8846 La lotta di Pannella per l’amnistia e la democrazia

 
20110605 14:06:00 redazione-IT

Pannella (a ottantadue anni) è da quaranta giorni in sciopero della fame contro la condizione carceraria in Italia. Nel nostro paese i detenuti vengono stipati nelle celle in condizioni spesso disumane. La protesta del leader radicale – che si sta diffondendo nei penitenziari e al di fuori di essi – è una battaglia di civiltà.
[b]don Andrea Gallo[/b]

Totale solidarietà e appoggio alla lotta nonviolenta di Pannella per l’amnistia e la democrazia. Marco Pannella per me è da sempre uno dei massimi punti di riferimento per la difesa dei diritti civili di tutte le persone: quelle italiane, ma non solo loro: anche gli stranieri, che sono detenuti nelle carceri. Dunque, massima, massima, massima solidarietà con Marco.

Ricordo anni fa, siamo partiti, lui, io e tantissime altre persone, da via della Conciliazione a Roma fino al Quirinale, era la marcia di Natale per l’amnistia e l’indulto, mi fece parlare sotto il carcere di Regina Coeli…

Marco Pannella, dal 20 aprile in sciopero della fame per la democrazia, la legalità, la giustizia

L’obiettivo è questo: se andiamo a cercare nella Costituzione di questo paese, che ha avuto Cesare Beccarla, e dovrebbe essere un nostro vanto: è previsto, prescritto come obbligo quello del reinserimento del detenuto.

C’è una legge inapplicata, e così abbiamo le carceri come discariche sociali…Quindi ben venga l’iniziativa di Marco Pannella: io vorrei essere come lui, io sono con lui: incarna i valori cristiani, ma anche quelli socialisti, liberali. Totale solidarietà dunque con la sua lotta, ed è chiaro che la sua è una lotta per una riforma generale della Giustizia. Marco ha ragione: la politica, la partitocrazia non riesce a rinnovarsi, il loro unico obiettivo non è essere al servizio dei cittadini, per il bene comune, ma entrare nelle stanze del potere.

Questo significa che non c’è democrazia, stiamo andando alla barbarie. Il digiuno, la lotta di Pannella dovrebbe stimolare tutti gli uomini e le donne di buone volontà.

 

 
 
 

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