8837 L’Italia di cui andare fieri!

 
20110601 09:47:00 redazione-IT

Lo ricorderemo a lungo anche noi della sinistra italiana in Svizzera questo luminoso lunedì di fine maggio, il giorno della vittoria a valanga ai ballottaggi. Dopo tanti bocconi amari, condividiamo, insieme al popolo della sinistra, la gioia per il trionfo di Pisapia a Milano, di De Magistris a Napoli, di Zedda a Cagliari, così come avevamo salutato la vittoria al primo turno di Fassino a Torino e di Merola a Bologna.

Milano, Napoli, Cagliari, Trieste e tanti centri minori hanno premiato con un consenso talvolta plebiscitario i candidati del centrosinistra, che hanno presentato agli elettori programmi chiari e coraggiosi, capaci di dare risposte innovative ai complessi bisogni delle moderne realtà urbane. Programmi che, ad esempio, non lasciano spazio alla demagogia xenofoba e alle chiacchiere sulla sicurezza e collocano le problematiche degli immigrati nella giusta dimensione delle politiche di integrazione e di diritti.

Ma il voto va al di là del suo carattere amministrativo. Invia segnali forti che ci incoraggiano a lavorare con maggiore impegno alla costruzione di un’alternativa nazionale a Berlusconi e al berlusconismo.

Il primo segnale riguarda l’evidente perdita di consensi della destra, a partire proprio da Milano, la città-simbolo del fenomeno berlusconiano. Il voto ci dice chiaramente che un numero sempre più elevato di cittadini, di fronte alla drammatica realtà di un Paese che arranca, non ne può più della pubblicità berlusconiana, farcita di promesse mirabolanti e di vere e proprie frottole. Il voto è un grido che reclama l’alternativa. A questa alternativa noi dobbiamo essere pronti.

Il secondo segnale riguarda la nostra coalizione che ha vinto con programmi chiari e coraggiosi e con candidati dal profilo di sinistra ben definito. Il voto ha dimostrato in fondo che le alchimie sulle alleanze con i centristi, su programmi onnicomprensivi ed annacquati, lasciano il tempo che trovano. In questo constesto come SEL rivendichiamo con orgoglio le vittorie di Pisapia a Milano e di Zedda a Cagliari, cioè l’affermazione di due forti personalità che vengono dalle nostre fila. Dopo questo voto possiamo dire che “la sinistra” c’è ed è in grado di competere per guidare lo schieramento progressista.

Il terzo segnale riguarda il valore delle primarie di coalizione come modalità democratica in grado di suscitare una grande partecipazione e la mobilitazione di tutte le energie ideali e culturali che animano l’area del centrosinistra. In questo senso le vittorie di Milano e Cagliari sono l’emblema di un processo democratico che è partito proprio dalla forza mobilitante delle primarie.

Ora ci aspetta, con i referendum, la seconda parte di una fase politica impegnativa al termine della quale potremmo realizzare un forte cambiamento del nostro Paese. Raggiungere il quorum del 50% e vincere con quattro SI significa avviare in Italia un ciclo virtuoso basato su una visione pulita e sostenibile del futuro: un futuro senza il nucleare, con l’acqua pubblica e senza la vergogna dei privilegi giudiziari per Berlusconi e per i potenti. Alla partita dei referendum partecipiamo anche noi italiani in Svizzera. Fino al 9 giugno, data di scadenza del voto per corrispondenza, noi di SEL in Svizzera, insieme alle altre organizzazioni del Comitato per il SI al referendum, ci sentiamo impegnati a sensibilizzare i nostri connazionali a votare quattro SI.

Lavoriamo perché dalla Svizzera arrivi una valanga di schede. Con tanti voti e tante schede per il SI anche noi italiani in Svizzera possiamo dare un contributo alla costruzione di un’Italia rinnovata e pulita.

Un’Italia di cui noi italiani all’estero potremo di nuovo andare fieri!

Sinistra Ecologia Liberta’
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