoranza) per creare l’idea che detto organismo è costoso e inutile.

Siamo pronti e a vostra disposizione per approfondire queste analisi; finiamo solo fornendo le seguenti informazioni: Il CGIE ha 94 membri, tutti acarattere volontario, fra i quali 65 eletti dalle comunità in tutto il mondo e 29 nominati dal governo italiano, rappresentativi dei settori politico, istituzionale , sindacale e sociale più rappresentativi che lavorano per l’emigrazione.

Il bilancio che gli è stato assegnato per l’anno 2011 da parte dello stato italiano per la realizzazione di 3-4 assemblee annuali e altrettante continentali nell’arco di un anno, ivi compresi viaggi e soggiorni, non supera il milione e quattrocento mila euro per finanziare tutta la sua operatività; a nostro avviso, e sopratutto in riferimento ad altre spese e costi che riguardano altre forma di rappresentanza, non soi tratta di cifre spaventose.

Renato Palermo
Consigliere del CGIE

 

 
 
 

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