8959 Operazione militare ad Alta Velocità

 
20110627 11:58:00 redazione-IT

di Felice Fortunaci – Megachip.

«Sono in mezzo ai lacrimogeni, qui in Val di Susa, in un clima che in tutto ricorda il G8 di Genova». La voce di Giulietto Chiesa ci giunge concitata. Le forze dell’ordine – forze di un ordine di tipo militare – sono intervenute con un soverchiante dispiegamento di mezzi e di uomini armati. Le barricate dei valligiani e del popolo NoTAV, di fronte a un’invasione di queste proporzioni, migliaia di uniformi, cedono terreno. «Ogni punto critico della rete stradale, ogni altura strategica sono ora controllati da gruppi in armi», riferisce Chiesa.

Qua e là ci sono già stati contatti fisici. L’impostazione pacifica del presidio NoTAV aiuta ad evitare il peggio, ma il volto dello Stato si presenta con molta violenza.

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La profezia di Piero Fassino, che preconizzava lo sfondamento delle difese territoriali con tutti i mezzi, per il momento si adempie. I grandi interessi che stanno dietro questa Grande Opera inutile, dispendiosa e devastante, hanno referenti bipartisan e sperano di poter avviare i lavori. Possiamo fare anche noi una profezia: come per il nucleare, la follia di questo progetto sarà rigettata.

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[b]Alta Velocità? Un appello per fermarsi[b]
da NoTav

I referendum del 12 e 13 giugno hanno cambiato lo scenario politico ponendo al centro dell’attenzione pubblica i beni comuni e il bene comune. Di fronte a noi – ai milioni di donne e uomini che hanno contribuito al successo referendario – sta ora l’obiettivo di costruire una agenda politica in grado di mettere in campo un nuovo progetto di società, di sviluppo e di partecipazione democratica.Di questa prospettiva c’è oggi un banco di prova non eludibile: lo scontro tra istituzioni e popolazione locale sull’inizio dei lavori di costruzione, in Val Susa, di un cunicolo esplorativo in funzione preparatoria del tunnel di 54 km per la progettata linea ferroviaria ad alta capacità Torino-Lione.

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Per superare la situazione di stallo determinata da tale scontro si prospetta un intervento di polizia (o addirittura militare) che rimuova le resistenze in atto. Sarebbe una soluzione sbagliata e controproducente.Ci possono essere opinioni diverse sulla necessità di potenziare il tra-sporto ferroviario nell’area e sulle relative modalità ma una cosa è certa. La costruzione della linea ad alta capacità Torino-Lione (e delle opere ad essa funzionali) non è una questione (solo) locale e l’opposizione delle popolazioni interessate non è un semplice problema di ordine pubblico. Si tratta, al contrario, di questioni fondamentali che riguardano il nostro modello di sviluppo e la partecipazione democratica ai processi decisionali.

Per questo, unendoci ai diversi appelli che si moltiplicano nel Paese, chiediamo alla politica e alle istituzioni un gesto di razionalità: si sospenda l’inizio dei lavori e si apra un ampio confronto nazionale (sino ad oggi eluso) su opportunità, praticabilità e costi dell’opera e sulle eventuali alternative. In un momento di grave crisi economica e di rinnovata attenzione ai beni comuni riesaminare senza preconcetti decisioni assunte venti anni fa è segno non di debolezza ma di responsabilità e di intelligenza politica.

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[b]Primi firmatari:[/b]

Paolo Beni, Marcello Cini, Luigi Ciotti, Beppe Giulietti, Maurizio Landini, Alberto Lucarelli, Ugo Mattei, Luca Mercalli, Giovanni Palombarini, Valentino Parlato, Livio Pepino, Carlo Petrini, Rita Sanlorenzo, Giuseppe Sergi, Alex Zanotelli.

da www.notav.info

www.notav.info

 

 
 
 

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