8866 Battisti libero, Napolitano: "Deplorevole".Premier e Frattini: "Profondo rammarico"

 
20110609 16:41:00 redazione-IT

[b]Il presidente della Repubblica: "Lesi accordi ed amicizia". La Farnesina: "Traditi i familiari delle vittime, ricorreremo al Tribunale dell’Aja". Poi arriva la dichiarazione ufficiale di Berlusconi: "Non si è tenuto conto delle aspettative di giustizia del popolo italiano". D’Antona (Pd): "Offesa come familiare di vittima del terrorismo e come italiana"[/b]

ROMA – Rammarico, delusione, amarezza. Sono le parole più ricorrenti nelle prime reazioni ufficiali alla scarcerazione di Cesare Battisti, in Brasile. Una "decisione deplorevole", commenta con durezza il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che si dice pronto ad "appoggiare ogni passo che l’Italia vorrà compiere, avvalendosi di tutte le istanze giurisdizionali cui compete assicurare il pieno rispetto delle convenzioni internazionali’", in una netta presa di posizione.

La pronuncia del tribunale supremo del Brasile, si legge in una nota del Quirinale, "assume un significato gravemente lesivo del rispetto dovuto sia agli accordi sottoscritti in materia tra l’Italia e il Brasile sia alle ragioni della lotta contro il terrorismo condotta in Italia – in difesa delle libertà e istituzioni democratiche – nella rigorosa osservanza delle regole dello stato di diritto". Per questo, il presidente della Repubblica "deplora la decisione, che contrasta con gli storici rapporti di consanguineità e amicizia tra i due paesi, e rinnova l’espressione della sua vicinanza e solidarietà ai famigliari delle vittime degli orrendi delitti commessi da Cesare Battisti".

Il primo a parlare, a caldo, è stato Franco Frattini, che afferma di prendere atto "con profondo rammarico della decisione con la quale, contraddicendo la sua stessa precedente pronuncia, il Supremo Tribunale Federale del Brasile ha oggi convalidato il diniego dell’estradizione
in Italia di Cesare Battisti permettendone la scarcerazione". Frase, diplomatica nei toni ma infuriata nel contenuto, con la quale la Farnesina si è espressa sulla scarcerazione di Cesare Battisti 1 nella notte italiana, annunciando al tempo stesso un ricorso alla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja per perseguire la revisione di una decisione che non si ritiene coerente con i principi generali del diritto e con gli obblighi previsti dal diritto internazionale. "Ha prevalso la politica sul diritto", continua Frattini, che aggiunge: "Il primo tempo lo ha vinto il terrorismo e lo ha perso la comunità di paesi che ritengono che il mondo non dovrebbe aiutare un terrorista", ma "la partita non finisce qui". Prossima tappa, l’Aja.

Sugli stessi toni il presidente del Consiglio: "Apprendo con vivo rammarico dell’ultima pronuncia del Tribunale Supremo Federale del Brasile che conferma il diniego all’estradizione di Cesare Battisti. La decisione – dice Silvio Berlusconi – non tiene conto delle legittime aspettative di giustizia del popolo italiano ed in particolare dei familiari delle vittime di Battisti".

"Profonda delusione e tristezza" viene espressa anche da Renato Schifani. Per il presidente del Senato quella di ieri è una brutta pagina, "che non vorremmo fosse mai stata scritta". Una decisione che "cancella la richiesta di giustizia che proviene dal nostro Paese" e "non permette di rendere giustizia alle famiglie delle vittime del terrorismo".

Analoga la dichiarazione del presidente della Camera, che ha appreso con "sconcerto e amarezza" la decisione del Brasile di negare l’estradizione a Battisti. Gianfranco Fini auspica che il "governo italiano continui a perseguire con determinazione l’obiettivo di assicurare Cesare Battisti alla giustizia, garantendo il rispetto degli accordi internazionali vigenti tra i due paesi, e ristabilendo i principi della civiltà giuridica violati da una sentenza che turba profondamente il senso di giustizia del popolo italiano".

Olga D’Antona, deputato del Pd, si chiede "quale sia l’immagine della giustizia italiana all’estero". Prima, ricorda, "il rifiuto dell’estradizione di Marina Petrella da parte della Francia, con l’accusa di inidoneità al sistema carcerario italiano, oggi il diniego di estradizione da parte del Brasile per Cesare Battisti, nonostante l’impegno delle maggiori figure istituzionali italiane". Dura la conclusione: "Mi sento offesa sia come familiare di vittima del terrorismo che come cittadina italiana per il mancato rispetto degli accordi internazionali e per la evidente disistima dimostrata nei confronti delle istituzioni democratiche del mio Paese", dichiara in una nota la vedova del giuslavorista Massimo D’Antona, ucciso dalle Br nel 1999.

http://www.repubblica.it/esteri/2011/06/09/news/battisti_reazioni-17424091/?ref=HREA-1

 

 
 
 

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