8774 COLOINIE LIBERE SVIZZERA: 4 SI' AI REFERENDUM DI GIUGNO

 
20110509 16:02:00 redazione-IT

Comunicato FCLIS sui Referendum del 12 e 13 giugno 2011
[b]Appello a partecipare al voto e proposte di voto della FCLIS[/b]

I quattro quesiti referendari, sui quali la popolazione italiana è chiamata ad esprimersi il 12 e 13 giugno 2011 (i cittadini residenti all’estero voteranno per corrispondenza entro le ore 16.00 del 9 giugno), pur apparendo eterogenei, hanno invece in comune la necessità di riportare al centro del dibattito politico il “bene comune” e gli interessi di tutti i cittadini italiani.
I primi due quesiti, riguardano la privatizzazione dell’acqua e le sue tariffe.
Votando sì, sarà cancellata la legge che di fatto privatizza l’acqua pubblica (bacini di raccolta e acquedotti). Sulle tariffe dell’acqua, votando sì, sarà cancellato l’articolo della legge che consente ai privati di stabilire gli aumenti delle stesse. Infatti, da quando è in vigore la legge attuale, alcune regioni hanno privatizzato l’acqua e in molti casi le tariffe della stessa sono triplicate.

L’acqua è di tutti ed è un bene fondamentale, senza il quale non potremmo vivere e va quindi mantenuto pubblico.
Per questi due quesiti chiediamo di votare SÌ.

Sul nucleare il popolo italiano si era già espresso nel 1987 con una maggioranza dell’80%, decretando il no assoluto all’atomo in Italia. Sulla scia degli ultimi avvenimenti accaduti in Giappone, il Governo ha deciso una moratoria di un anno sulla costruzione delle centrali nucleari in Italia e ora spetta alla Corte di Cassazione decidere il mantenimento o meno del referendum.
Decisione che potrebbe arrivare anche dopo la spedizione dei plichi. In seguito al disastro di Fukushima e al rinnovato dibattito in corso nei maggiori Paesi del mondo sulla sicurezza del nucleare, invitiamo a votare SÌ per evitare la costruzione di centrali nucleari in Italia, poiché di fatto la moratoria del Governo è solo un rinvio e non un ripensamento.

Sul quesito relativo al legittimo impedimento, votando sì, sarà cancellata la legge che consente agli avvocati del Presidente del Consiglio e a quelli dei suoi ministri di ritardare, per motivi istituzionali, le udienze in tribunale dei loro assistiti.
Finora questa legge è stata abusata con la richiesta di rinvio non solo per importanti impegni istituzionali, ma anche per piccole iniziative di rappresentanza. Il mantenimento di questa legge provoca ritardi nei giudizi a carico degli indagati, i quali vedono decadere le loro imputazioni grazie alla prescrizione. Perché la legge sia davvero uguale per tutti, raccomandiamo di votare SÌ.

Il referendum è uno strumento di democrazia diretta. Il voto di tutte e tutti è di fondamentale importanza, anche il nostro, di cittadini residenti all’estero, al fine di contribuire al raggiungimento del quorum (50% + 1 degli aventi diritto al voto), condizione, questa, che renderebbe valido il referendum.

Zurigo, maggio 2011

 

 
 
 

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