8898 LIBIA, Del Boca: "GUERRA ILLEGALE, RIBELLI SCONOSCIUTI E UN’ITALIA INCOERENTE"

 
20110614 17:25:00 redazione-IT

[b]GUERRA ILLEGALE, RIBELLI SCONOSCIUTI E UN’ITALIA INCOERENTE (Intervista a MISNA)

“La nostra guerra di Libia continua, nella piena illegalità con cui è cominciata. L’abbiamo fatta sulla base di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che viola la Carta delle Nazioni Unite, perché la Libia non stava affatto minacciando la pace e la sicurezza internazionale. L’abbiamo fatta sulla base di un’ondata di informazioni false che non sono state mai verificate: non c’erano i 10 mila morti, non c’erano le fosse comuni; non ci sono mai stati bombardamenti su manifestazioni civili. Migliaia di missioni di bombardamento della Nato, cui noi partecipiamo, hanno già prodotto centinaia di morti di civili. Noi uccidiamo e non proteggiamo. Siamo intervenuti in una guerra civile sostenendo una parte contro l’altra senza nemmeno sapere chi sono quelli che diciamo di sostenere. E finanziamo la rivolta con decine di milioni di euro. Tutto questo non è nemmeno scritto nella risoluzione dell’Onu”.[/b]

Alla MISNA, Angelo Del Boca – storico e studioso del colonialismo italiano – parte da una petizione di cui è primo firmatario e che chiarisce la sua posizione fin dal titolo:[b]“Fermare l’aggressione contro la Libia”.[/b]

[url]http://www.petizioni24.com/fermare_laggressione_contro_la_libia[/url]

Professor Del Boca, chi sono e chi rappresentano attualmente i ribelli che si oppongono a Muammar Gheddafi?

“C’è di tutto fra i ribelli: vecchi ministri e vecchi generali, ma anche gente che non sopportava più Gheddafi. E fondamentalisti islamici. Stiamo dando un sacco di soldi a gente in gran parte sconosciuta. I risultati li vedremo in futuro”.

Gheddafi può ancora contare su sostegni interni, cosa ha portato alla ribellione?

“Gheddafi conta ancora su quella gente che ha ottenuto in passato favori e prebende. Il motivo della ribellione? Le promesse non mantenute e la scarsa distribuzione dei proventi, ingentissimi, del petrolio”.

La Libia è al momento un paese spaccato in due con focolai di ribellione anche in Tripolitania.

“Una spaccatura è ipotizzabile. La zona più ricca di petrolio è in Cirenaica. A molti questa spaccatura fa comodo”.

Il fattore tribale è ancora così determinante?

“Nonostante gli sforzi di Gheddafi per fare della Libia una nazione unita e moderna, essa è ancora dominata dai clan, dalle tribù”.

Quali equilibri si vanno definendo nel Consiglio nazionale di transizione, l’organismo che dice di rappresentare i ribelli?

“Nel Cnt c’è soprattutto una grande confusione, ed una grande richiesta di denaro. Parlare di equilibri non ha alcun senso”.

Gheddafi è stato un grande sostenitore degli ‘Stati uniti d’Africa’ e uno dei principali finanziatori dell’Unione Africana. In 40 anni al potere ha coltivato relazioni diplomatiche e preso parte diretta in molti avvenimenti. Può ancora contare sul sostegno dei paesi africani e sulla strada della diplomazia?

“Gheddafi ha inventato nel 2000 l’Unione Africana, di cui è stato per un anno Presidente. Ha finanziato questo suo progetto, pagando anche le quote dei paesi più poveri… Sinora le trattative (poche, per la verità) non hanno avuto successo, neppure quella condotta dal presidente del Sudafrica, a nome dell’Unione Africana”.

Che ruolo ha avuto l’Italia nella storia recente della Libia e quali interessi sta cercando di difendere?

“Dopo la firma del Trattato di Bengasi (2008), l’Italia ha avuto un comportamento incoerente, ondivago. Adesso bombarda più degli altri (30% delle missioni) nella speranza di conservare i suoi privilegi in Libia, contesi da Parigi e da Londra”. (di Gianfranco Belgrano)

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[b]PER FIRMARE LA PETIZIONE:[/b]

[url]http://www.petizioni24.com/fermare_laggressione_contro_la_libia[/url]

http://www.misna.org/economia-e-politica/guerra-illegale-ribelli-sconosciuti-e-un%E2%80%99italia-incoerente-intervista/

 

 
 
 

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